Tutta all’insegna dell’alta qualità l’edizione 2014 della Cento Miglia sulle Strade del Prosecco, l’appuntamento dedicato alla passione per le auto e per le eccellenze del territorio organizzato insieme sabato 13 e domenica 14 settembre dal Club Ruote del Passato e dalla Associazione Strada del Prosecco. Un percorso di circa 150 chilometri disegnato nella terra del DOCG, nell’alta provincia trevigiana fra i comuni di Conegliano e Valdobbiadene, cuore della produzione del celebre vino frizzante che rappresenta un’eccellenza italiana nel quadro delle più famose tipologie di vitigni. La manifestazione, svoltasi con la formula della Regolarità A.S.I. con strumentazione classica, ha conquistato il cuore dei partecipanti, e ha dimostrato che c’è un’anima sportiva fra i driv
er di auto storiche ancora affezionati alla strumentazione meccanica, convinti che essa rappresenti ancora la radice vera di queste competizioni. Lo dimostrano i 35 partecipanti intervenuti, un numero di tutto rispetto per questi tempi di difficoltà che i club organizzatori di manifestazioni di auto storiche stanno vivendo. Certo però non basta la sola passione per fare una gara ben riuscita: conta anche la qualità. E quanto a questo, la Cento Miglia del Prosecco non ha rivali.
Le scelte sono state d’eccellenza sotto ogni punto di vista, sia sotto l’aspetto dell’ospitalità che sotto quello delle visite turistico-culturali. E la prova del prestigio oramai raggiunto da questo evento sono i molti equipaggi arrivati da varie parti d’Italia, anche da lontano, come i viterbesi Raffaele Potenza e Claudio Federici, sulla loro splendida Ferrari 348 TS del 1989 o Franco Vitella con Cristina Cassina arrivati da Lugano con una Austin Healey Sprite Frog Eyes del 1961, o gli stranieri: come Joerg e Manja Von Dreyse su Porsche 911 targa del 1973 e gli austriaci Reiner Loeslein e Marcel Botterweck su una perfetta BMW 319 Roadster del 1935, ma soprattutto il 91enne americano Jack Du Gan, un veterano delle auto stoiche, che dopo aver partecipato alla 2° guerra mondiale come aviere, alla fine della sua carriera militare ha scelto di vivere solitario nel cuore delle colline trevigiane con le sue Bugatti. E con la sua azzurra Type 37, un’auto non certo facile da guidare, ha percorso tutti i 150 chilometri del percorso senza difficoltà. Un percorso collinare non eccessivamente impegnativo per le storiche, comunque, alla portata anche della originalissima BMW Isetta del 1959 di Paolo Turchet, arrivata come tutte le altre al traguardo.
Il
tragitto ha coperto buona parte della Strada del Prosecco Superiore, la più
antica strada del vino d'Italia creata il 10 settembre del 1966: un tour tra le
splendide colline trevigiane di Conegliano Valdobbiadene, già candidate a
divenire Patrimonio Unesco, che ha permesso ai partecipanti di conoscere ed
apprezzare l'enogastronomia locale, attraverso la visita e le degustazioni
dedicate al Prosecco compiute nelle più famose cantine produttrici del celebre
vino. Ma non solo: i luoghi scelti per i pranzi e le cene, a partire dal
prologo di venerdì 12 settembre, sono stati scelti con cura da Fabio Gasparini,
vera anima dell’evento, ed hanno riservato graditissime sorprese al palato.
Tutto è iniziato con le
verifiche nello splendido centro storico di Pieve di Soligo, ed è proseguito
con la cena della serata al Ristorante Cà del Poggio di San Pietro di Feletto (situato su
un dosso collinare da cui è passato anche il 17° Giro d’Italia) dove i
concorrenti sono arrivati in navetta dall’albergo, in modo da permettere a tutti di non
avere problemi di guida o di … etilometro
al ritorno! E ne valeva la pena, visto il menu tutto a base di pesce, fra cui
una ricciola da record di 27 kg. Alla cena era presente Stefano Turchet presidente
del Club Ruote del Passato di Pordenone, che ha ringraziato , da friulano quale
è, gli ospitali e forse più aperti “cugini” veneti per il sostegno dato
al’evento che, ha sottolineato, “ serve per far conoscere la terra veneta e il
prosecco, uno dei marchi famosi nel mondo. Mettere insieme prosecco e auto
d’epoca è stata una bella intuizione”.
