martedì 26 luglio 2016

A Belluno l' Alpe del Nevegal scalda i motori


Novità all'Alpe del Nevegal del 2016 in programma da venerdì 29 a domenica 31 luglio: accanto alle auto moderne vedrà impegnate in gara anche un buon numero di auto storiche. Sarà la parata divetture stradali che precederà la corsa, ma soprattutto la Coppa Abarth Classiche, kermesse riservata alle più belle vetture dello “scorpione”.

Parlare della “Coppa Alpe del Nevegal”, come era chiamata un tempo (la prima edizione venne disputata nel lontano 1954, come gara sociale dell’Automobile club Belluno) vuol dire percorrere con la memoria un evento sportivo che ha accompagnato da protagonista l’evolversi delle corse automobilistiche su strada. Le prime quindici edizioni della cronoscalata “Belluno-Nevegal”, dall’edizione d’esordio del 1954 a quella sfortunata e triste dell’estate 1973, hanno visto l’Automobile Club Belluno attento e caparbio protagonista dell’organizzazione.

La “storia” dell’Alpe del Nevegal nel periodo 1954-1973 può essere suddiviso in due tronconi.

Il primo, quello che possiamo definire pionieristico, va dall’edizione inaugurale del 1954 (per inciso, su un percorso in larga parte sterrato di circa 6 chilometri) all’edizione del 1960. In questa prima fase la corsa visse vicende alterne, ma di edizione in edizione acquisì crescente popolarità anche per la partecipazione vincente di autentici campioni come l’altoatesino Ernesto Prinoth e il veronese di origine lombarda “Noris”.

Il secondo troncone va dall’edizione 1962 all’edizione 1973, dove l’Alpe del Nevegal ha vissuto i propri “anni ruggenti”, caratterizzati da unaenorme partecipazione popolare (favorita in parte dalle verifiche con formula “a contatto della gente”, in quella Piazza dei Martiri che è il salotto buono e principale della città di Belluno); dalla crescentepartecipazione di piloti e vetture di rango (primo fra tutti “Noris”, pseudonimo di Giacomo Moioli, che si impose nell’ edizione del 1962 con il tempo record di 4’14”3, l’elvetico Peter Schetty, in seguito direttore sportivo della Scuderia Ferrari; le vetture Formula come la Lotus Junior 22 del mantovano Luigi Malanca; Herbert Demetz, Franco Pilone, “Gianfranco” Trombetti); dall’acquisizione della validità per il campionato italiano velocità conduttori(nell’edizione 1967, su percorso di 11,5 chilometri con arrivo in Faverghera, vittoria bis del nobile varesotto Edoardo Lualdi Gabardi).

Dopo una pausa di sedici anni, l’Alpe del Nevegal riprese a rombare nel 1989 sotto la spinta e l’entusiasmo di un gruppo di “vecchi” appassionati che ebbero inMario Facca (autentico “mito” dell’automobilismo bellunese) un appassionato trascinatore. Da allora la stella dell’Alpe del Nevegal non si è mai più offuscata, tanto che la cronoscalata ha continuato e continua a riscuotere unanimi consensi anche in ambito internazionale risultando, da qualche lustro, la competizione di velocità in salita che registra la maggiore partecipazione in Europa.

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