La parte di abilità ha avuto un ruolo determinante nella buona riuscita dell’evento, con prove sui pressostati concentrate in 11 punti di cui 3 da ripetersi due volte per un totale di 66 rilevamenti. I più precisi e regolari, sono stati Giuseppe Rapisarda “navigato” da Elena Merenda su Mini Morris MK1 del 1965, seguiti da Carusoni Ramos su A 112 Abarth 58HP, mentre il terzo posto si sono classificati Wolf Max e Lukas su Mini Cooper MK3; ottimo nono piazzamento per la coppia Brown Swan su Chrysler 72 del 1928. Tre gli equipaggi femminili al via e ad avere la meglio è stata la coppia, Somà Tiziana con la figlia Silvia Merenda su Lancia Fulvia sport Zagato, seguite dalle sorelle Milone Maria Teresa e Carla su Lancia Fulvia 2C, e da Fogliacco Maria Teresa e Guarnieri Fulvia su FIAT 850 spider. Massiccia la presenza di equipaggi della Scuderia Veltro, molti dei quali misti, dove nella maggior parte dei casi le signore sedevano sul sedile di destra a leggere il road book, ad eccezione di uno dove alla guida una poco fortunata Nicoletta Garsia, che ha avuto noie meccaniche, non ha potuto misurarsi alla pari con gli altri equipaggi. Ai primi tre posti della speciale classifica Veltro troviamo: Fabio Olocco con la determinatissima figlia Matilde su A 112 Abarth, seguiti da Renato Rettegno con Emiliana Giamello su una splendida Lancia Delta Evo 5 Martini, e da Carlo Merenda con Marco Luca su Fiat 124 sport spider, sostituita all’ultimo a causa della rottura improvvisa, a poche ore dalla partenza, della più maneggevole A112 Abarth. Molti sono stati i premi assegnati, di cui un premio speciale, in memoria del dott. Vigada Guglielmo, grande amico della Veltro, e assiduo partecipante alla Ruota d’Oro, che è stato consegnato, dal figlio Pierluigi, al “gentleman driver” Zucchi Giovanni. Positiva la presenza di giovani molti dei quali nei ruoli di “navigatori”, che fanno ben sperare per il futuro di queste manifestazioni.
Correre, viaggiare, a due o a quattro ruote, meglio se d’epoca. Percorrere strade sconosciute, alla ricerca delle sfide e dell’avventura. Questo blog è dedicato a tutti quelli che hanno un’auto o una moto, e una storia da raccontare. Perché non si stancano mai di esplorare il mondo.
sabato 17 settembre 2016
LA RUOTA D'ORO STORICA FESTEGGIA I VENT'ANNI
La parte di abilità ha avuto un ruolo determinante nella buona riuscita dell’evento, con prove sui pressostati concentrate in 11 punti di cui 3 da ripetersi due volte per un totale di 66 rilevamenti. I più precisi e regolari, sono stati Giuseppe Rapisarda “navigato” da Elena Merenda su Mini Morris MK1 del 1965, seguiti da Carusoni Ramos su A 112 Abarth 58HP, mentre il terzo posto si sono classificati Wolf Max e Lukas su Mini Cooper MK3; ottimo nono piazzamento per la coppia Brown Swan su Chrysler 72 del 1928. Tre gli equipaggi femminili al via e ad avere la meglio è stata la coppia, Somà Tiziana con la figlia Silvia Merenda su Lancia Fulvia sport Zagato, seguite dalle sorelle Milone Maria Teresa e Carla su Lancia Fulvia 2C, e da Fogliacco Maria Teresa e Guarnieri Fulvia su FIAT 850 spider. Massiccia la presenza di equipaggi della Scuderia Veltro, molti dei quali misti, dove nella maggior parte dei casi le signore sedevano sul sedile di destra a leggere il road book, ad eccezione di uno dove alla guida una poco fortunata Nicoletta Garsia, che ha avuto noie meccaniche, non ha potuto misurarsi alla pari con gli altri equipaggi. Ai primi tre posti della speciale classifica Veltro troviamo: Fabio Olocco con la determinatissima figlia Matilde su A 112 Abarth, seguiti da Renato Rettegno con Emiliana Giamello su una splendida Lancia Delta Evo 5 Martini, e da Carlo Merenda con Marco Luca su Fiat 124 sport spider, sostituita all’ultimo a causa della rottura improvvisa, a poche ore dalla partenza, della più maneggevole A112 Abarth. Molti sono stati i premi assegnati, di cui un premio speciale, in memoria del dott. Vigada Guglielmo, grande amico della Veltro, e assiduo partecipante alla Ruota d’Oro, che è stato consegnato, dal figlio Pierluigi, al “gentleman driver” Zucchi Giovanni. Positiva la presenza di giovani molti dei quali nei ruoli di “navigatori”, che fanno ben sperare per il futuro di queste manifestazioni.
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