lunedì 24 luglio 2017

NUOVA INIZIATIVA: DALL'ABITACOLO - BALDISSERA/COVAZ RACCONTANO IL PIANCAVALLO REVIVAL 2017

Inauguriamo una nuova pagina per i lettori: si chiamerà DALL'ABITACOLO, ed in essa chi vince o ottiene un piazzamento importante in una gara di regolarità potrà raccontare la gara dal suo punto di vista, come l'ha vissuta, come l'ha combattuta, come se l'è "sudata".


Mandateci i vostri resoconti via mail a federicaameglio@gmail.com , li pubblicheremo tutti!


Iniziamo con il PIANCAVALLO REVIVAL RACCONTATO DA TIZIANO BALDISSERA ED EDI COVAZ.


 15° Piancavallo Revival 15/16 luglio 2017

Due primi, due secondi e come contorno due splendide giornate di gara rallegrate da un sole che ha accompagnato tutta la "carovana" delle automobili storiche che hanno partecipato alla manifestazione.
Il 2013 ci ha visti salire sul gradino più alto del podio, nel 2014 un secondo posto assoluto così come nel 2016, ma la voglia di emergere ancora ci ha coinvolti fin dalle prime battute di gara che anche per questa edizione ci ha portato verso ovest.
Le verifiche pregara si sono svolte come sempre nella meravigliosa cornice della tenuta Fossa Mala di Fiume Veneto, frazione vicina al comune di Pordenone, dove già si respirava aria di sfida e di divertimento assoluto con le nostre vecchiette a quattro ruote.
Svolte tali operazioni, non potevano mancare un po' di giri di allenamento per togliere un po' di ruggine in attesa della serata conviviale che avremmo trascorso cenando con gli splendidi Amici di Padova, città che ormai sento un po' anche mia.
Il mattino seguente, ritrovo per la partenza alle ore 8.00 proprio sotto la loggia antistante il municipio di Pordenone... non poteva esserci cornice migliore per questa 15ma edizione.
Partenza alle ore 9.01 con la nostra "fida" Lancia Fulvia Montecarlo con il numero 1 sulle porte tra due ali di folla.
Solo millecinquecento metri hanno diviso la partenza dalle prime prove di abilità davanti alla Fiera Campionaria di Pordenone, per poi proseguire verso Porcia nella splendida cornice della Villa Correr Dolfin dove ci attendevano quattro prove sul tappeto erboso della residenza costruita alla fine del seicento.
Il nome deriva da due importanti famiglie veneziane che contraddistinsero due fasi importanti della storia, i Correr di Santa Fosca e i Dolfin di Santa Margherita di Malcanton; ma lasciamo la lezione di storia per evidenziare la difficoltà che tutti gli equipaggi hanno incontrato nel traguardare i pressostati per il rilevamento del tempo che, annegati nell'erba, sparivano quasi completamente alla vista e quindi molto difficili da affrontare.
Diciamo che sono stati oggetto di discussione per tutta la durata della gara, ma che alla fine sono stati "digeriti" quasi da tutti gli equipaggi.    



