martedì 10 aprile 2018

UNA GRANDE FESTA DELL'AUTOMOBILISMO: LA TRIESTE-OPICINA


Una grande festa dello sport automobilistico, è questa la Trieste-Opicina Historic, svoltasi in uno splendido week-end di sole il 7 e 8 aprile nella terra giuliana e in Slovenia.
La riuscitissima edizione di questo appuntamento consueto all'estremo nord-est non poteva mancare di affascinare gli equipaggi al via, oltre settanta, pronti a sfidarsi sulle strade dell'entroterra triestino, ripide e strette, ma divertenti per gli appassionati della guida vera.


La manifestazione triestina organizzata per la decima volta del Club dei Venti all'Ora, (ma giunta ora alla sua 23° edizione come rievocazione storica di quella che fino agli anni Settanta era una gara di velocità in salita fra le più veloci e famose del campionato europeo), può, a buona ragione,  essere definita come la manifestazione più internazionale del calendario Asi, con poco meno del 70 per cento di concorrenti al via stranieri: austriaci e sloveni e tedeschi a fare la parte del leone. Una partecipazione che si ripete ormai di anno in anno, vista la validità per l’Alpe Adria Classic Challenge (tra Italia, Austria, Germania, Slovenia e Croazia) della manifestazione triestina. Un tocco di internazionalità che alla Trieste- Opicina Historic dà quel tanto in più rispetto ad altre gare, pardon, manifestazioni Asi. La Trieste-Opicina infatti è un perfetto mix di sportività e di accoglienza ad altissimo livello da parte degli appassionati organizzatori capitanati da Paolo Grava.
E tra i punti di forza di questa manifestazione vi è anche il perfetto incontro della competizione Classic con il raduno turistico (Trieste-Opicina Touring), con i trenta partecipanti impegnati solo (si fa per dire) a guidare le proprie auto storiche ed a fare un giro di due giorni fra i colori del Carso triestino, con le sue vedute a picco sul mare, e le stradine perse nel verde dell'entroterra sloveno. Con i suoi 280 chilometri di percorso (a cui vanno aggiunte le 67 prove cronometrate di cui 6 a media) la gara storica, invece, rappresenta una sfida di altissimo livello, che richiede a piloti e navigatori precisione ed una concentrazione tenace.  Un giusto cocktail, dunque, che permette alla Trieste-Opicina Historic di non aver nulla a che da invidiare nei confronti di tante altre manifestazioni magari ben più blasonate.
A tutto ciò, si aggiunge l 'iniziativa promozionale per i più giovani, ai quali era riservato un costo di partecipazione decisamente ridotto: una scelta che andrebbe seguita da tanti altri organizzatori e che l'Asi dovrebbe promuovere in prima persona.
E in più, per due giorni Piazza Unità d'Italia, salotto “buono” della città di Trieste, è stata la splendida cornice della Trieste-Opicina Historic 2018, con le verifiche il sabato mattina, a cui sono seguite in mattinata le partenze prima della Touring e poi della Classic,  con l'arrivo poi nel tardo pomeriggio, al termine della prima lunga e impegnativa tappa, sia per equipaggi che per le auto. Così come domenica mattina, con la ripartenza della seconda tappa e il percorso più breve, ma sempre spettacolare, e la chiusura finale tra una folla di triestini e turisti a far da ala all'arrivo dei concorrenti.
Dopo due giorni di gara, alla fine, come da pronostico, la vittoria è andata all'equipaggio favorito al via, quello composto da Amedeo Cicuttini e Lia Castellano sulla Fiat 1100 della Scuderia Regolaristi Friulani, che ha lasciato a distanza i compagni di squadra Picco- Petrani Porsche 356 A, e i veronesi Omarchi-Butturini su MgB dell'Amams Tazio Nuvolari, in crescita dalla prima alla seconda tappa, seguiti da Rugo- Varaschini su Porsche 356 e da Oliva -Puhali su A 112 Abarth. E così, il Club dei Regolaristi Friulani che ha conquistato la classifica tra le scuderie.
Ma le premiazioni svoltasi nel pomeriggio di domenica da Spiller, una classica Birreria del centro di Trieste, non hanno 'risparmiato' nessuno. L'ambito Trofeo Mario Marchi, in memoria dell' indimenticato pilota triestino scomparso alcuni anni fa, riservato ai concorrenti locali, è andato a Stefano Rigo e Walter Zangrando su Lancia Fulvia Hf, seguirti dalla coppia Cicuttini-Castellano e da Oliva-Puhali che, con la loro piccola A112, hanno sbancato le classifiche del Trofeo AACC, Alpe Adria  e del Trofeo Carinziano.
Premi speciali sono andati anche all'auto più anziana (una bellissima Fiat Balilla del ‘35 portata alla Trieste-Opicina da una coppia di signori in elegantissimi
completid'epoca, e ancora all'auto più bella (una Chevrolet Corvette del ’65). Un  altro premio è andato al concorrente venuto da più lontano: Peter Fonster, arrivato direttamente da Monaco di Baviera, e ancora ai tanti concorrenti della Trieste-Opicina Touring. Così , dopo un lungo e caloroso applauso da parte di tutti gli equipaggi per gli appassionati organizzatori, l'arrivederci è stato dato al 2019 per l'edizione numero 24 della Trieste-Opicina Historic.

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