Ci sono nel panorama delle gare di auto storiche pochi eventi che riescono a mantenere alta la passione e il divertimento per tante edizioni consecutive. Una di queste è senza dubbio la Rievocazione Storica della Stella Alpina che, arrivata al 31° traguardo domenica 10 luglio, conserva ancora gli stessi spunti di originalità delle prime edizioni.
Sarà perché il contesto geografico è d’eccezione (le Dolomiti, patrimonio Unesco da pochi anni, hanno dominato su tutto e su tutti, scenario immancabile della manifestazione), sarà perché qui il piacere di guidare non manca mai, e la sfida mette in gioco tutti i punti di forza di macchine e piloti (affidabilità tecnica, capacità di gestire il motore e i freni, previsione degli imprevisti) ma non ricordo una Stella Alpina noiosa, di cui aver mai pensato “è sempre la stessa”. Dalle prime edizioni ad oggi, di cose ne sono cambiate ovviamente: dalle partenze in centro a Trento alle fine tappa a Madonna di Campiglio, dal periodo delle “doppie classifiche” (auto costruite prima del 1955 e altre) fino al cambiamento più importante nell’edizione appena conclusa: il passaggio dall’ambito ASI ad AciSport, deciso giustamente quest’anno dagli organizzatori della Scuderia Trentina Storica. Però lo spirito bisogna dire non è cambiato, e la caratteristica più “corsaiola” delle gare patentate ACI Sport non ha avuto il sopravvento, come era giusto, sul giusto tributo dovuto agli aspetti turistici e legati all’ospitalità, elementi che in fondo contraddistinguono l’italianità, oltre che tutte le manifestazioni che hanno la parola “storico” nel loro DNA.
Questi elementi di spicco della manifestazione trentina sono stati curati al meglio, e questo grazie anche a coloro che hanno assicurato la loro sempre preziosa collaborazione: gli sponsor Azimut Wealth Management, la Banca Galileo e le Cantine Ferrari, che hanno ospitato alle porte del capoluogo trentino la partenza ed il gran finale della Stella Alpina, e ancora Adrenaline 24h e Digitech, che ha messo in palio il Trofeo Digitech, vinto dalla coppia Dario Converso e Federica Ameglio, Lancia Fulvia HF 1300 del 1967, classificatisi undicesimi.
Un itinerario magnifico come sempre, ma anche duro: si può dire che nei tre giorni di gara (con 99 prove speciali in 500 chilometri di percorso totale) i rettilinei in tutto non fossero più di cinque (alcuni spesso inseriti nelle tre prove a media, fuori classifica, che facevano parte della competizione). Detto questo, veniamo alla gara. Per la terza volta, su sette partecipazioni, la coppia formata da Giordano Mozzi e Stefania Biacca, Triumph TR2 del 1955, ha iscritto il proprio nome nell’albo d’oro della Stella Alpina-Trofeo Azimut, dopo i successi ottenuti nel 2010 e nel 2013.
La vittoria per la coppia mantovana è arrivata al fotofinish dopo il ritiro, ad una manciata di chilometri dall’arrivo finale della terza tappa, di Moceri-Bonetti traditi da un guasto al motore della loro Fiat 508 C del 1939, che avevano conquistato il primo giorno la vetta della classifica. Prima di loro, si erano ritirati, dopo poche prove del venerdì, i bolognesi Canè-Galliani, Chrysler 72 Sport del 1972. Così la vittoria finale nella Stella Alpina 2016 se la sono giocata domenica mattina nelle ultime prove di abilità al centesimo di secondo Mozzi-Biacca, terzi prima dello stop di Giovanni Moceri, e l’equipaggio D’Antinone-De Biase, Porsche 911 del 1969, che era partito da Corvara sul secondo gradino del podio. Ma la bravura dei campioni mantovani ha prevalso, e come da tradizione per loro, la vittoria qui in Trentino è di buon auspicio poi per un grande risultato alla Freccia Rossa.
Terzi si sono piazzati Baldissera-Covaz, Lancia Fulvia Montecarlo del 1972, autori di una gara sempre in crescendo e premiati dal podio nella prima manifestazione importante dopo aver conquistato lo status di Top Driver.
Un più che sorridente e soddisfatto della terza vittoria alla Stella Alpina Giordano Mozzi tra un brindisi e l’altro ha sottolineato che:“Questa volta la fortuna ci è stata amica. Noi abbiamo avuto dei problemi al pedale del freno che ci hanno penalizzato soprattutto nelle discese. Ho dovuto usare più volte il freno a mano facendo mille acrobazie con Stefania. Nel finale abbia dato tutto e la lotta per la vittoria ci ha visto vincitori per pochissimo. Ancor più bello e di buon auspicio per il maggio 2017..”.