Una cinquantina, appunto, gli iscritti per questa edizione, arrivati anche da regioni limitrofe, segno che questo evento merita di essere vissuto.
Lasciata Porcia, il rombante ma silenzioso motore della Fulvia ci ha portati verso il Veneto, nel vicino Pian Cansiglio, dove i bravi organizzatori hanno scovato una stradina dentro ad un meraviglioso bosco che conduce al paese di Tambre, nella quale si sono svolte ben 7 prove che, sommate alle precedenti, davano 23.
Il cronometro di bordo ci vedeva belli sorridenti, perché fino a questo punto ci eravamo comportati bene acquisendo poche penalitá valide per la classifica finale.
Abbiamo proseguito poi verso Longarone, paese passato alla storia per il tragico evento del 9 ottobre 1963, quando dall'adiacente monte Toc ("marcio" il significato di questo nome) si staccò una frana di enormi dimensioni che cadendo nel bacino della diga del Vajont provocò quasi duemila morti.
Poi ci siamo addentrati nella Val Zoldana fino a raggiungere l'abitato di Forno di Zoldo dove ci attendevano altre quattro prove prima della pausa pranzo, pausa che si è tenuta posso il Ristorante all'Insonnia (consigliato alle buone forchette).
Dopo il controllo orario effettuato all'uscita dal ristorante, abbiamo affrontato la salita che porta al Passo Cibiana, che collega la valle con la statale 51 di Alemagna dove la nostra Lancia Montecarlo ha dato il meglio di sè esprimendo tutta la sua "cavalleria".
La scelta delle prove di abilità successive da parte dell'organizzazione è stata la vecchia statale 51 che risponde al mitico nome di "Cavalera", strada che un tempo veniva usata per raggiungere l'ampezzano e oggi usata perlopiù dai residenti e dai nostalgici, (consiglio una visita, vi assicuro che ha ancora il suo fascino).
Io e Edy continuiamo a fare il nostro dovere ed i cronometri di bordo lo dimostrano in diretta, non abbiamo un riscontro con quelli usati dai cronometristi al lato della strada, ma la nostra modesta esperienza ci conforta in questo.
Quasi 240 i kilometri di questa prima tappa di gara e fino a questo momento ne abbiamo macinati circa 150.
Il Road Book ci direziona poi di nuovo verso l'abitato di Longarone dove affrontiamo altre prove prima di addentrarci nella Valcellina salendo verso la diga del Vajont per raggiungere la strada che attualmente passa proprio sopra la frana del monte Toc.
Un brivido corre lungo tutta la schiena nel vedere da vicino tutta la grande massa di terra staccatasi in quella tragica notte del '63, ma le otto prove che ci aspettano ci riportano alla realtà e devo dire che non abbiamo perso la necessaria concentrazione perché le affrontiamo con il massimo impegno confermato dai precisi strumenti di bordo.
Via poi verso Cimolais e successivamente Barcis, dove il parcheggio lungolago attende tutti i partecipanti per fare bella mostra di sè e devo dire che in tanti anni in cui sono passato dal lago non ho mai visto l'acqua di un verde smeraldo luccicante come questa volta, sarà stato l'ora giusta, il vento che accarezzava l'acqua, il sole che picchiava nonostante fossero le cinque di pomeriggio...una meraviglia della natura da visitare.
Dopo circa mezz'ora ripartiamo alla volta di Piancavallo, che da Barcis si raggiunge percorrendo la Val Caltea e dopo una quindicina di kilometri porta alla località sciistica, dove ci attendono le ultime quattro prove della lunga giornata di gara.
Raggiungiamo poi il palco di arrivo allestito in Piazzale della Puppa nel quale ci attende una nutrita folla di visitatori e villeggianti che applaudono al passaggio dei concorrenti in gara.
A chiusura di giornata la cena con allegra discussione sull'andamento delle singole prestazioni ed uno sguardo ai tempi realizzati in questa prima di due giornate, che da un sommario conteggio ci vede occupare le posizioni alte della classifica...poi tutti a nanna.
Il mattino seguente la sveglia ci viene data dalle note di "We are the Champions" dei mitici Queen, giusto auspicio per la nuova giornata di gara, nella quale ci attendo 18 prove conclusive che delineeranno la classifica finale.
Partenza con il nostro numero uno dal piazzale di Piancavallo alle 9.01 e subito Col Alto e Castaldia sono teatro di 13 prove che ci vedono protagonisti di rilevamenti cronometrici eccezionali, confermati successivamente dai tempi ufficiali esposti dalla direzione gara; le ultime prove di giornata le affrontiamo nella strada interna del Villaggio del Fanciullo in località Comina, anche qui facciamo segnare dei tempi di tutto rispetto, forse i Queen ci hanno dato la giusta spinta.....
L'arrivo finale previsto nella gremita centrale Piazza XX Settembre di Pordenone è stato giusto corollario di una magistrale organizzazione di gara da parte del Club Ruote del Passato di cui sono fiero portacolori.
Nulla è lasciato al caso dal Club e il pranzo conclusivo al Ristorante Moderno che si affaccia sulla piazza è la ciliegina sulla torta di questa bella manifestazione.
Infine al termine delle premiazioni sentire lo speaker che chiama a ritirare la coppa del primo assoluto l'equipaggio Baldissera-Covaz non ha prezzo...!!!

Buona Estate a tutti.

Tiziano Baldissera    

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