Quaranta gli equipaggi al via, tra cui anche numerosi stranieri.
Molte le nazioni rappresentate: oltre all’Italia, Inghilterra, Usa, Svizzera, Spagna, Polonia, Belgio, Francia, Olanda, Nuova Zelanda, Germania e Giappone.
Grande l’entusiasmo per la Cup soprattutto fra gli stranieri, che vedono nella gara, nel percorso e nella calorosa ospitalità un’opportunità unica di vivere un grande evento indimenticabile.
Oltre ai pressostati e alle prove di media, i partecipanti hanno infatti apprezzato soprattutto momenti unici come la partenza da Via Monte Napoleone a Milano, il pranzo a Lugano in riva al Lago e la sfilata delle auto nella prestigiosa Via Nassa.
Anche l’aspetto enogastronomico si è rivelato all’altezza delle aspettative, dalla serata di gala al Museo Diocesano alla cena "ad alta quota" in un rifugio a 3.000 metri.
La gara
49 prove a cronometro e 3 prove di media per un totale di 8 rilevamenti segreti hanno costruito una gara impegnativa, anche per la lunghezza del percorso e per le impegnative strade di montagna, che hanno portato le auto partecipanti su alcuni dei più famosi e panoramici passi alpini, come in particolare lo Stelvio, il Bernina e l’Umbrail.
Una sequenza di panorami alpini mozzafiato, intervallati dai bellissimi laghi di Lugano e di Como.
Dall’Italia all’Austria e alla Svizzera, i più bei paesaggi di tre nazioni nel cuore delle Alpi.
Sono queste le strade delle storiche cronoscalate su cui gli equipaggi si sono sfidati al centesimo di secondo, non solo affrontando le classiche prove cronometrate concatenate, ma anche tre prove di media in classifica.
Una seconda edizione che ha rappresentato un perfetto connubio tra splendide auto storiche, montagne e vallate incantevoli, eleganza e charme, lusso e relax intervallati da tornanti impegnativi, curve veloci e paesaggi mozzafiato.
Tutto questo e molto altro è la Cuervo y Sobrinos Cup.
Il podio
La gara si è conclusa con i seguenti equipaggi sul podio: in testa Gamberini-Lanfranchi su Alfa Romeo Giulia del 1965, seguiti da Mozzi-Biacca su Triumph TR 2 del 1955 e da Ballerio-Monti su Triumph TR 2 del 1953.
Per la sessione auto moderne sul podio salgono gli equipaggi Verghini-Sydorenko su Ferrari 512 TR, Del Bufalo-Del Bufalo su Ferrari 458 Spider e Materi-Mauro su Ferrari 550 Maranello.
La coppa delle dame va invece all’equipaggio Bottini-Azzali su Alfa Romeo 1600 Spider del 1968.
Primo equipaggio straniero la coppia End-End su Alfa Romeo Giulia Sprint GT del 1965.
E’ Mozzi a commentare con orgoglio questa seconda edizione: "La Cuervo Y Sobrinos Cup 2014 si è dimostrata anche quest’anno una gara straordinaria sotto ogni aspetto, che regala tante emozioni. Per quanto riguarda la parte sportiva l’organizzazione è stata impeccabile. Ma eventi come questi sono da vivere a tutto tondo, non c’è solo la parte sportiva, ma anche quella turistica ed enogastronomica, davvero interessante".
Gamberini aggiunge "La prima giornata è stata tranquilla dal punto di vista sportivo e la competizione è andata in crescendo, raggiungendo il suo apice nell’ultima giornata con le prove di media e a cronometro che hanno poi decretato il podio".
Conclude Marzio Villa, Patron della gara e Presidente della Cuervo y Sobrinos, raccontandoci la Cup: "La Cuervo y Sobrinos Cup è una gara molto particolare e spero che le persone continuino a darci fiducia. La Cuervo y Sobrinos vuole continuare a trasmettere i suoi valori, che sono lusso culturale e passione per le cose belle. Anche quest’anno siamo stati coerenti con la nostra filosofia, anzi, quest’anno abbiamo avuto ben tre esclusive: la partenza dal cuore di Milano, il passaggio in via Nassa a Lugano e la cena spettacolare al Rifugio Bormio 3000. La Cuervo y Sobrinos Cup è questo: strade, orologi e auto storiche, che poi sono la mia passione".
