lunedì 25 febbraio 2019

ANGELO ACCARDO E FILIPPO BECCHINA SU LANCIA BETA MONTECARLO TRIONFANO ALLA COPPA CITTÀ DELLA PACE




Un pizzico di turismo e una punta di modernità per questa 26° edizione della Coppa Città della Pace 2019, prima prova del Campionato Regolarità per auto storiche, che dopo tante partenze da Rovereto è partita quest’anno a Riva del Garda. Un tocco di modernità l'ha portata invece l’auto del vincitore, il trapanese Angelo Accardo (navigato da Filippo Becchina) che con una Lancia Beta Montecarlo di “soli” 41 anni si è lasciato dietro auto ben più datate come le due Fiat 508 C di Edoardo Bellini (con Roberto Tiberti) della Franciacorta Motori, secondi in classifica generale, e dei padovani Alberto e Giuseppe Scapolo della Scuderia Nettuno Bologna, terzi sul podio.
Un successo che vale il doppio per questo pilota che non era ad oggi ancora titolato fra i “TOP” della regolarità, ed ancor più perché da quest’anno ogni penalità viene moltiplicata per un coefficiente tanto più grande quanto più giovane è l’automobile.
A completare la top ten della classifica generale i varesini Roberto Crugnola e Marco Vida su Lancia Fulvia HF 1600 del 1971, i trapanesi Mario Passanante ed Elisa Buccioni su Fiat 1100 del 1955, Salvatore Cusumano e Alberto Carrotta su A122 Abarth del 1974, Andrea Belometti e Doriano Vavassori su Fiat 508 del 1932, Massimo Zanasi e Riccardo Paruzza su A112 Elite del 1979, Guido Barcella e Ombretta Ghidotti su A112 Abarth del 1979 e ancora Luca Patron con Maurizio Farsura su Renault Alpine del 1984.
La classifica riservata alle vetture moderne, una novità del 2019 che ha esordito in questa gara con cinque concorrenti, ha visto un altro Accardo (non si esclude la parentela) con Messina su Dacia Sandero, mentre quella riservata agli equipaggi femminili ha premiato Federica Bignetti Bignetti con Luisa Ciatti su Alfa Romeo Spider del 1960. Infine, per le scuderie, vittoria della Franciacorta Motori davanti al Classic Team ed alla Scuderia Nettuno di Bologna.
Singolare questa gara anche per i numerosi top drivers precipitati verso il fondo della classifica: forse qualche errore di troppo in alcune prove sibilline, che non lasciavano spazio a distrazioni, ha scolvolto i piani. 60 le prove cronometrate e cinque i controlli orari per un totale di 200 Km di percorso, abbelliti da magnifici panorami sull’alto sul Lago di Garda e paesaggi scenografici lungo il lago di Cavedine attraverso i villaggi murati di Drena e Tenno , con la sosta pranzo a Fiavé per gustare le specialità tipiche della montagna trentina. Ancora scorci storici nel percorso del pomeriggio,. Con i passaggi per Pietramurata e la discesa verso Limone sul Garda passando per Arco, per poi terminare la corsa ancora a Riva del Garda dal punto di partenza: la piccola suggestiva vecchia stazione dei treni.
Più di cento i concorrenti al via, tutti molto agguerriti, con più di trenta top drivers a disputarsi il trono; una gara dal ritmo serrato con alternanza di prove lunghe e brevi, segnate da repentini cambiamenti di traiettoria e tante curve, ma su strade in parte chiuse al traffico.
Splendida l’ospitalità nell’accogliente Hotel Liberty di Riva del Garda e velocissimi i cronometristi e gli ufficiali di gara ad esporre tempi e classifiche, concedendo spazio alle richieste di verifica.
Centrato l’obiettivo, dunque, per l’ACI e per gli organizzatori, di dare inizio con questa gara ad un Campionato duro e combattuto, innalzando l’asticella del traguardo e proponendo una serie di competizioni forse più difficili delle precedenti, sicuramente più selettive.

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