Nella stessa occasione Isidoro
Rebulli, presidente Associazione Strade del Prosecco, ha dato il benvenuto a
tutti anche per conto delle cantine che hanno sostenuto l’evento, ed ha
ricordato l’appoggio dato dai Comuni di Conegliano (era presente il sindaco
Floriano Zambon), di Pieve di Soligo e di Valdobbiadene, nonché della Provincia
di Treviso, rappresentata dal presidente Muraro.
La partenza
è stata data il sabato dalla piazza centrale di Valdobbiadene proseguendo con
un itinerario tra vigneti e borghi storici verso Miane e Follina. Qui una prima
sosta con la visita al lanificio Paoletti, un esempio di continuità produttiva
fra le più rare in Italia. Il primo opificio è stato fondato nel 1795, infatti,
e alcune delle sue strutture originarie sono ancora ben conservate e
costituiscono un modello di archeologia industriale. Oggi la produzione si
svolge con macchinari ben diversi da quelli originari, ma mantiene ancora
caratteristiche di prestigio e di tradizionalità con le lane autoctone venete
“Lamon” e “Alpagota”.
Dopo
la ripartenza, fiancheggiando le mura romaniche dell’antica abbazia di Follina,
i concorrenti si sono diretti a Cison di Valmarino e Sottocroda per la prima serie
di prove cronometrate, proseguendo poi per Revine e Nogarolo (con una seconda
serie di prove) prima del passaggio per Rolle (borgo tutelato dal FAI) e la
sosta all’azienda agricola e relais Duca di Dolle, già eremo camaldolese. La
gita e le prove sono poi proseguite verso Colbertaldo (con la sosta alle
cantine Scandolera) e Valdobbiadene, per il pranzo alle cantine Ciodet della
famiglia Bortolomiol (uno dei primi coltivatori della vite nella zona collinare
di Valdobbiadene), e la ripartenza verso Vidor (sosta alla cantina Todera) ed
il passaggio sotto il colle del prestigioso Cartizze. Ancora prove a Col
Sandago e presso l’azienda di abbigliamento Ferracin fino ad arrivare a
Susegana per aggirare il castello di San Salvatore e fermarsi alla cantina
Malibran, anche qui raccogliendo come ad ogni sosta, le preziose bottiglie dei
vini pregiati del territorio di Conegliano-Valdobbiadene quale souvenir.
All’arrivo nel tardo pomeriggio a Conegliano nella centralissima Via Carducci,
le auto, esposte insieme alle opere degli artisti che in contemporanea partecipavano
al tradizionale evento coneglianese “Pittori in strada”, sono state ammirate
dalla folla di curiosi giovani e meno giovani.
Dopo
la sosta a Conegliano, tutti i partecipanti e gli organizzatori si sono diretti
verso l’Agriturismo Le Mesine di Valdobbiadene per la cena e le premiazioni. E qui
un’altra sorpresa i premi,esprimevano infatti un vero tocco di classe. Ai primi
dieci equipaggi della classifica assoluta erano destinate gigantesche bottiglie
di Prosecco: “doppia magnum” (3 litri) ai classificati dal 10° al 4° posto, e bottiglie
Mathusalem (6 litri) per gli equipaggi classificati dal 3° al 1° posto.
Sul
podio è salita la coppia Paparoni – Kovacs, seguiti da Franco Vitella e
Cristina Cassina, con al terzo posto un sorprendente e meritevole Raffaele Potenza,
che con un’auto certo non avantaggiata dal coefficiente (Ferrari 348 dell’89)
ha preceduto Roberto ed Emilio Lacchio su Aurelia B52.
Dopo la serata,
l’appuntamento alla scoperta delle eccellenze del territorio è proseguito la domenica,
con una visita alla Cantina Gemin (moderna e bellissima, con gestione
familiare) per completare con una presentazione tecnica e teorica i segreti
della produzione del Prosecco, seguito da un gran finale dedicato alle
degustazioni dei vari vini, ed infine chiusura con la pasta e fagioli per gli
“irriducibili” a casa di Bruno Ferracin con Prosecco e Cartizze a damigiane.
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