Iniziato con grande stile il Campionato italiano di Regolarità classica per Auto Storiche a calendario ACI Sport con la prima gara di Rovereto, la Coppa Città della Pace, organizzata dall’Adige Sport che, con i suoi oltre 100 iscritti, nella sua 25ma edizione ha battuto tutti i suoi record di partecipanti. E a distanza di poche settimane segue un’altra gara, la veronese Strade Scaligere dell’HCC Verona, che attende anch’essa un alto numero di iscritti.
Al via della gara trentina dall’Hotel Nerocubo di Rovereto erano presenti tutti i migliori top driver italiani, a dimostrazione di quanto sia apprezzata questa gara che ha i suoi punti di forza nel percorso, sempre impegnativo, e nelle prove su strada, molto tecniche. E anche quest’anno Luca Manera, Presidente dell’Adige Sport, non ha deluso le aspettative dei concorrenti. Con 160 km unici per la scelta delle strade, in maggioranza inserite nelle 60 prove cronometrate, quasi tutte disputate su tratti chiusi al traffico, la gara di Rovereto ha il gusto di un vecchio rally. Spettacolari anche i paesaggi, fra i vigneti del basso Trentino e gli incantevoli laghi di Cavedine e di Toblino, o la vista dall’alto del Lago di Garda e del castello di Drena, ed il passaggio per i borghi di Pergolese, di Villa Lagarina e di Sarche. A dare un quid in più alla gara è stata anche l’idea, già utilizzata in passato, di concludere la corsa con una sfida finale nel centro di Rovereto: gli equipaggi migliori delle varie categorie si sono sfidati in un torneo di regolarità ad eliminazione, due auto alla volta su due percorsi paralleli. Ed il pubblico, che ha assistito numeroso, ha potuto così capire in cosa consiste questa disciplina sportiva, grazie ai grandi tabelloni che segnavano i tempi al centesimo di secondo e lo speaker che descriveva le fasi della competizione.
Con così tante auto in gara e con una stagione invernale decisamente ancora “da brividi”, i rischi che gli organizzatori hanno corso non erano pochi. E invece tutto è andato alla grande, una giornata di magnifico sole e la disponibilità e l’accoglienza di un territorio ricco di eccellenze hanno fatto il resto. Ospitalità impeccabile nella Distilleria Marzadro per le premiazioni ed il brindisi finale, la Hosteria Toblino per il pranzo di metà percorso ha accolto i partecipanti con stile e l’Hotel Mercure Nerocubo ha fatto da efficiente punto d’appoggio per le verifiche iniziali.
Da parte loro i concorrenti hanno regalato al Trentino l’affascinante carovana del loro passaggio, con le auto storiche più belle: dalla rara FIAT Barchetta 508 S alle eleganti Lancia Aprilia del ’37, dalle tante FIAT 1100 alle Lancia Fulvia Coupé. Per le marche straniere, sempre numerose le Porsche 356 e 911 così come le inglesi MG A e Triumph TR2 e TR3.
Ma è stata una piccola Autobianchi A112 Elegant del 1977 a portare alla vittoria Mario Passanante e Elisa Buccioni a questa Coppa Città della Pace. Per il regolarista di Mazara del Vallo di Franciacorta Motori, uno dei nomi più importanti del panorama nazionale, si tratta del primo successo nella gara organizzata dalla scuderia Adige Sport, e quindi anche di una vittoria che rompe un incantesimo dopo numerose partecipazioni. Passanante e Buccioni hanno cominciato la gara con il piede giusto, se si pensa che dopo la decima prova avevano accumulato appena 16 penalità, che sono diventate 59 dopo la 29° prova a Lasino, e 156 all'arrivo in Corso Bettini a Rovereto.
Ma i secondi classificati, il vicentino Luca Patron, con Massimo Casale del Loro Piana Classic Team su Renault R5 Alpine del 1984, non sono stati da meno: nel corso della gara hanno inseguito la coppia vincente arrivando a chiudere ad appena quattro centesimi di secondo dai primi. Grande battaglia per il terzo gradino del podio, sul quale hanno provvisoriamente messo piede, nel corso della gara, almeno tre diversi equipaggi. Alla fine la coppia Rimondi/Fava su Porsche 911 Targa del 1974 l'ha spuntata a quota 165 penalità, seguito dai due Di Pietra a quota 175 e da Angelo Monachella e Giovanni Antino su Fiat 127 Mk1 del 1977.
Nella prestigiosa classifica riservata alle “Top car” vittoria della coppia Aliverti-Carrara davanti ad Andrea Vesco e Manuela Tanghetti su Fiat 508 S Balilla Sport del 1934 e a Lorenzo e Mario Turelli su Fiat 508 S Sport del 1933. Fra le dame ha prevalso la coppia composta dalle bresciane Federica Bignetti e Luisa Ciatti su Alfa Romeo Giulietta Spider del 1960, mentre la Coppa Scuderie è finita nelle mani del team Franciacorta Motori.
La coppa assoluta nella speciale sfida a due è andata alla coppia Di Pietra - Di Pietra su Fiat X1/9, quella per le Top car “100 One” a Aliverti-Carrara su Fiat 508 C, quella riservata alle dame “Marzadro” a Scarioni–Rigoni su Austin Mini Hle, quella per le scuderie alla Emmebi 70. Tra i premiati anche Gigi Costa, il “veterano” che aveva partecipato alla prima edizione della Coppa Città della Pace. Questa volta è arrivato ultimo, ma anche per questo risultato ha ricevuto un premio.
Il vincitore, Mario Passanante, ha detto raggiante a fine gara: «Da qualche anno venivo qui per cercare di vincere questa gara, ma, pur piazzandomi sempre in buona posizione, non ci ero mai riuscito. Questa volta tutto è filato liscio, il Campionato italiano non poteva cominciare meglio di così. Si tratta di una gara interessante dal punto di vista tecnico, ricca di saliscendi, per affrontare le quali il mio “nocciolino”, come chiamiamo questa A112, è perfetta. Ho costruito il successo nella prima parte del percorso, quando sono riuscito a tenere medie incredibili, poi dopo pranzo sono stato un po' meno brillante. Onore anche al secondo classificato, Luca Patron, che avrebbe meritato a sua volta il successo».
Valerio Rimondi, terzo, è un fedelissimo della Coppa Città della Pace. «Vi ho preso parte almeno una ventina di volte e finalmente sono riuscito a salire sul podio. Si tratta di una gara complicata per chi guida una vettura larga come la mia Porsche, ma anche molto bella».
Alberto Aliverti, vincitore nel gruppo delle Top cars ed anche della sfida spettacolo in Corso Bettini torna a casa soddisfatto: «In inverno ho cambiato metodo di allenamento e devo dire che ho raccolto subito i frutti di questa scelta. Cominciare il Campionato in questo modo dà una bella carica, così come affrontare un percorso spettacolare sul piano paesaggistico e molto difficile sul piano tecnico».
Felicissimo anche Luca Manera, che a fine gara si è sentito più rilassato. «Chi organizza è soddisfatto quando vede i concorrenti tornare a casa contenti, come è accaduto anche questa volta. Siamo stati fortunati per quanto concerne le condizioni meteo, mentre per quanto concerne il percorso cerchiamo sempre di renderlo difficile, perché in una gara del Campionato italiano non si può fare diversamente, in ogni caso i primi dieci della classifica anche questa volta hanno fissato medie strepitose. Riuscito anche l'uno contro uno in Corso Bettini, che avevamo già sperimentato 15 anni fa, e ovviamente ci carica il nuovo record di iscritti».
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