martedì 4 aprile 2017

TRIESTE-OPICINA HISTORIC: UNA GARA INTERNAZIONALE





Con questa edizione la Trieste-Opicina Historic rinnova il suo tradizionale appuntamento proponendo una gara del tutto nuova, dalla grande apertura internazionale.

L'edizione svoltasi sabato 1° e domenica 2 aprile è stata una vera e grande festa dello sport automobilistico, una due giorni di sport, che ha coinvolto non solo i cento concorrenti arrivati da Italia , Slovenia, Croazia e Germania, ma tutta la città di Trieste che ha fatto da cornice festosa e appassionata a questa rievocazione storica di quella che è stata una competizione automobilistica e motociclistica in salita più famose d’Europa. La gara in salita, si corse tra il 1911 e il 1971 Poi, dal 1982 è stata ripresa come rievocazione storica Per cercare di mantenere vivo il ricordo della manifestazione, . Organizzata dal "Club dei Venti all'Ora" e sotto l'egida dell'Automotoclub Storico Italiano oggi la “Trieste Opicina Historic” è una manifestazione internazionale per auto storiche.
Le prove a media richiedono forse ancor più precisione e sensibilità alla guida che una prova sul pressostato, perché il risultato non te lo giochi nei (pochi) metri di un tratto di strada, ma su quattro o cinque chilometri di concentrazione al volante, stando attento a dosare il gas e a non sbagliare traiettoria. C’è chi si lamenta e chi non si trova a proprio agio con questo tipo di gare, ma non si può negare che la sfida in questi casi si faccia molto più avvincente. Se poi ci aggiungi l’unicità di un percorso come quello studiato sul Carso triestino da Paolo Grava ed i suoi collaboratori il fascino di una città nobile come Trieste , il mare, le montagne e tutto il resto,  non poteva che scaturirne un cocktail eccezionale.
Tutto è cominciato nel cuore mitteleuropeo della città alabardata, in Piazza Unità d’Italia, dove si sono radunate sin dal primo mattino di sabato 1° aprile più di 100 auto storiche, accorse per partecipare alle due manifestazioni (la turistica senza classifiche e la Trieste – Opicina Historic per i regolaristi) organizzate dal Club dei Venti all’Ora. Contemporaneamente al Foro Ulpiano, si radunavano moto e auto storiche che avevano partecipato alla Trieste-Opicina vera, quella che si è corsa dal 1911 fino agli anni ’70, e che era un evento internazionale fra i più impegnativi e veloci fra le corse di velocità su strada.
Auto stupende in Piaza Unità d’Italia ed auto altrettanto stupende e forse ancora più rare in Foro Ulpiano. Da citare fra tutte la Brabham-Repco a trazione integrale del 1960 (una monoposto di Formula 1 creata da Jack Brabham,  pilota che resta ancora oggi l’unico ad aver vinto un Campionato Mondiale di F.1 con un’auto da lui costruita) alle Alfa Romeo, Bugatti, dalla Fiat Giannini alle molte Fiat Abarth. In Piazza unità d’Italia spiccavano intanto le molte Fulvia HF, le MG a e B, Giuliette spider e Triumph TR3.
Partenza separata fra le auto storiche della turistica (questi ultimi, spesso con tanto di piloti e navigatori in costumi d’epoca, diretti ad Aquileia per un’interessante percorso nelle terre della laguna ed in visita alle catacombe dell’antica città romana) e quelle in competizione per la rievocazione storica. Queste ultime, partite alle due del pomeriggio,  si sono dapprima dirette a Basovizza ed hanno proseguito per la prima sosta a Rupingrande dove li attendeva un assaggio di prodotti locali. Dopo una serie di prove a tempo, tute su strade deserte e tortuose dove le auto hanno dato libero sfogo ai propri cavalli, sono iniziate le prove a media in territorio sloveno, in una distesa di boschi silenziosi dove il rombo contenuto dei motori ha risvegliato paesini assopiti (le prove a media avevano medie dai 36 ai 40 km/h). Tre i rilevamenti nascosti, che hanno dato filo da torcere ai concorrenti ed anche agli organizzatori ed ai cronometristi della Ficr, che comunque sono usciti in forte crescita da questa esperienza.