La gara anche quest’anno è stata realizzata in partnership con la Scuderia Tricolore e Canossa Events.
Cuervo y Sobrinos, title sponsor dell’evento, ha creduto molto nella Cup e ha creato una nuova serie di orologi Swiss Made studiata apposta per i piloti. La Racing Collection ha caratteristiche e design sportivo, ma sempre nel rispetto del lusso che contraddistingue la Maison. Ogni pilota è stato omaggiato con un orologio automatico personalizzato con il proprio numero di gara.
Luigi Orlandini, Presidente della Scuderia Tricolore, sottolinea le peculiarità della gara: "La Cuervo y Sobrinos Cup è stata creata come un evento unico: un percorso che lega la capitale della moda con i più bei laghi e i più leggendari passi alpini, ma soprattutto un’occasione per vivere quattro piacevoli giornate con chi condivide la nostra grande passione. Abbiamo offerto a chi partecipa una manifestazione come la vorrei io: impegnativa sul piano tecnico, con strade e tornanti sfidanti, ma allo stesso tempo intensa come esperienza di piacere, capace di regalare emozioni anche nei momenti conviviali, e un’ospitalità curata fin nei minimi dettagli. Tutto questo è possibile anche grazie al coinvolgimento di partner d'eccellenza oltre alla Cuervo y Sobrinos: Credit Suisse, Jaguar e Castrol, che hanno accolto fin dall’inizio con entusiasmo questo progetto".
Arrivederci al 2015
La macchina organizzativa della Scuderia Tricolore e di Canossa Events è già al lavoro per progettare un 2015 sempre più ricco di proposte interessanti.
Il percorso e le tappe: il resoconto giorno per giorno
Giovedì 3 luglio - Verifiche e cena di gala
Le piogge e le temperature tutt’altro che estive dei giorni precedenti, non potevano far sperare in una giornata più bella di quella che ha accolto gli equipaggi a Milano. Dal primo pomeriggio di giovedì 3 luglio, infatti, i partecipanti alla seconda edizione di questo Grande Evento a calendario CSAI, hanno effettuato le verifiche sportive e tecniche in una location davvero speciale ed evocativa: la Collezione Quattroruote. La Collezione fu fondata nel 1956 per volere del suo allora editore e direttore Gianni Mazzocchi, grande appassionato di auto d'epoca, che volle affiancare al suo giornale un museo dove le vetture esposte raccontassero la storia della loro evoluzione. L’esposizione ripercorre attraverso una cinquantina di modelli tra i più importanti delle case automobilistiche più note e stimate, la storia dell’automobile dalle origini fino ad oggi. Un’occasione davvero speciale per i partecipanti, che oltre ad ammirare questa esposizione unica nel suo genere, hanno poi volto lo sguardo sulle auto iscritte alla Cuervo y Sobrinos Cup, tutte bellissime e di un livello davvero elevato.
Dopo il controllo dei documenti e le verifiche sportive, la consegna del road book ufficiale e dei cadeaux offerti, le chiacchiere con gli amici di "cronometro" e le presentazioni con i nuovi arrivati, è tempo di recarsi in hotel e prepararsi per la cena di gala inaugurale.
La location è particolarmente suggestiva: si tratta del Museo Diocesano, all’interno dei chiostri di Sant’Eustorgio, nel centro di Milano, parte di uno dei più antichi complessi monumentali della città. Gli equipaggi hanno così la possibilità di visitare anche questo pezzo di storia, e la cena di gala sprigiona serenità e armonia tra tutti gli ospiti. Un’armonia trasmessa anche dai saluti di Luigi Orlandini, Presidente di Scuderia Tricolore e organizzatore della Cuervo y Sobrinos Cup 2014, che ha rimarcato le novità di questa seconda edizione: "essere a Milano alla Collezione Quattroruote, partire da Via Monte Napoleone, il che è già un’esclusiva, attraversare tre nazioni in tre giorni e vivere l’ultima tappa in un susseguirsi di tornanti alla scoperta delle Alpi, in posti poco conosciuti ma molto caratteristici, come il lago di Cancano. Questo è ‘vivere il lusso del tempo’ ".
