domenica 11 maggio 2014

L'emozione di uno sguardo: la ragazza dall'orecchino di perla

Si rimane stupiti di fronte a questo sguardo tra il timido e l'intrigante, che splende e costituisce il centro pulsante del quadro. E' un Vermeer stupendo quello esposto per gli ultimi giorni alla mostra di Bologna - Palazzo Fava, dedicata appunto a "la ragazza dall'orecchino di perla", il famoso quadro dipinto dal maestro fiammingo nel 1600.
Singolare la sua storia: acquistato ad un'asta per un fiorino dopo che la grande collezione di opere di Vermeer era stata dispersa, non ha raggiunto grande fama fino a che non è diventato il protagonista di un romanzo contemporaneo, che con il suo titolo ha dato il nome al quadro (prima di ora il ritratto era più conosciuto come "Ragazza con Turbante").
In effetti non si sa molto di questo quadro, non si sa nemmeno se la fanciulla che si volge a guardare da sopra la spalla il pittore con uno sguardo così intenso sia una giovane nobile o una semplice governante, né se sia un personaggio reale o solo un volto di fantasia, creato dall'artista secondo la moda del tempo. Certo è che è molto singolare l'abbigliamento (una fascia di un turchese intenso che cinge tutto il capo della ragazza, ed una casacca di seta marrone che le copre le spalle) oltre alla meravigliosa freschezza di quell'incarnato pallido, in cui brillano gli occhi accesi e le labbra lievemente socchiuse, e quella perla dalla grandezza quasi innaturale, che cattura l'attenzione quasi quanto il candore delle gote. Proprio l'abbigliamento fa pensare piuttosto ad un'esercitazione di pittura fantastica anziché ad un personaggio reale. E infatti questo ritratto, come un altro che riproduceva una giovane in abbigliamento orientaleggiante, finirono all'asta sotto il nome di "turcheserie" o "giovani in foggia ottomana".
Certo traspare dal quadro, assai piccolo ma tutto raccolto in quel contrasto di sguardo e colore, l'abilità di giocare con la luce tipica di Vermeer, proprio per questo così distante dai suoi contemporanei fiamminghi, e si coglie già quella sua caratteristica geniale,  che sarebbe poi divenuta nella sua maturità la caratteristica saliente dei suoi dipinti: quei piccoli punti bianchi che illuminano dall'interno la tela.

Il quadro è esposto a Bologna (e vi rimarrà fino a fine maggio) accompagnato da alcuni magnifici ritratti eseguiti da Rembrandt e da stupende vedute di vari pittori fiamminghi della medesima epoca, per ricostruire l'ambientazione più adatta a collocare nella giusta prospettiva il famoso quadro di Vermeer.

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