mercoledì 2 novembre 2016

Una pagina di storia dell’Automobile alla Mostra Auto e Moto d’Epoca di Padova 2016



L’Associazione Amatori Veicoli Storici A.A.V.S (Federata FIVA),  proseguendo nella sua attività di diffusione della cultura automobilistica, ha esposto all’attenzione dei visitatori della Mostra Auto e Moto d’Epoca di Padova  tre veicoli che rappresentano altrettanti esempi di primati nell’evoluzione della tecnica automobilistica.  Quindi, tutto dedicato ai precursori, quelli cioè che per primi hanno sperimentato delle nuove soluzioni per le prime automobili, che poi, per  la loro validità, sono state adottate su larga scala da molti altri costruttori, è stato lo stand dell' A.A.V.S.. Ed in particolare, ai precursori italiani, che anche in questo campo hanno rappresentato davvero un'eccellenza.
Un primo esempio di queste eccellenze esposte in Fiera presso lo stand AAVS era rappresentato dalla S.C.A.T. Ceirano 150 S VVV del 1925 (Valida ad Victoriam volo) costruita dai fratelli Giovanni Battista, Giovanni e Matteo Ceirano, considerati a buon diritto i pionieri dell’industria automobilistica torinese. Il motto latino che contraddistingue la 150 S VVV (e che in italiano significa “in grado di cantar vittoria”), vuole enfatizzare il grande progresso in termini di tenuta di strada e di comodità dovuto alla sospensione anteriore a ruote indipendenti , realizzata su brevetto Parisi. Questa applicazione rappresenta il primo, importante passo che porta dalla carrozza a motore all’automobile moderna come la intendiamo oggi. Anche il secondo esempio è dovuto all’ingegno di un italiano, Antonio Chiribiri. Inizialmente dedicatosi alla costruzione di aeroplani, l’eclettico imprenditore decise di riconvertire la sua azienda dedicandosi alla produzione di automobili. La migliore pubblicità dell’epoca era quella di partecipare alle famose competizioni, ove l’Equipe Chiribiri, di cui facevano parte i figli, Ada e Deo, e Tazio Nuvolari, da poco passato dalle corse in moto a quelle automobilistiche,  si impose, dando grande impulso, per l’epoca, alle vendite.  Molti di questi successi furono colti dalla Chiribiri Monza Tipo Spinto (esposta nella versione del 1924), munita di motore a 4 cilindri di 1486 cc. a testa fissa con distribuzione bialbero in testa. Si tratta anche qui della prima applicazione su una vettura in regolare commercio della distribuzione a doppio albero a camme in testa che consente elevati regimi di rotazione e fornisce una potenza specifica decisamente superiore.  Solo in seguito, una volta definitavemente chiarita la supremazia di questo tipo di distribuzione, i grandi costruttori – in primis  Alfa Romeo e FIAT – la adottarono per i loro motori ad elevate prestazioni. Il terzo esempio di innovazione è solo di qualche anno più recente (1929) ed è rappresentativo della scuola americana. Si tratta della Cord L 29, prima vettura a trazione anteriore prodotta a livello mondiale. Fu realizzata da Erret L. Cord titolare dei più famosi marchi automobilistici americani della fine degli anni ’20 come Auburn,  Duesenberg insieme alle carrozzerie Union City Body ed alla fabbrica di aerei Stinson. Prodotta in 5010 esemplari era una vettura innovativa che si distingueva per la tenuta di strada che non temeva confronti ed un angolo di sterzata di ben 42°, superiore a quello di molte vetture a trazione posteriore. Facente parte della collezione del “Museo Nicolis – Villafranca Verona” è un oggetto del desiderio per i collezionisti più attenti e un esempio del contributo che anche la scuola americana ha fornito al progresso dell’automobile. Tre soli esempi, ma altamente significativi, di quanto la moderna industria automobilistica deve alla genialità di alcuni precursori.  Nella giornata di domenica 23 ottobre  vi è stata anche la possibilità di ammirare alcune opere dell’artista Luana Raia che ha esposto opere e progetti di settore, distribuendo personalmente gli inviti per il prossimo evento “Party of  Motor” previsto a Milano per il prossimo 9 dicembre. Storia, Cultura, Passione nello stand  A.A.V.S. 2016 alla Mostra Auto e Moto d’Epoca.   
  

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