E che dire di Corinto? Poco. Una lega per difesa del territorio, la sola che ha funzionato in Grecia, almeno per poco. E poi la fine della grecia classica,conquistata dai Romani. Però, a pochi chilometri dallo stretto di Corinto, frattura profonda della roccia, c'è un ponte stradale avvenieristico, lungo più di 2.800 km, e antisismico. Il predecessore di quello che voleva essere il ponte sullo Stretto di Messina. La Grecia è la sintesi degli errori che non abbiamo fatto.
Meglio Nauplio, antica capitale, ma è come se noi avessimo fatto capitale Rimini. Però e' veneziana. Tre fortezze gigantesche, una in vista dell'altra, dalla più alta sulla montagna maggiore alla più bassa, l'ultima, che è solo un'isoletta all'imboccatura di un porto, e che serviva a chiudere con delle catene lanciate verso terra l'imboccatura alla rada. Oggi ci sono poche barche da pesca e qualche barca a vela pigramente ancorata.
Meglio Nauplio, antica capitale, ma è come se noi avessimo fatto capitale Rimini. Però e' veneziana. Tre fortezze gigantesche, una in vista dell'altra, dalla più alta sulla montagna maggiore alla più bassa, l'ultima, che è solo un'isoletta all'imboccatura di un porto, e che serviva a chiudere con delle catene lanciate verso terra l'imboccatura alla rada. Oggi ci sono poche barche da pesca e qualche barca a vela pigramente ancorata.
Molto più bella ancora Epidauro, dove dalla montagna il teatro scende giù con le sue gradinate come una cascata. E si sente cadere una moneta sulla scena circolare anche dalle scalinate più alte. Intorno le terme, le fontane, i templi. Luoghi in cui si curavano le malattie della mente.Teatro e benessere, tragedie e meditazione, così si liberavano le passioni. E anche il ginnasio e la palestra allevavano la salute.
Proseguendo si arriva a Micene attraverso terre fertili dalle grandi montagne e piccole fortezze rocciose. Paesaggio teatrale. Su queste montagne sorgono Tirinto Argo e Micene: mura ciclopiche e piccole feritoie, massi insormontabili sorretti come piume su altri massi elevati al cielo. Come nella tomba di Agamennone. Un insolente mausoleo di massi allineati dai giganti.
Gizio, infine, dolcissimo paese sul mare del sud, dalla lunga penisola dominata dal faro. Un'oca fa da guardia a una piccola chiesa ortodossa, mentre il Pope gioca a carte cogli anziani del villaggio. Un'immagine di pace miracolosa. Ma quale immagine potremo mai lasciare noi, invece, in questa Grecia dove abbiamo ucciso le speranze dei giovani....
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