Venerdì 4 luglio - Prima Tappa
La giornata di venerdì 4 luglio, vede la partenza dei 40 equipaggi dalla centralissima ed esclusiva via Monte Napoleone che, insieme a Via Manzoni, via della Spiga e corso Venezia, costituisce il noto Quadrilatero della Moda milanese. Qui le vetture in gara vengono esposte al pubblico a partire dalle 9.30 del mattino, mentre i partecipanti si concedono una breve, ma intensa passeggiata nel centro di Milano.
Ore 11.00. Tutto è pronto, le storiche signore accendono i motori e la bandiera italiana sventola al "via". Le auto partono da Via Monte Napoleone verso Via Manzoni, grazie anche alla preziosa e attenta collaborazione della Polizia Municipale. Ancora qualche chilometro per le vie di Milano e poi si guida in direzione Lugano. Prima di raggiungere la Svizzera gli equipaggi affrontano il primo gruppo di prove cronometrate nell’affascinante pineta di Pianbosco.
Dopo 89 chilometri si giunge a Lugano, affascinante capitale del Canton Ticino e sede della Cuervo y Sobrinos. Il passaggio davanti alla sua sede a Capolago, una magnifica villa del XIX secolo affacciata sulle sponde del lago, è d’obbligo. Oltre al leggero esotismo che conferisce il fatto di trovarsi oltre frontiera, il fascino di Lugano è dato dalla sua vivacità culturale e dalla sua scenografica posizione sulla sponda nord-occidentale del lago omonimo, incorniciato da monti i cui boschi si spingono sin sulle rive. Gli equipaggi, che qui si fermano per la pausa pranzo, si godono il panorama con una vista che spazia dal monte San Salvatore al belvedere di Lanzo d'Intelvi, e sullo sfondo Campione d'Italia. Durante la sosta ci accolgono con grande calore il Presidente del Gran Consiglio del Canton Ticino e il Sindaco di Lugano.
Dopo pranzo si rientra in Italia per percorrere la riva del lago di Como che da Menaggio porta a Chiavenna. Il Lago, reso famoso da Alessandro Manzoni e dai suoi Promessi Sposi, attira da secoli molti turisti in questi luoghi.
Si prosegue quindi in direzione di St. Moritz, attraversando la suggestiva Val Chiavenna, dove gli equipaggi si ingaggiano nuovamente per il secondo gruppo di prove cronometrate della giornata. Spettacolare il paesaggio costellato dai tanti laghi e ruscelli che scorrono a fianco della strada. Si torna nuovamente in Svizzera e si affronta il suggestivo Passo Maloja.
Sempre bello il passaggio a St. Moritz, in assoluto una delle più scintillanti località dell’arco alpino, e meritata la pausa caffè all’Ospizio Bernina, dove i partecipanti possono riscaldarsi dopo tanti km di curve.
Si riparte infine alla volta di Bormio attraverso i tanti tipici paesini montani con i caratteristici fiori ai balconi e alle finestre. Dopo un susseguirsi di curve e impegnativi tornanti che mettono a dura prova le storiche protagoniste, gli equipaggi affrontano l’ultimo gruppo di prove cronometrate di questa prima e lunga giornata.
La classifica provvisoria di fine tappa vede al primo posto l’equipaggio Mozzi-Biacca, secondo l’equipaggio Ballerio-Monti e terzo l’equipaggio Massara-Schira.
Giunti a Bormio, chiediamo a uno dei favoriti Andrea Vesco, che conduce una Fiat 508 S Balilla Sport del 1934, cosa si aspetta da questa gara: "Cerchiamo come sempre di fare del nostro meglio, ma nella regolarità nulla si può dare per scontato, anche perché siamo gli unici a partecipare con una macchina anteguerra e abbiamo tanti chilometri da affrontare". Concorda Alessandro Gamberini, questa volta a bordo di un’Alfa Romeo Giulia del 1965, che di Vesco dice: "E’ un pilota di primissimo piano, è il super favorito seguito da me e Mozzi. Quindi non è solo una questione di vettura anteguerra, ma per salire sul podio conta anche la preparazione. Salvo clamorose sorprese non ci saranno problemi per lui, ma noi non partiamo certo per fare il secondo o terzo posto. Lotteremo credendoci e alla fine faremo i conti, anche perché è una gara impegnativa anche dal punto di vista delle prove".