La giornata si è conclusa in centro a Villa Opicina, dove l’ospitalità locale ha fatto da collante ed ha rispecchiato il vero spirito di queste competizioni, che se pur combattute sul filo dei centesimi, non mancano mai di rispettare e valorizzare il territorio che le ospita, come è nello spirito dell’ASI, l’associazione del motorismo storico che prima in Italia promuove questa passione. Merito anche degli organizzatori, che hanno saputo così affabilmente coinvolgere gli abitanti dei paesi attraversati dalle auto storiche che con stupore e con gioia si sono prodigati per garantire un’ospitalità ed un’accoglienza calorosa ai partecipanti. Fra veicoli storici e militari, giocattoli, bici e grammofoni d’epoca, Opicina ha trasportato con un salto ideale nel passato tutti quanti, in un revival in cui, purtroppo, mancava solo lo storico tram di Opicina, da mesi in riparazione per un malaugurato incidente occorso a due sue vetture(come dice la canzone, il tram di Opicina non è toccato dalla fortuna…).
La giornata di domenica 2 aprile ha visto ancora una volta le auto storiche in movimento, ma questa volta proprio sullo storico tracciato della corsa, rievocato con tanta precisione da far portare come una volta kle balle di fieno a delimitare il circuito…
Per tutto il giorno si sono susseguite le salite delle auto e delle moto storiche sui tornanti della salita, nelle curve degli sposi, di Conconello, del Quadrivio, con i triestini che, anziché lamentarsi per la strada chiusa, sono arrivati numerosi ad assistere alle evoluzioni delle due e quattro ruote. Cavalletti, obiettivi e macchine fotografiche schierati per fotografare questo evento che si ripete da tanti anni, ma che questa volta aveva, fra auto in ara per la regolarità, auto e moto in sfilata per la rievocazione  raduno turistico, toccato l’apice delle oltre 300 presenze.

Dopo la salita ad Opicina, i regolaristi si sono di nuovo sfidati sulle prove a media, sempre in territorio ex-Jugoslavo, per ritornare in Italia e disputare le ultime prove a pressostato e ritornare, infine, a Trieste scendendo dall’Altopiano carsico lungo la strada panoramica del Faro della Vittoria, che offre una imperdibile ed emozionante vista sul Golfo di Trieste.
All’arrivo in Piazza unità d’Italia c’era una folla che solo i mondiali di Calcio riesce ad eguagliare. Tanti curiosi, anziani, giovani e bambini, felici di assistere ad una parata di storia così variegata. Infine il pranzo in preciso stile triestino alla Birreria Spiller (antico ricordo della Dreher) e le premiazioni, che hanno riservato gradite sorprese a tutti.
Paolo Grava si è rivelato un vero gentiluomo, iniziando i ringraziamenti e le premiazioni, cosa che non si vedeva da tempo, con una menzione particolare alle signore, pazienti e fedeli sostenitrici sia dei piloti che degli organizzatori che hanno sacrificato tante serate e fine settimana per l’evento, sottraendo tempo alle famiglie).
Quanto alle classifiche, i risultati hanno dato ragione ai più “regolari” di tutti nel complesso di prove a pressostato e a media. Così la vittoria è andata alla coppia bolognese Rimondi-Fava (Triumph Tr3), ma per sole otto penalità di distacco  su Cicuttini-Castellano (Lancia Fulvia Coupè), penalizzati dal coefficiente della loro auto. I due contendenti alla vittoria finale in questa Trieste Opicina Historic 2017 si sono dati battaglia dall’inizio alla fine, prova dopo prova, alternandosi al comando, fino al traguardo, e facendo segnare tempi da assoluto in tutte le prove distinguendosi ancora una volta per la precisione agonistica.  E i triestini Amedeo Cicuttini e Lia Castellano si sono comunque ‘consolati’conquistando l’ambito Trofeo Mario Marchi,  intitolato all’indimenticato segretario del Club Venti All’Ora.













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