lunedì 10 febbraio 2020

UN MONTECARLO STORICO SFORTUNATO PER GLI ITALIANI

Delusione finale per Carlo Merenda al “Monte” storico! Ma d'altronde chi pensa che il rally di Montecarlo Historique sia una sorta di giro turistico con prove di regolarità, si sbaglia; questa è una gara vera e propria, dura, logorante, difficile, qualunque sia il fondo stradale, che richiede preparazione sia tecnica che fisica, perché il percorso impegnativo, snodato su oltre 2400 km, di cui oltre 420 di prove a media, non perdona il minimo errore, la minima distrazione, una gara d’altri tempi con auto d’altri tempi, affascinante e ricca di emozioni che fa confluire lungo il percorso il pubblico delle grandi occasioni, per rivivere quei momenti in cui si può dire: io c’ero. Anche quest’anno i partecipanti hanno superato i trecento, provenienti da tutti i Paesi d’Europa e non solo, con uno strepitoso parco macchine: Lancia Stratos,Fulvia, Flavia, Beta, FIAT 131, 124, 125, X1/9, 128, 127, nelle vari declinazioni SEAT,Lada,Polski, Zastava, Ritmo, Morris ed Innocenti Mini, Austin A35, Jaguar XK 140,Opel Ascona, Kadett,, Ford Escort, Cortina Lotus, Bond Equipe, Triumph TR3, SAAB 93B, Datsun 240Z, Mercedes, Porsche 911,914, 924, Peugeot 104, 504, Alpine Renault A 110 e 310, Renault 8, 12, 17, nelle versioni Gordini, Fregate, BMW 320, 2002, 1602, Volkswagen Golf, 1303, Volvo P1800, 121, 122, 142, 242,244, MG B, Citroen DS, CX, Dyane, 2CV, Toyota Corolla, Sprinter, Alfa Romeo Alfetta GTV, Giulia, GT, Autobianchi A112 e 111, Vaz, Honda Civic, Lotus Elan, AUDI, SAAB 96, 93, NSU 1200 TT, Chrysler Sunbeam, Volga M21, Glas GT, Simca 1000, che hanno preso il via da sette città europee quali Reims, Glasgow, Atene, BadHombourg, Barcellona, Montecarlo e Milano. Ala via da Milano una cinquantina di equipaggi a cui si sono aggiunti quelli provenienti da Atene, per poi partire alla volta di BourgoinJallieu dove si riunivano tutte le vetture per l’inizio delle prove a media.
Da Milano è partito anche l’equipaggio composto da Roberto Roveta e Carlo Merenda su FIAT 124 spider 1600 del 1972, che dopo una partenza sorniona, hanno conquistato il 25 posto nella media veloce al termine della prima giornata ed occupando la quattordicesima posizione assoluta dopo il secondo giorno di prove, con tempo variabile ed alcuni tratti cronometrati sotto la pioggia. Lunedì l’equipaggio n. 138 vince la prova dell’Echarasson ed alla sera riesce a raggiungere l’undicesima posizione assoluta. Il giorno successivo le prove vanno meno bene, la battaglia si fa sempre più dura e chi non ha espresso tutto il potenziale lancia l’offensiva così i due piemontesi, con l’arrivo a Montecarlo, scendono al ventiquattresimo posto, e secondi degli italiani, pronti a dare battaglia nelle ultime due prove notturne la prima il col de Braus e la seconda il Turini. Forse per la troppa foga, la stanchezza, la tensione, i sogni di rimonta si infrangono contro una roccia a valle di un tornante: così finisce mestamente, fortunatamente senza conseguenze fisiche per l’equipaggio, l’avventura 2020 al rally di Montecarlo, che vede vincitore l’equipaggio danese BjerregaardSvec su Ford Escort RS 2000 MKII, seguiti dagli spagnoli Fernandez Cosin Martinez su Lancia Fulvia HF 1600 ed i connazionali Zorrillia Hierro Gutierrez Dominguez si Volkswagen Golf GTI. A riprova della difficoltà della gara il quarantanovesimo posto per Walter Rohrl Christian Geiistdorfe su Porsche 911 sc
Anche gli altri italiani quest’anno non hanno avuto vita facile, ritiri eccellenti sin dalle prime battute di gara per Verini (campione rally negli anni 70-80) Ricci, SchonGiammarino, Rossi Giafusti, Bertolini Berolini, con Canella Arena che, rimontando nelle ultime prove, sono arrivati a conquistare un buon quindicesimo posto assoluto, non riuscendo migliorare il terzo posto dello scorso anno.

Nessun commento:

Posta un commento