Mentre il diretto rivale, D’Antinone all’arrivo da spiegato che:
“Prosegue la mia scalata alla vetta dopo il terzo posto del 2015, il secondo di quest’anno. Contiamo di migliorare il prossimo anno..”. E Tiziano Baldissera, terzo classificato, non poco emozionato, ha voluto dedicare “Questo terzo posto a mio padre Cesare scomparso pochi giorni fa. Era la nostra prima gara da Top Driver e direi che come inizio non è male…anche la media ci dà vigore per le prossime gare”. Ai piedi del podio, quarta piazza per la coppia padre-figlio Ronzoni-Ronzoni, Porsche 911 T del 1970, che hanno preceduto al traguardo Gennaro-Giacomello, Riley Nine Sport del 1935, Iacovelli-Bertoletti, Porsche 356 del 1954, Colombo-Ballabio, Fiat 103/1100 Tv del 1956, Nobis-Mambrini, Porsche 356 del 1960, Sisti-Gualandi, Lancia Aprilia del 1937, e Colpani-Cristiano, Triumph TR3 del 1957 che hanno chiuso la top ten. L’equipaggio Bottini-Boscardin, Triumph TR3, del 1956, si è aggiudicato il trofeo riservato all’equipaggio femminile. Fra le scuderie, il trofeo è andato alla Loro Piana Classic che ha preceduto il Club Orobico e il Classic Team. Ma un premio speciale è andato di diritto anche al vicentino Enzo Scapin che per la trentunesima volta consecutiva si è presentato al via della Stella Alpina-Trofeo Azimut con la sua Fiat 103/1100 TV Trasformabile del 1955, piazzandosi al diciannovesimo posto assoluto.
Applausi anche per il neo navigatore Luca Lechthaler, trentenne giocatore trentino di basket della Dolomiti Energia di Trento, che con i suoi 208 centimetri di altezza non è passato inosservato nella Porsche 356 guidata da Lorenzo Delladio, CEO de la “Sportiva” di Ziano di Fiemme. Alla Stella Alpina è stata introdotta anche una nuova tradizione, quella di dedicare uno speciale evento riservato anche alle Ferrari moderne e storiche. E così, nella speciale classifica valida per il Trofeo Cantine Ferrari riservato alle vetture di Maranello che hanno seguito nei tre giorni di gara le auto d’epoca ha prevalso l’equipaggio Bobbià-Del Bufalo, 458 Spider, davanti a Verghini-Sydorenko, 512 TR, e Guilla-Crisafulli, California T. Per loro e per tutti gli appassionati della regolarità organizzata dalla Scuderia Trentina Storica di Trento è stata una tre giorni davvero emozionante ed impegnativa iniziata venerdì 8 luglio in piazza Cesare Battisti, nel cuore di Trento, da dove, dopo le tradizionali operazioni di verifica di equipaggi e vetture è stato dato il via alla prima delle tre tappe in programma.
Sabato 9 luglio gli equipaggi si sono cimentati su di un percorso affascinante ed unico di 250 chilometri che, dopo lo start da Corvara, ha portato i concorrenti sul passo Falzarego, a Caprile, Colle Santa lucia, Passo Giau, Cortina d’Ampezzo, Pieve di Cadore, Forcella Cibiana, Zoldo, Passo Duran, Agordo, Alleghe, Passo Fedaia, Canazei, Passo Pordoi, Arabba, Passo Campolongo con arrivo nel tardo pomeriggio in centro a Corvara. Alla lunga giornata di guida è seguita la cena di gala all’hotel Kolfuschgerhof a Colfosco.
Domenica 10 luglio terza e ultima tappa: da Corvara le auto d’epoca sono salite sul Passo Gardena, sul Passo Sella, per arrivare in Val di Fassa e poi in Val di Fiemme, Cembra, Sover, con arrivo finale all'anello olimpico dell'Ice Rink a Baselga di Pinè, da dove successivamente si sono portate nuovamente a Ferrari Incontri per il pranzo e la cerimonia di premiazione. E proprio alle premiazioni un più che soddisfatto presidente della Trentina Storica Enrico Zobele ha dato appuntamento a tutti per l’edizione 2017 della Stella Alpina, che ha di certo tutte le carte in regola per diventare, fin dall’anno prossimo, un Grande Evento del calendario AciSport.
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