martedì 6 novembre 2018

LIGABUE:IL GENIO CHE AMAVA LE MOTOCICLETTE

Uno svizzero che parla solo tedesco, catapultato in Emilia a scoprire che la natura è più bella dell'arte. Questa l'incredibile storia di Antonio Ligabue, un uomo la cui vita è stata segnata dalla fame, dalle disgrazie, da una vena di lucida pazzia, ma anche da tanta passione.
Nella mostra allestita a Padova ai Musei Civici Eremitani in questo autunno 2018 c'è uno spaccato completo della vita di questo pittore e scultore complesso, venuto dal freddo e dai colori scialbi della Svizzera a scoprire la selva dei colori dell'Italia, affascinato dalle tinte forti dei campi di grano, dai sogni di foreste tropicali e di bestie feroci. Una tigre accoglie da subito i visitatori all'ingresso della mostra, che poi si dipana seguendo l'evoluzione della vena creativa dell'artista: dai paesaggi delle sue origini, le piccole chiese con i campanili sormontati dall'usuale cipolla, alle pianure inondate di sole, i buoi al lavoro, i cavalli imbizzarriti, gli uccelli, le volpi, e poi gli scenari esotici, con animali selvaggi, tigri, leopardi. Ma anche gli immancabili ritratti, accompagnati dalle sue passioni: Ligabue con il casco da motociclista, forse la tela più inedita, che ci rivela un pensiero sognante da eterno bambino. Ligabue amava le motociclette che rombavano sulle strade della sua regione d'accoglienza. Le amava perché riconosceva in loro quell'aggressività naturale che lui non poteva sfogare se non con le paste colorate e i pennelli.
La mostra di Padova riesce a raccogliere tutto questo  con estrema completezza: anche alcune sculture completano l'esposizione che rimarrà aperta fino al 17 febbraio 2019, e che già in questi primi mesi 8è stata aperta il 22 settembre) ha riscontrato un grande successo di pubblico, merito anche di alcune opere inedite, tutte provenienti da collezioni private, di grande suggestione, che aiutano a conoscere meglio l'opera e la vita di Antonio Ligabue.
Padova, Musei Civici agli Eremitani
http://www.padovanet.it/informazione/musei-civici-agli-eremitani#.VK4zyJwW2BM

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