Correre, viaggiare, a due o a quattro ruote, meglio se d’epoca. Percorrere strade sconosciute, alla ricerca delle sfide e dell’avventura. Questo blog è dedicato a tutti quelli che hanno un’auto o una moto, e una storia da raccontare. Perché non si stancano mai di esplorare il mondo.
mercoledì 3 ottobre 2018
GAS SUI TORNANTI ALLA PARMA–POGGIO DI BERCETO
Appuntamento con i motori a tutto gas a Parma nel fine settimana del 29-30 settembre grazie alla Scuderia Parma Auto Storiche, organizzatrice di due eventi automobilistici di regolarità: il Circuito di Parma-Trofeo del Prosciutto e l’attesissima Parma–Poggio di Berceto, che hanno attirato complessivamente più di 70 auto fra storiche e moderne.
Propiziate dal clima gradevole, sin dal mattino di sabato 29 settembre si sono radunate sotto la Rocca di Sala Baganza, dove erano previste le verifiche tecnico-sportive, circa quaranta auto storiche (fra cui tre arrivate dalla Svizzera)e 26 Ferrari, fra storiche e moderne, della Scuderia Ferrari Club Parma, oltre ad un gruppo di modelli sportivi Porsche a festeggiare la ricorrenza dei 70 anni di produzione della casa tedesca.
Il via è stato dato alle 13 in punto con la presentazione degli equipaggi e la partenza del Circuito di Parma - Trofeo del Prosciutto, manifestazione che prevedeva quarantadue prove di regolarità parzialmente concatenate ed un percorso che da Sala Baganza saliva a Monte delle Vigne passando per i Boschi di Carrega, dove si sono svolte le prime ed ultime serie di prove. Salendo al Monte delle Vigne , prima della sosta alla storica cantina vinicola, attendeva i concorrenti un’altra serie di prove in salita ed in discesa. Infine l’arrivo della gara sempre alla Rocca di Sala Baganza, quindi il trasferimento verso il centro di Collecchio per raggiungere la Corte di Giarola, splendida ambientazione storica dove si è tenuta la cena di gala.
Domenica 30 settembre, sotto l’attenta regia di Gianfranco Bertei, è partito l’evento più atteso: la Parma – Poggio di Berceto, che con la sua lunga storia di gara di velocità in salita (la prima edizione è datata 1913) rappresenta un simbolo della nascita delle competizioni automobilistiche. Fra i piloti iscritti nel libro d’oro delle sue vittorie campeggiano, infatti, i nomi di Giuseppe Campari, Antonio Ascari e Luigi Villoresi, mentre un giovanissimo Enzo Ferrari vi esordì nel 1919 al volante di una CMN. Arrivò undicesimo, posizione onorevole per un inizio, soprattutto considerando che la Parma – Poggio di Berceto era una delle cronoscalate più dure dell’epoca.
Ben più facile la gara attuale, che non è di velocità pura ed ha condizioni di asfalto sicuramente migliori, ma che comunque richiede buone capacità di guida e sangue freddo sui tornanti più ripidi, intervallati da tratti di allungo con curve aperte e veloci discese.
La sfida anche quest’anno, come da tradizione, è partita Teatro Regio di Parma, dove è stato dato il via dopo una breve sfilata delle auto attraverso l’affollatissimo centro della città. Da affrontare, per i concorrenti, 140 chilometri di strada con tre controlli orari e 58 prove speciali parzialmente concatenate. Il primo tratto prevedeva la ripetizione delle prove del Parco dei Boschi di Carrega, per poi proseguire sulla direzione Fornovo – Monte Cassio lungo la statale SS62 della Cisa, salendo fino a Berceto secondo il vecchio percorso seguito nel corso della sua gloriosa storia dalla gara in salita. Grande divertimento per i piloti sulla veloce serie di tornanti di Piantonia, dove li aspettavano numerosi spettatori per applaudirli, ed ancor più nella serie di sedici prove concatenate sulla strada chiusa dal bivio di Calestano fino a Cassio. Questo per la prima metà della gara; poi altri otto chilometri per godersi la guida (o il panorama) fino al l’arrivo al Poggio Enzo Ferrari ed il controllo orario nel centro di Berceto, con il tempo per fare una breve visita turistica, mentre gli organizzatori potevano spostare la posizione dei pressostati per rendere più sicura la seconda parte di gara. Stesso il percorso del ritorno, con altrettante prove concatenate lungo la discesa fino a Fornovo di Taro ed il passaggio in senso opposto sulle tredici speciali concatenate dei Boschi di Carrega. Infine l’arrivo alla Corte di Giarola, che ha accolto come un palcoscenico le auto storiche ed i concorrenti per il pranzo e le premiazioni.
Un monte premi davvero generoso, così come impeccabile è stata tutta la gestione degli eventi. Premiati (con gustosi vini e prosciutti) i primi dieci classificati del Circuito di Parma, che ha visto svettare al primo posto Lumignon/Gandolfo seguiti da Iotti/Lamini (entrambi su A112 Abarth) e Fontanella/Covelli su Siata Motto Sport.
Posizioni invertite invece nella classifica della Parma – Poggio di Berceto, che ha visto salire sul podio, per la terza volta nel palmarès di questa gara, Iotti/Lamini davanti al duo Lumignon/Gandolfo ed a Malucelli/Bernuzzi veramente bravo sulla non guidabile sulle prove Ferrari 348 TB. A questi ultimi, arrivati da Genova, è andato anche il Trofeo Scuderia Ferrari Club Parma.
Sempre nella classifica della Parma – Poggio di Berceto, quarto posto ancora per Fontanella/Covelli e quinto per Bacci/Bacci su Alfa Romeo Giulia 1600 TI.
Il Concorso di Eleganza Dinamico – Trofeo AAVS FIVA è stato invece vinto dalla Bentley 3.5 Tourer del 1934 dell’equipaggio Gazza/Nocco della Scuderia Parma Auto Storiche; a questo club è anche andato il premio per il primo classificato fra le scuderie intervenute. Premio per il primo equipaggio femminile a Bottini/Boscardin su Triumph Tr3 del ’56 mentre il Trofeo Brera Touring Club è andato a Ceci/Botti del Brera Racing Team su Alfa Brera 1.8 TBi.Premio per il primo equipaggio su Alfa Romeo (Trofeo Gruppo Zatti) a Bacci-Bacci mentre la Collector’s Design Cup - Trofeo Barchette è andato all’equipaggio Fontanella - Covelli su Siata Motto Sport del ’52. Fra i più applauditi l’equipaggio numero 16, perché a fianco del pilota, Paolo Ravazzi, sedeva un vivacissimo Ermanno Cuoghi, meccanico di Niki Lauda al tempo dei suoi trionfi in F1 alla guida della Ferrari 312 T.
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