mercoledì 28 giugno 2023

IL JEAN BEHRA HISTORIQUE RITORNA SULLE STRADE DEL MONTECARLO



Jean Berha Historique 2023, più di mille chilometri con 15 'colli' da percorrere in tre giorni di gara e 12 prove a media.
Dopo tre anni di attesa, visto che l'Automobil Club di Nice aveva rinviato di anno in anno la sua manifestazione regina a causa del Covid, finalmente quest'anno siamo riusciti ad iscriverci e a partecipare a questa gara che ricorda il pilota di Formula Uno Jean Behra scomparso nel 1959.
E così, mercoledì 21 giugno, ci siamo presentati al punto di ritrovo per le verifiche tecnico-sportive al porto di Nizza. All'arrivo la prima sorpresa: il parterre è di tutto rispetto. Con 24 vetture al via, la nostra piccola Autobianchi A112 Abarth si ritrova tra veri e propri mostri sacri dei rally degli anni ‘70 e ‘80, tra Lancia Stratos, Fiat 131 Abarth, Porsche 911 RS, Opel Ascona 400 (ex Conrero), Opel Ascona gr.2, Lancia Fulvia HF, Renault R5 Turbo, Alfa Romeo Gta, Peugeot 205 Gti, Ritmo Abarth, NSU TT e così via. Noi, con il numero 23, partiamo indietro, ovviamente, e vicino a noi, qualche gentleman driver con auto più 'tranquille': MG B, Triumph Spitfire, Peugeot 404 e Morgan. La lista partenti fa immaginare che sarà una gara 'tosta', e i nostri dubbi vengono ben presto confermati da un percorso impegnativo: si sale verso il Mercantour attraverso il Col de Turini, per arrivare a Isola 2000, sconfinare in Italia per il passo della Lombarda e ritornare in Francia per il Colle della Maddalena solo nel primo giorno.
Il ritrovo per il via della prima tappa viene dato all'indomani mattina, alle 7, per la consegna del radar e la comunicazione delle medie delle ZR (Zone di Rilevamento, corrispondenti alle nostre Prove a Media). Il roadbook e la tabella di marcia ci lasciano un po’ perplessi, con medie che sono intorno al 48-49 Km/h su strade aperte al traffico. Comunque sia , prima della partenza, arriva la comunicazione amara del ricognitore, che annuncia al direttore di gara che il Col de Turini, (che volevamo fare, per provare almeno in parte l'emozione del rally di Montecarlo) è chiuso al traffico per lavori.
E così si parte. Arriviamo ai piedi del Col del Turini, e qui la modifica del percorso ci tradisce. Ci perdiamo per una mulattiera di montagna, che siamo costretti poi a ripercorrere per ritornare sul percorso di gara. Comunque sia, arriviamo al Controllo Orario della prima prova in tempo. Infatti, tutte le auto sono ferme. Poco dopo ci informano che la prima prova è stata annullata per lavori sul percorso. Così partiamo per arrivare alla seconda prova... e qui scopriamo subito che il nostro sistema di rilevamento, affidato al Gps, è davvero inadeguato. Ma il vero problema è che stare in media sui 49 Km/h in salita, con tornanti e il gran traffico con i nostri 70 cavalli è davvero impossibile. Bene o male, arriviamo alla sosta di metà giornata a Isola 2000, e qui la situazione peggiora, perché alla ripresa, inizia a piovere. Il commissario si avvicina e, in francese, ci dice: “Mi raccomando, 'attention' se usate le slick!?!” Ma in Francia, le slicks sono ammesse su strada?!?.
Vabbè, partiamo, e ci ritroviamo a salire al Colle della Lombarda, altitudine 2.350 metri, imprecando lungo il percorso per la fatica di dover anche superare una betoniera!
E poi ancora un’altra prova a media, questa volta in discesa, con una pendenza dell’8% e una media di 49,85 Km/h. Scendiamo, anzi voliamo, verso Pratolungo e giriamo per il Colle della Maddalena. Smette di piovere e riusciamo a goderci qualche sprazzo dello splendido panorama, coi pascoli costellati da alberi isolati. L’arrivo della prima tappa è a Praloup, in mezzo ad una secolare foresta di pini. Soltanto il tempo di una doccia, una cena veloce e poi a letto, perché all'indomani ci aspettano altri 300 e passa chilometri, con le salite dei colli di Vars, di Izoard e del Télégraph, prima dell’arrivo a Briançon. Ma attenzione, la parola ‘colle’ può tradire, questi passi sono tutti sopra ai 2.000 metri, e possono benissimo fare concorrenza, per altezza e difficoltà, ai nostri passi dolomitici. Per concludere la seconda giornata di gara dobbiamo arrivare al controllo orario di Briançon e poi cercare di fare il pieno di benzina, perché oltralpe i distributori sono davvero pochi e, tra quei pochi, alcuni sono chiusi e i rari aperti hanno lunghe code in attesa.
Sabato 24 giugno la terza ed ultima tappa: altri 300 chilometri nuovamente verso l’Italia attraverso il panoramico Colle dell’Agnello, dalla vertiginosa altezza di 2600 metri e la neve sui prati. Poi la discesa mozzafiato (come avevano giustamente avvertito gli organizzatori alla presentazione), fino a scendere a Cuneo. Dopo la sosta di mezza giornata, la ripartenza ed il passaggio presso Vinadio per risalire verso il Colle della Lombarda. La strada è strettissima, le auto che scendono in senso contrario tantissime, la media alta e noi, ovviamente, non riusciamo a rispettarla. Ma qui, in prova, la sorpresa: è il periodo della transumanza, e più in basso la strada è interrotta dalle mandrie di mucche e dagli allevatori, che non si preoccupano certo di darci strada!
La prova viene in parte annullata, anche se noi e altri cerchiamo di recuperare il tempo perduto.
Ultima prova, lungo un crinale che domina la valle della Tiné, con una vista panoramica che non abbiamo il tempo di apprezzare. Anche qui in alcuni tratti non riusciamo a rispettare la media, ma per fortuna non proviamo a recuperare, perché in una curva cieca sfioriamo lo scontro frontale con un Suv che arriva in senso contrario. Tutto bene, e dopo le scuse, ripartiamo per concludere quest'ultima estenuante ZR di 38 chilometri, con 10 cambi di media imposta!
Infine la discesa verso Nizza, ci buttiamo nel traffico caotico del sabato pomeriggio, e arriviamo finalmente al porto di Nizza per il traguardo finale, se pur in ritardo di 4 minuti. In ogni caso, abbiamo centrato il nostro obiettivo, che era quello di provare l’emozione di questa gara arrivando fino in fondo. All’arrivo, siamo 16mi sui 17 che hanno compiuto l’intero percorso di gara. Ma a dimostrazione di quanto sia stata dura questa 23ma edizione del Jean Berha Historique, ci sono i ritiri: ben 7 su 24 al via. La vittoria va al favorito della vigilia, l’equipaggio belga Decremer/Lienne su Opel Ascona 400 ex Conrero, reduce la settimana precedente dalla Mille Miglia, davanti a Lefebvre/Lefebvre su Lancia Beta ed al duo tutto al femminile Ragot/Heymans su Volkswagen Coccinelle, vincitrici anche della Coppa delle Dame.
In serata, la festa finale con la cena e le premiazioni al bordo del mare al Blue Beach Plage con premi per tutti, e l'arrivederci all'anno prossimo da parte degli organizzatori. Intanto, l’Automobil Club di Nizza prepara un’altra avvincente manifestazione, la Montée Historique di Lucéram-Peira Cava, ancora una volta un percorso di montagna tutto da scoprire!

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