martedì 15 ottobre 2019

LA PARMA-POGGIO DI BERCETO FESTEGGIA 100 ANNI DALLA PRIMA CORSA DI ENZO FERRARI



Con l'edizione 2019 la Parma-Poggio di Berceto ha festeggiato i 100 anni dal giorno in cui Enzo Ferrari, proprio all'edizione 1919 della Parma-Poggio di Berceto (allora gara di velocità in salita) , disputò la sua prima competizione automobilistica.
Una grande soddisfazione, quindi, per gli organizzatori di questo evento, la Scuderia Parma Auto Storiche, che lo ha sapientemente mantenuto in vita e che, anche quest’anno si è svolto il 5 e 6 ottobre, con la formula della regolarità per auto storiche.

Tanti equipaggi iscritti con le loro auto, più di 80, fra cui dei veri gioielli del tempo: oltre alla vincitrice dello speciale Concorso d’eleganza dinamico abbinato alla gara (la Fiat 8V Zagato), molti modelli rari: la Siata Daina Motto Sport del 1952 di Malta-Antelmi, la Lancia Aurelia B24 Spider del 1956 di Bortolotti-Carnevali, le Jaguar E Type del 1967 di Bedeschi-Gori e quella di Bassi-Boschi, la Fiat 509 A Coupè Royal del 1929 di Carbognani-Carbognani e la Fiat 500 TV Giannini del 1970 di Gualtieri-Perri. Un numero così alto che testimonia ancora l’intramontabile fascino di questi bolidi da collezione. A completare l’elenco dei partenti, c’erano inoltre le dieci Porsche moderne e gli otto partecipanti con le Alfa Romeo Brera.
Bellissime le Ferrari presenti sia nella gara riservata alle auto storiche che fra le top car moderne, un nutrito plotone che non manca mai a questo appuntamento: fra loro la splendida Ferrari 375 GTB/4 Daytona del 1972 di Ferrari-Sandrucci, la Ferrari 308 GTC4 del 1976 di Pizzuto-Vagliani e ancora la Ferrari Testarossa del 1990 di Sanfelici-Fontana, due Ferrari California (di Tintori-Pazzafini e Giunzioni-Rossetti) ed una Ferrari Scuderia 16 M Spider del 2009 di Majocco-Zennato, fino alla più recente Ferrari 488 Pista Spider del 2017 di Giudice-Pensalfine.

A partecipare anche tanti appassionati di regolarità, top drivers in primis, che apprezzano da anni questa gara perché, oltre alla scenografia dei paesaggi ed alla perfetta organizzazione, non è una gara semplice. Le cento prove previste nei due giorni della Parma–Poggio di Berceto, infatti, pur essendo facilmente abbordabili con un’auto di qualsiasi epoca, presentano insidie tecniche che non vanno sottovalutate e richiedono molta concentrazione, soprattutto nelle lunghe serie di concatenate. Inoltre, da quest’anno, la gara è inserita nello speciale Trofeo Nord Ovest che abbraccia le competizioni per auto storiche dell’Emilia-Romagna, della Lombardia, del Piemonte e della Valle d’Aosta.
Novità nella tradizione, perché anche quest’anno la Parma-Poggio di Berceto ha modificato alcuni tratti del percorso, pur mantenendo inalterati alcuni elementi che la rendono unica nei suoi oltre 200 km.. Partenza nel pomeriggio del sabato dalla scenografica piazza davanti alla Rocca di Sala Baganza, dove le auto storiche hanno calamitato su di sé migliaia di sguardi. Con le Ferrari in testa, tutti si sono diretti ad affrontare le prime prove nell’oramai classico percorso chiuso al traffico nei Boschi di Carrega, poi, anticipata al primo giorno, la mitica scalata verso il passo della Cisa lungo il percorso della storica corsa in salita, con venti prove cronometrate sulla strada chiusa al traffico, interrotte dalla sosta al piccolo borgo di Poggio Berceto dedicato ad Enzo Ferrari. E prima del buio il ritorno a valle, per affrontare ancora altre tredici prove nei boschi di Carrega e finire la prima tappa di gara a Sala Baganza.
Partenza la domenica mattina dal Teatro Regio di Parma, dopo che le auto si erano radunate per farsi ammirare dal pubblico fra la cattedrale e il battistero, poi un percorso tutto nuovo verso Calestano, San Remigio e Case Civa, passando ancora per Sala Baganza ed i Boschi di Carregqa per poi fare sosta alla Cantina Monte delle Vigne per una serie di prove intervallate da un aperitivo. Infine la discesa verso Collecchio e l’arrivo finale alla Corte di Giarola, luogo perfetto per chiudere con gusto impeccabile la manifestazione ed accogliere le premiazioni.

Al primo posto nella classifica assoluta, dopo il ritiro del favorito Matteo Iotti per problemi alla sua A112, l’equipaggio numero 66 Bisi - Cattivelli su Triumph TR3A davanti ad Andrea Malucelli in solitaria su Ferrari 348 TB, terzi a completare il podio Massara - Adorni su BMW 2002 Turbo.

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