mercoledì 28 ottobre 2015

NOVANTAMILA VISITATORI A AUTO E MOTO D'EPOCA



Novantamila visitatori in quattro giorni di apertura, un record. La 32ma edizione di Auto e Moto d'Epoca, in Fiera a Padova, ha battuto il record del 2014 che si era attestato ad 80 mila ingressi, e si avvia per davvero a fare concorrenza alle grandi fiere dell’auto d’epoca d’oltralpe, come Essen e Parigi. E il patron Mario Baccaglini, alla fine ha confermato lo svolgimento della seconda edizione di Verona Legend Cars a Veronafiere dal 6 all’8 maggio 2016.
Negli stand dei 1.600 espositori, dei quali 300 commercianti, erano presentati oltre 4.500 modelli. Inoltre, circa 650 ricambisti e tanti, tani privati. Fin dal giorno di preapertura, giovedì 22 ottobre, si è assistito ad un vero e proprio “assalto” agli stand. Appassionati arrivati da tutta Europa, tra cui molti tedeschi, francesi, inglesi, belgi, americani, croati, serbi, olandesi e svizzeri.
L’abbinamento delle auto di oggi insieme alle auto d’epoca (con 18 Case automobilistiche presenti) voluto dall’organizzatore della rassegna, Mario Baccaglini, è risultato vincente stando ai numeri, anche se ha fatto un po’ storcere il naso ai ‘puristi’, secondo i quali le auto di oggi non hanno nulla a che fare con quelle di ieri. Può essere che così facendo si snaturi l’essenza di questo salone, nato soprattutto per la volontà dei Club di appassionati di auto storiche, ma certo serve ad avvicinare il grande pubblico ad un settore fino ad oggi di nicchia. E proprio i Club che in questa edizione 2015 si sono visti in numero ben minore del passato, avrebbero potuto approfittare dell’occasione per farsi conoscere. Ma alla fine, i numeri danno ragione al patron Baccaglini, tanto più che dopo il forfait del Motorshow di Bologna e del Salone di Torino, Padova rimane davvero l’unica occasione per le grandi Case automobilistiche di presentare le ultime novità. Ed in effetti, tra gli stand più affollati c’è stato quello dell’Alfa Romeo con la nuova Alfa Romeo “Giulia” che era la più ammirata da giovani e meno giovani. E così anche l’edizione 2016, già confermata, continuerà sulla strada della nuova formula di Salone che vede nell’Heritage il patrimonio della contemporaneità. Ogni grande Marchio abbina gli ultimi modelli alle auto che hanno fatto la storia del suo simbolo, secondo ina filosofia che “vende” e valorizza il patrimonio stratificato di immagini e valori, arricchendo ogni nuovo modello e rendendolo riconoscibile nel solco della tradizione

In ogni caso, non c’è dubbio che Padova come nessun’altra Fiera in Italia unisce passato e presente dell’auto con tanta convinzione.



Anche perché mai come quest’anno erano presenti pezzi davvero unici, Tra le auto in assoluto più antiche e rare, la Lancia Beta 20 HP del 1911, uno dei gioielli del Museo Nicolis di Villafranca, prodotta in 150 esemplari a partire dal 1909. Con cilindrata di 3118,81 cc, potenza di 34 CV a 1500 giri/minuto, poteva raggiungere la velocità massima di 95 km/h. Maserati, invece, esponeva per la prima volta in un Salone internazionale l’unico esemplare della Tipo 124 del 1974. Anche dai Club e dai registri storici sono arrivati dei veri gioielli del passato. La Scuderia Jaguar Storiche ha portato a Padova le Jaguar XK 120 OTS del 1951 e la FHC del ’54. Bellissima la presentazione del Registro storico Autobianchi, che ha portato in mostra a Padova tutti i modelli di un nome entrato nella storia e nel costume fin dal suo debutto. Tra i moltissimi altri Club presenti a Padova, spiccavano il Registro Italiano Aurelia, con il 60° anniversario dell’Aurelia B24 Spider; il Veteran Car Club Padova con una retrospettiva di spider anni '50 e '60, tedesche, italiane, inglesi e americane; e, infine, Circolo Veneto Autostoriche, uno dei club più antichi che ha esposto una collezione di rare Barchette da corsa.

Sul fronte commerciale Padova può ormai a ragione essere considerato Il più importante mercato in Europa: 4mila le auto d’epoca in vendita, con una panoramica davvero completa. Quest’anno protagoniste sono state le Ferrari: tra gli stand e i viali di Padovafiere se ne sono contate ben 200. Una grande presenza del Cavallino Rampante, con raffinate gran turismo degli anni '60; supersportive degli anni '80 come la Ferrari Testarossa e la F40; berlinette a 8 cilindri, dalla 308 sino alle declinazioni più recenti come la 348 e la 355.

E la novità è stata l’esplosione dei prezzi delle ‘rosse’: una 308 che fino all’anno scorso si poteva portare a casa con poco più di 30 mila euro, a Padova era quotata non meno di 100 mila, e così è stato per tutti i modelli delle Rosse. Una riscoperta delle nostre auto che non è però andata a discapito delle ‘solite’ ricercatissime Porsche, come sempre dalle quotazioni in costante ascesa, ed arrivare in alcuni casi a livelli davvero incomprensibili. Anche per gli amanti di Porsche, Auto e Moto d’Epoca è una vera e propria gallerie delle meraviglie, con gli esemplari più rari e ricercati: si partiva con uno dei 170 esemplari esistenti al mondo della 911 turbo S del 1997, a fianco alla 911 2000 del 1965, della 911 1973 modello 2.4 T, della 911 3000 SC del 1983, della 996 GT3 RS e della Turbo 33 del 1986.

Più che soddisfatti i commercianti arrivati da tutta Europa, con molte delle auto portate in Fiera vendute. Tra le novità di quest’anno, inoltre, come hanno spiegato molti operatori professionali, c’è stato il ritorno dei collezionisti italiani, che sono tornati ad acquistare anche modelli importanti, mentre fino all’anno scorso il Salone dell’Auto era stato tutto dominio di stranieri, tedeschi in primis.

Anche quest’anno sul fronte sportivo la parte del leone l’ha fatta l’Aci, che per tre giorni ha monopolizzato l’attenzione degli appassionati, presentando nello stand i suoi grandi eventi: Mille Miglia, Targa Florio, Coppa d’Oro delle Dolomiti, ed incontri-dibattiti con i grandi Campioni di Ieri, come Sandro Munari, Simo Lampinen, Silvio Maiga, Piero Sodano, Daniele Audetto. Ci sono anche state le premiazioni dei campionati appena conclusi. Più che Soddisfatto anche il presidente nazionale dell’Aci: «Tutto bellissimo», ha sottolineato alla fine Angelo Sticchi Damiani, «Complimenti a Baccaglini e al suo staff ed anche a PadovaFiere. Padova, d’altronde, resta la cornice ideale per ospitare una manifestazione come questa, che è diventata la più importante del settore e più grande della kermesse gemella che si tiene ad Essen».





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