Sarà per il sapore del vino, per il colore delle foglie, ma il Collio Goriziano è uno dei territori più attraenti durante il periodo autunnale. Non mancano i posti dove ben bere e ben mangiare, ma soprattutto donano pace le lunghe e deserte strade sulle colline tra Gorizia e Doberdò del Lago. Interessanti anche gli sconfinamenti in Slovenia, ora che non c'è più confine, a Sempeter e Miren o Vrtojba.
E pensare che queste terre per un lungo periodo di pace ne hanno avuto poca: subito dopo la seconda Guerra mondiale, un confine disegnato a tavolino ha separato campi e abitazioni, città e cimiteri.
A poca distanza da Vrtojba è ancora visibile la torre di guardia costruita nel 1948 in uno dei punti che segnarono la pesante calata della cortina di ferro fra est e ovest. Dalla torre i militari jugoslavi sorvegliavano i movimenti di confine, pronti a bloccare qualsiasi passaggio non autorizzato e permettevano ai soldati del Knoi (il corpo speciale jugoslavo fondato per la sorveglianza del confine e la lotta contro i nemici interni) a bloccare qualsiasi fuga dall'est o intrusione dall'ovest.
Oggi la torre sorge solitaria fra i vigneti, e non è che un ricordo. Più attraente, invece, la visita ai pozzi e alle chiese, anche solitari fra il fogliame delle vigne e le visite ai musei storici di Gorizia. Per chi vuole andare a visitare le cantine, poi, non c'è che l'imbarazzo della scelta.
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