Un gruppo selezionato di autentici gioielli da corsa è partito in occasione del
ponte del 2 giugno, Festa della Repubblica, per una zingarata fra amici dall’impegnativo
titolo “UMBRIA MISTICA”. L’obiettivo del gruppo, composto di stupende spider
storiche (più un “infiltrato”…) era quello di andare a scovare, attraverso un
tour dell’Umbria, cuore della penisola, angoli antichi e di grande bellezza. Villaggi che
racchiudono una storia millenaria, fatta di lotte fra Guelfi e Ghibellini,
contese feudali, fortezze e castelli arroccati, luoghi di ascesi risalenti ai
primi secoli del Cristianesimo o antiche strade romane hanno contraddistinto questo itinerario, poco
conosciuto ma ricco di atmosfera, senz’altro fuori dalla routine. Correre non
rientrava nel programma di questo itinerario, anche se lungo il tragitto il
gruppo di auto storiche ha percorso strade, a tratti anche impegnative, di
quelle che soddisfano il piacere di guidare: dai quieti paesaggi collinari
simili ad un quadro leonardesco alle salite lungo strade di montagna immerse
nel verde, divertenti per la guida. Il tutto con in più, come spesso accade,
qualche problema meccanico, per regalare qualche emozione da raccontare. Insomma,
non sono venute meno le occasioni di confrontarsi, di risolvere qualche
difficoltà con spirito d’iniziativa, ma soprattutto di divertirsi e stare in
compagnia, guidando e fermandosi per guardarsi intorno, magari anche gustando
cibi tradizionali e qualche vino eccellente. Non ne è mancata certo
l’occasione.
Le auto in viaggio erano due splendide Jaguar XK 120 SE
Special, una Jaguar XK 120 (datate rispettivamente 1951, 1952 e 1953), una Jaguar
XK E Flat Floor del 1961, una Austin Healey Le Mans del 1954, due Triumph TR3
A, entrambe del 1960, un’Alfa Romeo Giulia 1600 Spider, una Porsche 356 A
Cabrio del 1955, una Porsche 993 ed infine l’”infiltrata”, una Smart Cabrio, inserita
nel gruppo perché saltasse all’occhio la diversità di stile, ma non di
performance, fra auto antiche e moderne.
Una pioggia battente copriva gran parte dell’Italia quando i
ventuno intrepidi amici sono partiti
il primo giugno per la loro avventura. Ma sono stati fortunati: alla partenza
la mattina da Mantova e Padova in direzione di Firenze e quindi Arezzo lungo al
A1, solo un breve temporale li ha disturbati. In serata, le spider sono
felicemente arrivate tutte insieme a Montefalco , dove la carovana era ospitata
in un antico villaggio trasformato in un lussuoso agriturismo. Il due giugno,
anniversario della Repubblica, la giornata è iniziata presto per il gruppo di
amici, con una visita a Montefalco ed alla sua fortezza, che domina la valle
umbra ricca di oliveti e dei vigneti che producono un famoso passito: il
Sagrantino. Poi le auto hanno proseguito in carovana verso Bevagna, dove, con una lunga sosta, il gruppo ha avuto
tempo per visitare questo borgo costruito lungo l’antica Via Flaminia, uno dei
più belli d’Italia, che racchiude tante
testimonianze, sia di epoca romana (le terme con i magnifici mosaici, i resti del teatro) sia medievali, con i bei
palazzi nobiliari e le chiese, separati da ripide stradine.
Il successivo stop è stata la città di Spello testimone del
tempo antico, visitata con calma, ma solo dopo un buon pranzo con prodotti
tipici e buon vino. La chiesa di Santa Maria Maggiore, con gli affreschi del Pinturicchio
e del Perugino, splendori del Rinascimento, i balconi fioriti, le strade curate
che s’inerpicano sulla collina, sono stati i ricordi più belli di questa
visita. Prima di ritornare indietro a Montefalco per la seconda notte c’è stato
anche tempo per una visita all’esposizione fotografica delle “Infiorate” di
Spello, le artistiche creazioni di petali colorati che tappezzano le strade del
centro storico il giorno della processione del Corpus Domini.
Il terzo giorno di viaggio, le storiche si sono dirette a
Scheggino, piccolo paese lungo il fiume Nera dominato dall’alto da un’antica
torre, per visitare il Museo del Tartufo creato dalla famiglia Urbani, primi in
Italia a conservare e trasportare i tipici tartufi della Valnerina in tutto il
mondo.
Da Scheggino la tappa successiva è stata l’Abbazia di San
Felice e Mauro, un convento del X° secolo costruito presso le misteriose grotte
della zona, abitate nel Medioevo dai primi monaci cristiani provenienti dalla
Siria. Dopo il pranzo nell’antico scrittoio del convento, il viaggio dei nostri
amici è continuato lungo la Valnerina, con una sosta a Vallo di Nera per
visitare l’antico borgo arroccato sulla montagna, con le sue mura e i vicoli
tortuosi, e le sue chiese abbellite da antichi affreschi. Infine l’arrivo al Castello
di Postignano, un borgo fortificato arroccato sulle rocce, oggi trasformato in
una elegante residenza. Il villaggio, abbandonato dopo un terremoto, è stato
trasformato da pochi anni in un lussuoso residence con appartamenti, camere, un
ristorante, sale wellness e saloni conviviali a disposizione degli ospiti. In
più, il villaggio conserva ancora nella sua multiforme struttura le antiche
botteghe artigiane, il frantoio e la chiesetta del paese, della quale sono
stati recentemente riportate alla luce le antiche pitture.
Il quarto giorno di viaggio le auto storiche sono passate
per Preci, cittadina divenuta famosa nel Medioevo per la sua scuola chirurgica,
una delle più antiche d’Italia, per poi continuare il viaggio fino all’Abbazia
di Sant’Eustizio, costruita sui resti di precedenti insediamenti romani (nella
zona erano stati deportati gli ebrei fatti prigionieri dagli imperatori
Vespasiano e Tito nel corso delle Guerre Giudaiche). I suoi monaci rimasero famosi
per tutto il Medioevo per le loro conoscenze scientifiche, mediche e
farmaceutiche.
Dopo la sosta, le auto storiche hanno ripreso la strada per
arrivare a Norcia, città natale di S.Benedetto, dove sono rimaste a lungo
esposte nella piazza centrale, mentre i viaggiatori visitavano la chiesa e il
convento dedicato al Santo. Da qui, la tappa più impegnativa del viaggio, con
la salita verso il Monte Vettore nel cuore della zona dei misteriosi Monti
Sibillini, raggiungendo la sommità a 1.200 metri, prima di arrivare per il
pranzo in un locale tipico a Castelluccio, un piccolo villaggio situato in cima
ad una collina al centro di una grande valle dove, d’estate, i prati fioriti
danno vita ad una scenografica tavolozza di colori. Da qui le vetture hanno
proseguito lungo la tortuosa strada che scendendo a valle conduce a Visso, per
poi raggiungere infine il Castello di Postignano per trascorrere l’ultima notte.
Il quinto e ultimo giorno, la comitiva ha avuto tempo per
una sosta alle pendici di Assisi, ammirando la città da lontano e ricordando
(con il conforto di un lauto aperitivo) le belle immagini del viaggio
trascorso, prima di riprendere la strada di casa.
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