martedì 30 giugno 2020

STELLA ALPINA 2020: I PRIMI A RIPARTIRE



Con grande coraggio e tanta voglia di superare ogni difficoltà la Stella Alpina ha dato il via alla riapertura della stagione di gare di regolarità per auto storiche. E lo ha fatto con professionalità e attenzione, modificando di poco i programmi nel rispetto delle norme anti-Covid ma mantenendo le tradizionali qualità che contraddistinguono la gara: percorso entusiasmante, ospitalità all’eccellenza ed un tocco di internazionalità come si conviene ad una rievocazione storica della Stella Alpina che si svolge oramai ininterrottamente da 35 anni nella formula della regolarità classica per auto storiche, e che ricorda la prima edizione della leggendaria gara in salita corsa per la prima volta nel 1947, sulle strade del Trentino.
Il coraggio degli organizzatori, Scuderia Trentina e Canossa Events, è stato premiato, ed in molti sono accorsi a Trento per la disputa di questo evento di tre giorni, dal 26 al 28 giugno, che quest’anno è stato davvero speciale. Più di settanta le auto al via, suddivise in due gruppi: le storiche più prestigiose e le splendide modernissime Ferrari del Tributo al Cavallino, tutte ugualmente impegnate su 46 prove di regolarità a tempo imposto e 6 prove a media sulle strade più belle e impegnative delle Alpi. Ma la Stella Alpina non era solo destinata ai driver più competitivi, ed un piccolo numero di partecipanti ha infatti percorso le stesse strade della gara con una rilassante manifestazione turistica, apprezzando senza vincoli di tempo le soste alle Cantine di Toblino e sulle cime dei passi alpini.

Per questa edizione suddivisa in tre tappe la regia della gara aveva scelto un programma originale. La partenza da Trento, dall’Aeroporto G. Caproni, dove i concorrenti hanno potuto visitare il singolare museo dell’aria, ed i pernottamenti tutti a Madonna di Campiglio, nel cuore delle Dolomiti; l’arrivo finale ancora nei pressi di Trento a Villa Bortolazzi, per poter allestire la cerimonia di chiusura e le premiazioni in un suggestivo parco, il tutto all’insegna della sicurezza e del rispetto delle regole di distanziamento. Anche il percorso di gara ha subito alcune variazioni rispetto alle passate edizioni: tante strade di montagna, tanti paesaggi imperdibili come sempre, ma evitando le strade sempre troppo affollate dei classici passi alpini del Pordoi, del Sella e del Gardena. Questa volta, invece, i concorrenti hanno potuto assaporare, senza il fastidio del troppo traffico, i passi meno conosciuti ma non meno impegnativi della Mendola e del Daone, del Lavazè e del Duron, oltre alle classiche salite a Cavalese e Madonna di Campiglio. Auto e piloti hanno dimostrato di apprezzare la scelta, ed anche la possibilità di disputare tutte le prove su strade tortuose ma poco trafficate.
E dire che fra le auto in gara c’erano alcune veterane delle corse, come la BMW 328 del 1938 dell’equipaggio Facchini/Olivetti e la Austin Healey 100 del 1955 di Bucchi/Snelli. Altrettanto ammirata è stata la BMW 507 del 1957 dell’equipaggio inglese Bellm/Bellm, padre e figlio arrivati in auto dalla Cornovaglia, non certo gli unici stranieri presenti, visto che fra il nutrito gruppo dei Ferraristi non mancavano equipaggi svizzeri, inglesi e tedeschi.

Alle classifiche ora: la vittoria è andata alla coppia (padre e figlio) Mario e Roberto Crugnola su Lancia Fulvia HF, arrivati davanti a Riccardo Roversi e e Michele Bellini su Fiat 1100 che si è aggiudicata anche il Trofeo Stella Alpina per le auto ante 1957,  e ai giovani Michele Lafortezza e Ilaria Carturan su Lancia Fulvia 1300, che hanno scalato la classifica di tappa in tappa, . Al quarto posto, all’esordio con la Alfa Romeo Giulia che ha corso nel 2016 la Parigi Pechino, Ermanno De Angelis e Nunzia Del Gaudio della Scuderia del Portello. A chiudere la top five Andrea Giacoppo e Daniela Grillone Teciou con la Mercedes 230 del Team Bassano, vincitori della classifica delle prove a media.Tra le Ferrari moderne a imporsi è stata la coppia composta da Giovanni Carretti e ANtonellaFurlan su ferrari 488 spider che hanno preceduto Enrico Zobele e Ivana Trentinaglia  su Ferrari 812 Gts., la Coppa delle Dame è andata a Patrizia Montagni e Sveva Fossati su Mercedese 280 mentre il premio per gli Under  30 è stato vinto da Cuiro Agostini e Diletta Montani su Alfa Romeo Giulia..
Tanti i premi ed i regali, ma con una particolare attenzione alla solidarietà: infatti, anziché gadget e premi per i concorrenti, parte del ricavato della manifestazione è stato devoluto all’Associazione trentina per l’Autismo.

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