Sabato 5 luglio - Seconda Tappa
Un sole beneaugurale illumina la partenza da Piazza del Kuerc.
Solo pochi chilometri e si affronta subito il primo gruppo di sette prove a cronometro e poi via verso il Giogo di Santa Maria. Conosciuto anche come Passo dell’Umbrail, è un valico alpino situato nelle Alpi Retiche occidentali, in prossimità del confine italo-svizzero e del passo dello Stelvio.
Le storiche signore scendono lungo gli stretti tornanti fino alla bellissima Val Müstair, tra prati ben tenuti e fitti boschi, dove succede di scoprire piccoli borghi caratteristici e vere perle architettoniche.
Dopo un controllo a timbro previsto sul Passo del Forno, si prosegue lungo la Bassa Engadina e si seguono le indicazioni per la frontiera con l’Austria.
A Nauders il pranzo tipico tirolese rimette in forza i partecipati che devono affrontare il Passo Resia, prima di riprendere in mano i cronometri per il secondo gruppo di prove della giornata sulla sponda occidentale del Lago di Resia, caratterizzato dal suggestivo Campanile di Curon, che spunta solitario tra le acque.
D’obbligo un passaggio e un controllo a timbro nella splendida Glorenza: un piccolo gioiello circondato dalle antiche mura medievali, perfettamente conservate.
Da qui sale la tensione e i piloti si preparano ad affrontare la lunga e temuta prova di media sui tornanti dello Stelvio.
A una quota di 2758 metri il Passo dello Stelvio mette in comunicazione Lombardia, Svizzera e Trentino Alto Adige. Ancora oggi la Strada dello Stelvio presenta un fascino tutto particolare: salire fino in cima e vedere dall’alto la strada percorsa, un serpentello minuscolo che sembra essere stato appoggiato lì per caso, è certamente una grande emozione per gli equipaggi, uno spettacolo unico da lasciare senza fiato.
A metà pomeriggio gli equipaggi sono nuovamente a Bormio per qualche ora di meritato relax.
Al tramonto la funivia di Bormio Ski, aperta in esclusiva per i partecipanti, trasporta tutti al Rifugio Bormio 3000 per una serata "montanara" in alta quota. Davvero suggestivo il tramonto che spazia a 360° sulle più belle montagne di questo comprensorio.
La classifica provvisoria della seconda giornata vede nelle prime tre posizioni l’equipaggio Mozzi-Biacca seguito dall’equipaggio Ballerio-Monti e dall’equipaggio Gamberini-Lanfranchi.
Domenica 6 luglio - Terza Tappa
La terza tappa di questa Cuervo y Sobrinos Cup si preannuncia fin dalla partenza ricca di agonismo e adrenalina. Dopo pochi minuti inizia subito il primo gruppo di prove cronometrate sulla strada che porta al Passo del Foscagno, verso Livigno.
Dopo una breve pausa ristoratrice, inversione di marcia e prove di media sulla stessa strada, questa volta però percorsa in discesa. Il traffico dovuto alla splendida giornata di sole rende questa fase della tappa ancora più agguerrita, ma gli equipaggi non si scompongono e mantengono le velocità stabilite.
Ci si dirige poi verso i laghi di Cancano, e lungo il percorso, in località Torri di Fraele, due massicce costruzioni poste a guardia della strettissima gola, si affronta la seconda prova di media della giornata. Si tratta di una prova complessa per la pendenza della strada e la sinuosità degli stretti tornanti. Si lavora di braccia e di cronometro, poi finalmente gli equipaggi scaricano la tensione percorrendo il periplo degli spettacolari laghi artificiali di Cancano. Le loro acque dai verdi riflessi risplendono circondate dai monti e dalla vegetazione che incornicia la scena.
Ma non ci si deve rilassare troppo, c’è ancora un ultimo gruppo di prove a cronometro da affrontare lungo la discesa verso Le Motte, dove si svolgono il pranzo conclusivo e le tanto attese premiazioni.
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