martedì 16 settembre 2014

Una cento miglia del Prosecco a cinque stelle!



Tutta all’insegna dell’alta qualità l’edizione 2014 della Cento Miglia sulle Strade del Prosecco, l’appuntamento dedicato alla passione per le auto e per le eccellenze del territorio organizzato insieme sabato 13 e domenica 14 settembre dal Club Ruote del Passato e dalla Associazione Strada del Prosecco. Un percorso di circa 150 chilometri disegnato nella terra del DOCG, nell’alta provincia trevigiana fra i comuni di Conegliano e Valdobbiadene, cuore della produzione del celebre vino frizzante che rappresenta un’eccellenza italiana nel quadro delle più famose tipologie di vitigni. La manifestazione, svoltasi con la formula della Regolarità A.S.I. con strumentazione classica, ha conquistato il cuore dei partecipanti, e ha dimostrato che c’è un’anima sportiva fra i driv


er di auto storiche ancora affezionati alla strumentazione meccanica, convinti che essa rappresenti ancora la radice vera di queste competizioni. Lo dimostrano i 35 partecipanti intervenuti, un numero di tutto rispetto per questi tempi di difficoltà che i club organizzatori di manifestazioni di auto storiche stanno vivendo. Certo però non basta la sola passione per fare una gara ben riuscita: conta anche la qualità. E quanto a questo, la Cento Miglia del Prosecco non ha rivali.







Le scelte sono state d’eccellenza sotto ogni punto di vista, sia sotto l’aspetto dell’ospitalità che sotto quello delle visite turistico-culturali. E la prova del prestigio oramai raggiunto da questo evento sono i molti equipaggi arrivati da varie parti d’Italia, anche da lontano, come i viterbesi Raffaele Potenza e Claudio Federici, sulla loro splendida Ferrari 348 TS del 1989 o Franco Vitella con Cristina Cassina arrivati da Lugano con una Austin Healey Sprite Frog Eyes del 1961, o gli stranieri: come Joerg e Manja Von Dreyse su Porsche 911 targa del 1973 e gli austriaci Reiner Loeslein e Marcel Botterweck su una perfetta BMW 319 Roadster del 1935, ma  soprattutto il 91enne americano Jack Du Gan, un veterano delle auto stoiche, che dopo aver partecipato alla 2° guerra mondiale come aviere, alla fine della sua carriera militare ha scelto di vivere solitario nel cuore delle colline trevigiane con le sue Bugatti. E con la sua  azzurra Type 37, un’auto non certo facile da guidare, ha percorso tutti i 150 chilometri del percorso senza difficoltà. Un percorso collinare non eccessivamente impegnativo per le storiche, comunque, alla portata anche della originalissima BMW Isetta del 1959 di Paolo Turchet, arrivata come tutte le altre al traguardo.

Il tragitto ha coperto buona parte della Strada del Prosecco Superiore, la più antica strada del vino d'Italia creata il 10 settembre del 1966: un tour tra le splendide colline trevigiane di Conegliano Valdobbiadene, già candidate a divenire Patrimonio Unesco, che ha permesso ai partecipanti di conoscere ed apprezzare l'enogastronomia locale, attraverso la visita e le degustazioni dedicate al Prosecco compiute nelle più famose cantine produttrici del celebre vino. Ma non solo: i luoghi scelti per i pranzi e le cene, a partire dal prologo di venerdì 12 settembre, sono stati scelti con cura da Fabio Gasparini, vera anima dell’evento, ed hanno riservato graditissime sorprese al palato.

Tutto è iniziato con le verifiche nello splendido centro storico di Pieve di Soligo, ed è proseguito con la cena della serata al Ristorante Cà del Poggio di San Pietro di Feletto (situato su un dosso collinare da cui è passato anche il 17° Giro d’Italia) dove i concorrenti sono arrivati in navetta dall’albergo, in modo da permettere a tutti di non avere problemi di guida o di …  etilometro al ritorno! E ne valeva la pena, visto il menu tutto a base di pesce, fra cui una ricciola da record di 27 kg. Alla cena era presente Stefano Turchet presidente del Club Ruote del Passato di Pordenone, che ha ringraziato , da friulano quale è, gli ospitali e forse più aperti “cugini” veneti per il sostegno dato al’evento che, ha sottolineato, “ serve per far conoscere la terra veneta e il prosecco, uno dei marchi famosi nel mondo. Mettere insieme prosecco e auto d’epoca è stata una bella intuizione”.

