E con questa fanno tre. I bergamaschi Guido Barcella e Ombretta Ghidotti si sono imposti ancora una volta, dopo i successi del 2019 e del 2022, alla «Coppa Città della Pace», secondo appuntamento del Campionato italiano di regolarità per auto storiche che è arrivata alla sua trentesima edizione, dimostrando un feeling straordinario con le strade della Vallagarina, della Valle di Ledro e del Basso Sarca, che hanno fatto da teatro alla competizione organizzata dalla scuderia Adige Sport. I due portacolori di Franciacorta Motori, iscritti con una Fiat 508C del 1938, ieri hanno fatto valere le proprie doti e il coefficiente garantito dalla vettura per chiudere la gara con 215,28 penalità. I campioni italiani, che nel 2022 hanno vinto sei gare delle otto disputate, si sono così rifatti dopo il quarto posto rimediato nella gara stagionale di apertura, a Verona, anche se la coppia bresciana composta da Lorenzo e Mario Turelli su Lancia Aprilia del 1937, che in quella circostanza aveva vinto, si è piazzata terza e quindi ha difeso molto bene la leadership tricolore: 243,86 le penalità dei due alfieri di Brescia Corse. In mezzo alle due coppie si sono infilati i bolognesi Alberto e Giuseppe Scapolo su Fiat 508C del 1937, con 230,16 penalità, che non avevano preso parte alla prima competizione stagionale. Un podio di alta qualità, quindi, quello della trentesima edizione, che ha confermato in pieno l’elevata complessità tecnica di questa gara, molto apprezzata dai top driver.
Ai piedi del podio troviamo ancora una vettura del gruppo RC2 (costruite dal 1931 al 1950), la Fiat 508C del 1937 di Edoardo Bellini e Roberto Tiberti, un’altra coppia Super Top, esattamente come quelle finite sul podio: 253,45 le penalità accumulate lungo i 231,37 chilometri del percorso studiato dalla scuderia Adige Sport, costellato di 60 controlli a pressostato e 5 orari. Scorrendo la graduatoria troviamo poi Franco Spagnoli e Roberto Rossoni con la splendida Fiat 520 del 1928, unica vettura del gruppo RC1, al quinto posto (256 penalità), una bella conferma per loro dopo il secondo di Verona, poi ancora una vettura RC2, la Fiat 508C del 1938 dei bresciani Fabio e Marco Salvinelli (278,76 penalità). Al settimo posto ecco la prima vettura del gruppo RC4, l’Autobianchi A112 di Sergio e Romano Bacci della Scuderia Nettuno, gli ultimi rimasti sotto a quota 300 penalità (292,37 per la precisione). A imporsi fra le RC3 è un nome importante della disciplina, il siciliano Mario Passanante, in gara con una “nuova” Fiat 1100 del 1955, insieme ad Alessandro Molgora: per loro 305,35 penalità e ottavo posto assoluto, davanti ad un altro aficionado della «Coppa Città della Pace», quale è Alberto Aliverti, presentatosi a Rovereto in coppia con Stefano Cadei su una Autobianchi A112 del 1981 per chiudere nono (305,89 penalità) e secondo nel gruppo RC4. La top ten è completata da Andrea Luigi Belometti e Doriano Vavassori su Fiat 508C del 1937: 308,25 le loro penalità totali. La classifica femminile, due gli equipaggi iscritti, vede al comando Gabriella Scarioni e Ornella di Pietropaolo (Innocenti Mini Cooper del 1974), quella riservata alle scuderie ha premiato il Classic Team, che ha preceduto Franciacorta Motori e Scuderia Nettuno Bologna.
Barcella e Ghidotti hanno cominciato con piede giusto la giornata, dato che dopo la prova cronometrata numero 21, a Rovereto, erano già primi davanti a Salvinelli - Salvinelli e Turelli - Turelli, ma dopo la numero 30, a Dro dove i concorrenti hanno pranzato, sono stati superati dai due Salvinelli, per poi rimontare in maniera definitiva nel pomeriggio.
Pur non assegnando penalità per la graduatoria della «Coppa Città della Pace», si è ritagliata uno spazio significativo anche la «Power Stage Classic», una sfida che si è svolta su 300 metri di lunghezza e con tre prove cronometrate in Corso Bettini a Rovereto, in onda su Sky on demand, in mezzo ad pubblico incuriosito dalle vetture e dalla specialità. La vittoria è andata a Roberto Paradisi e Silvia Zunino su Fiat 127 L del 1980, che hanno preceduto Aliverti e Cadei su A112 e Limoni e Frassine su A112 Elite.
«Le gare del Campionato italiano sono tutte molto impegnative - afferma il vincitore Guido Barcella - e questa non fa eccezione. Tante le salite e le discese, le vetture come la nostra sono messe a dura prova e al termine della gara bisogna sempre intervenire con qualche riparazione. Motivo di soddisfazione in più aver stabilito il miglior punteggio assoluto a prescindere dal coefficiente».
Ad ospitare la cerimonia di premiazione ed il buffet finale è stato il prestigioso Palazzo Malfatti-Scherer, nel centro di Ala, borgo nel quale i concorrenti hanno terminato le proprie fatiche, cominciate alle 8.45 del mattino dall’Hotel Nerocubo di Rovereto. A fare gli onori di casa il sindaco Claudio Soini e l’assessore Stefano Gatti. A Guido Barcella e Ombretta Ghidotti è stata consegnata anche l’opera di Luisa Bifulco, che ogni anno è appannaggio della miglior vettura anteguerra.
Nessun commento:
Posta un commento