Si è conclusa in un bagno di folla festante la prima tappa de La Leggenda di Bassano – Trofeo Giannino Marzotto. L’evento, che festeggia i 30 anni dalla sua prima edizione, ha portato a spasso per le Dolomiti – patrimonio Unesco, alcune tra le più belle vetture Sport-Competizione costruite dal 1920 al 1960, regalando ad appassionati e turisti uno spettacolo unico.
Le 100 Barchette accuratamente selezionate dal comitato organizzatore del Circolo Veneto Automoto d’Epoca (CVAE), hanno sfilato, vero e proprio museo itinerante, per quasi 200 km, partendo da Villa Caffo Navarrini a Rossano Veneto per arrivare a San Martino di Castrozza attraverso un mix di momenti turistici, folkloristici e culturali. A partire dalla prima sosta presso la Fondazione "Jonathan Collection" Aerei d’Epoca a Nervesa della Battaglia, autentico luogo di culto per gli appassionati di aeromobili, con alcuni tra i modelli più famosi di velivoli storici in perfetto stato di funzionamento. Tra questi, curiosamente, un De Havilland DH.82A Tiger Moth del 1931 mosso dallo stesso motore di 6.2 litri della vettura più anziana della manifestazione, la GN Parker Special del 1921 della coppia inglese Maeers Justin e Debra. Da Nervesa gli equipaggi hanno proseguito verso lo splendido borgo di Feltre, dove sono stati accolti da una rappresentanza del Gruppo Sbandieratori Città di Feltre in abiti d’epoca, per poi raggiungere la storica Birreria Pedavena, la più grande birreria d’Italia, per un tipico pranzo della tradizione Feltrina.
Nel pomeriggio auto e rispettivi equipaggi hanno iniziato la loro scalata alle Dolomiti con i suggestivi passaggi a Fonzaso e Fiera di Primiero, sempre accompagnati dall’entusiasmo del pubblico, ben felice di ammirare le magnifiche vetture passare in questi piccoli, ma meravigliosi borghi di montagna, per concludere la giornata con le prove speciali di Siror e San Martino di Castrozza. Qui le vetture hanno sfilato per il centro storico, sostando per un aperitivo o per scambiare due chiacchiere con il pubblico, prima di prendere la funivia che li ha accompagnati al rifugio Colverde dove hanno cenato in una tipica baita di montagna.
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