Nella stessa occasione Isidoro Rebulli, presidente Associazione Strade del Prosecco, ha dato il benvenuto a tutti anche per conto delle cantine che hanno sostenuto l’evento, ed ha ricordato l’appoggio dato dai Comuni di Conegliano (era presente il sindaco Floriano Zambon), di Pieve di Soligo e di Valdobbiadene, nonché della Provincia di Treviso, rappresentata dal presidente Muraro.

La partenza è stata data il sabato dalla piazza centrale di Valdobbiadene proseguendo con un itinerario tra vigneti e borghi storici verso Miane e Follina. Qui una prima sosta con la visita al lanificio Paoletti, un esempio di continuità produttiva fra le più rare in Italia. Il primo opificio è stato fondato nel 1795, infatti, e alcune delle sue strutture originarie sono ancora ben conservate e costituiscono un modello di archeologia industriale. Oggi la produzione si svolge con macchinari ben diversi da quelli originari, ma mantiene ancora caratteristiche di prestigio e di tradizionalità con le lane autoctone venete “Lamon” e “Alpagota”.
Dopo la ripartenza, fiancheggiando le mura romaniche dell’antica abbazia di Follina, i concorrenti si sono diretti a Cison di Valmarino e Sottocroda per la prima serie di prove cronometrate, proseguendo poi per Revine e Nogarolo (con una seconda serie di prove) prima del passaggio per Rolle (borgo tutelato dal FAI) e la sosta all’azienda agricola e relais Duca di Dolle, già eremo camaldolese. La gita e le prove sono poi proseguite verso Colbertaldo (con la sosta alle cantine Scandolera) e Valdobbiadene, per il pranzo alle cantine Ciodet della famiglia Bortolomiol (uno dei primi coltivatori della vite nella zona collinare di Valdobbiadene), e la ripartenza verso Vidor (sosta alla cantina Todera) ed il passaggio sotto il colle del prestigioso Cartizze. Ancora prove a Col Sandago e presso l’azienda di abbigliamento Ferracin fino ad arrivare a Susegana per aggirare il castello di San Salvatore e fermarsi alla cantina Malibran, anche qui raccogliendo come ad ogni sosta, le preziose bottiglie dei vini pregiati del territorio di Conegliano-Valdobbiadene quale souvenir. All’arrivo nel tardo pomeriggio a Conegliano nella centralissima Via Carducci, le auto, esposte insieme alle opere degli artisti che in contemporanea partecipavano al tradizionale evento coneglianese “Pittori in strada”, sono state ammirate dalla folla di curiosi giovani e meno giovani.
Dopo la sosta a Conegliano, tutti i partecipanti e gli organizzatori si sono diretti verso l’Agriturismo Le Mesine di Valdobbiadene per la cena e le premiazioni. E qui un’altra sorpresa i premi,esprimevano infatti un vero tocco di classe. Ai primi dieci equipaggi della classifica assoluta erano destinate gigantesche bottiglie di Prosecco: “doppia magnum” (3 litri) ai classificati dal 10° al 4° posto, e bottiglie Mathusalem (6 litri) per gli equipaggi classificati dal 3° al 1° posto.
Sul podio è salita la coppia Paparoni – Kovacs, seguiti da Franco Vitella e Cristina Cassina, con al terzo posto un sorprendente e meritevole Raffaele Potenza, che con un’auto certo non avantaggiata dal coefficiente (Ferrari 348 dell’89) ha preceduto Roberto ed Emilio Lacchio su Aurelia B52.
Dopo la serata, l’appuntamento alla scoperta delle eccellenze del territorio è proseguito la domenica, con una visita alla Cantina Gemin (moderna e bellissima, con gestione familiare) per completare con una presentazione tecnica e teorica i segreti della produzione del Prosecco, seguito da un gran finale dedicato alle degustazioni dei vari vini, ed infine chiusura con la pasta e fagioli per gli “irriducibili” a casa di Bruno Ferracin con Prosecco e Cartizze a damigiane.

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