Trentesima edizione per la Rievocazione Storica della Stella Alpina, la manifestazione di regolarità per auto d’epoca riservata ai modelli ante '56 che con questo traguardo entra nel novero degli appuntamenti storici consolidati del calendario ASI.
Una trentesima edizione quella svoltasi il 10-11 e 12 luglio che segna una tappa importante nella vita di questo evento, tante e tali sono state le novità che questa Stella Alpina ha proposto, la prima organizzata dal nuovo direttivo della Scuderia Trentina Storica, che con il Presidente Enrico Zobele e tutti i membri vecchi e nuovi dell’Associazione hanno collaborato per il successo dell’iniziativa.
Alla fine il sogno di una Stella Alpina rinnovata nella continuità è riuscito, ed ora si avvicina il traguardo ambito del centinaio di iscritti, come la gara meriterebbe. Per quest’anno ci si è fermati a 50, ma visti i tempi per questa tre giorni che tocca le più famose località delle Dolomiti e propone un percorso di quasi 1.000 Km su 11 passi alpini e 99 prove speciali è sicuramente un successo.
Successo che è stato sicuramente apprezzato dal vincitore, Giovanni Moceri, arrivato dalla Sicilia che, con una l’impressionante media di due centesimi di penalità a prova, in coppia con Daniele Bonetti a bordo di una splendida Fiat 508 C del 1939 ha conquistato di misura il trofeo Stella Alpina, l’artistica scultura riservata al vincitore assoluto, fedele copia di quella alzata al cielo nel 1947 da Piero Taruffi, primo ed indimenticabile vincitore della Stella Alpina, allora gara di velocità.
Purtroppo niente da fare per l’equipaggio Riboldi-Sabbadini su Fiat 208 Balilla barchetta del 1933, costretti all’abbandono proprio nel finale per un guasto meccanico ma rimasti a lungo fra i primi tre. Sul secondo gradino del podio e circa un secondo di distacco sono quindi saliti i ferraresi Sisti-Gualandi su MG TB del 1938.
Una grande prova di coraggio per tutti i partecipanti intervenuti con le auto ante ’56 come chiede il regolamento di gara, che hanno affrontato un percorso suddiviso fra scorci di montagna e corse in pianura, a tratti aspro ma sicuramente spettacolare. Tra le auto partecipanti spiccavano le storiche ante guerra di De Tassis/Angeli (Fiat Monviso 508 Sport del 1934) e la Fiat 1100 103 TV Trasformabile 1955 di Scapin/Morandi, che ha partecipato a tutte le edizioni della rievocazione storica della Stella Alpina, oltre che a due Mille Miglia.
Un percorso impegnativo anche per le auto più “moderne”, costruite fra il 1957 ed il 1985, che hanno dato vita alla speciale classifica “Touring”: qui un meritato primo posto per la coppia Baldissera-Covaz su Lancia Fulvia Montecarlo del ’72, che hanno combattuto a lungo e alla fine vinto la sfida con la Lancia Fulvia HF classe ’70 di Massara/Schira.
Per la coppa scuderie, premio alla Loro Piana Classic e per la speciale classifica Ferrari in gara, primo posto per la coppia Zobele/Trentinaglia su Ferrari 599 GTO.
Sempre perfetto e impeccabile il cronometraggio della CronoCar Service, così come la predisposizione di tempi e tracciato delle 99 prove: non un reclamo, non una prova saltata o annullata, nessuna media attribuita; classifiche rese disponibili in tempi brevi, ed anche da parte della Direzione di Gara un lavoro reso molto più semplice.
Ed anche per tutto quanto non era gara, questa Stella Alpina è stata un susseguirsi di eccellenze. L’avventura è iniziata venerdì dalla Piazza della Fiera, accostata alle vecchie mura cittadine di Trento sotto uno splendido sole che ha seguito tutta la corsa, ed è terminata con la cerimonia finale nel piccolo gioiello di Villa Margon, oggi sede di rappresentanza delle Cantine Ferrari (che hanno supportato il sodalizio motoristico trentino assieme ad Azimut e Banca Galileo) ed un tempo residenza cinquecentesca, ancora abbellita dagli affreschi originali perfettamente conservati e dal loggiato aperto su un parco secolare che domina la città di Trento.
Il percorso della tre giorni ha riservato qualche sorpresa, con passaggi mai toccati dalle precedenti edizioni, sempre in mezzo alle Dolomiti. Per la prima tappa, un inedito passaggio per la Val di Cembra, poi una sosta a Cavalese, un’altra fine tappa a Bolzano dopo il Passo Lavazè, e ancora l’Alpe di Siusi, prima della salita sul Passo Gardena per la cena allo Chalet Gerard con lo scenario impareggiabile delle Dolomiti al tramonto.
Sabato 11 luglio, dopo il pernottamento a Colfosco in Alta Badia, le auto d’epoca in gara sono ripartite dallo stadio del ghiaccio di Corvara per un itinerario che ha visto il passaggio in successione sui passi Tre Croci, Giau, San Pellegrino, Fedaia, Campolongo, paesaggi unici e mozzafiato come il lago di Misurina, le tre Cime di Lavaredo, il Gruppo del Sella, la Marmolada, la Val Badia, la Val Pusteria, Cortina d’Ampezzo, Moena, Canazei per un totale di oltre 250 chilometri con la sosta per il pranzo allo Sporthotel Europa sul lungo lago di Alleghe. L’arrivo del tappone dolomitico nuovamente allo stadio del ghiaccio di Corvara e la cena di gala al Romantik Hotel Cappella hanno concluso la seconda tappa.
Domenica 12 luglio la terza e conclusiva tappa ha riportato il museo itinerante da Corvara a Trento, passando dai passi Gardena e Sella, toccando poi Predazzo, Tesero, Cavalese, Cembra, dove la carovana è stata gradita ospite della sagra del Muller Thurgau, con arrivo subito dopo mezzogiorno per il pranzo e le premiazioni nella prestigiosa Villa Margon.
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