martedì 15 gennaio 2019

LA MINI COMPIE 60 ANNI

Era il 1959 e le conseguenze della prima grande crisi petrolifera (chiusura del Canale di Suez) si erano fatte sentire pesantemente: l'Inghilterra, dopo aver razionato il carburante, prese il coraggio di assegnare alla British Motor Corporation il compito  di disegnare un'auto piccola ma in grado di trasportare bagagli e 4 persone, leggera e che consumasse poco.
Il genio che tirò fuori dal cilindro la soluzione fu Alec Issigonis, ingegnere greco-britannico che si inventò alcune soluzioni rivoluzionarie. Per prima cosa pone il motore in senso trasversale, poi riduce gli ingombri delle sospensioni, sfrutta l'olio sia per il cambio sia per il motore, sposta la batteria nel bagagliaio, realizza uno sterzo quasi verticale e, all'interno, riduce tutto al minimo indispensabile. Persino i vetri laterali sono progettati con apertura orizzontale per ridurre l'ingombro delle portiere. La plancia, poi, è di una semplicità e di una praticità sorprendente: è un cassettone porta oggetti.


Così ottiene una vettura simpatica e intelligente, dalle forme graziose e dai volumi interessanti, capace di portare comodamente quattro passeggeri e dotata di un baule generoso. Generosa lo sarà anche nel prezzo: inizialmente solo 500 sterline.
L'auto diventa un simbolo degli anni '60 e la macchinetta della Swinging London. prodotta sia come Austin Seven che come Morris Mini Minor, presto si arricchisce delle versioni commerciali furgoncino e pick-up. Ma il vero salto di qualità lo farà quando diverrà, quando arrivano le mitiche sportive targate Cooper, vincendo il Rally di monte-Carlo. Diventa allora un'auto non solo intelligente, ma anche estremamente competitiva, in grado di assicurare una tenuta di strada davvero eccezionale. In Italia arriva grazie all'accordo siglato dagli inglesi con la Innocenti per aggirare le barriere doganali, e sarà un successo. Alla fine degli anni '60 la British Motors si trasforma in British Leyland e la produzione della Mini continua come marchio autonomo, che agli inizi degli anni 2000 rivive dopo l'acquisto da parte della BMW. Ma questa è un'altra storia.

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