mercoledì 23 settembre 2015

COMUNICATO STAMPA EMESSO DAL CLUB VOLKSWAGEN ITALIA

Volkswagen, l'auto del popolo.

Cari Amici e Soci, appassionati e cultori della storia dell’Auto del Popolo, dopo ventitre anni di costante collaborazione con Autogerma, l’avvicendamento di nuovi giovani dirigenti ai vertici di VW Group Italia, ha portato al progressivo disinteresse per le attività statutarie del nostro Club, concepito e fondato proprio per ufficializzare il rapporto con gli altri sodalizi Nazionali ed Esteri preesistenti. Da più di un anno continuiamo con l’immutata dedizione di sempre a promuovere il restauro e la conservazione dei meravigliosi e rari modelli Typ 1 e Typ 2 e Typ 3 costruiti dal 1938 al 1985, senza alcun supporto economico logistico ed ideologico da parte di VWGI sebbene, dopo diverse decine di prestigiose Manifestazioni in tutta Italia contraddistinte da inconfutabile ritorno mediatico. Il crollo d’immagine che vede protagonista VW in queste tristi e tormentate ore che mai dalle notti del 1944 avevano così tanto cupamente minacciato il futuro di Wolfsburg, io e il Club che rappresento e presiedo dal 2005, mi sento in dovere di proteggere il Mito dell’Auto del Popolo, nel quale proprio un primo manipolo di italiani credettero andando a costruire sotto l’egida del Ministro Cianetti, la Fabbrica della KDF Wagen in un rinnegato periodo storico ideologico mentre correva l’anno 1938! In pochi attimi giornalisti ed impietosi cronisti a caccia di scoop, paparazzi della Storia, senza discernere i fatti, hanno accomunato, offeso e vilipeso, le origini del motorismo di massa macchiando una vettura costruita in 21 milioni di esemplari per quasi 70 anni ininterrotti, oggi cult collezionistico, con una opaca e fosca vicenda che sa di golpe tra colossi, di macro sistemi economici globali. Gli stessi giovani dirigenti che non hanno saputo condividere ispirare e sfruttare il nostro gratuito e appassionato apporto al prestigio del Marchio, ora non riescono a gestire una situazione molto più grande di loro, poco conta oscurare le ridicole pubblicità della Polo tra tagli e avventura… Dovremo, cari Amici e Soci, di qui in futuro, tutelare e difendere ancor più strenuamente la memoria storica del Maggiolino e dei Suoi derivati, onorando il ricordo dei nostri nonni e di quei Concessionari troppo sovente dimenticati e abbandonati all’onta del fallimento, dopo aver decretato il successo di un’auto tedesca in un Paese come l’Italia sul quale gravavano ancora le memorie di eccidi e Resistenza. Che gli accadimenti di questo mese siano per sempre di monito per ogni arrogante dirigente e per ogni facinoroso. Con fiera sincerità conducete sulle strade la vettura più longeva e straordinaria del Mondo, siate sereni! E’ sopravvissuta indenne alla Seconda Guerra Mondiale, con ritrovata giovinezza, sopravviverà anche alla mediocrità di questa classe dirigente che tutto ha saputo fare, tranne tutelare il Marchio dell’Auto che più che mai oggi è del Popolo e quindi anche e solo nostra.
Marzio Cavazzuti
Presidente Club Volkswagen Italia  www.clubvolkswagenitalias.it

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