sabato 11 maggio 2019

LE COLLINE INCANTATE: UN ITINERARIO NELLA TERRA DEL CHIANTI

Con le auto storiche per un tour dal titolo azzeccato : Toscana da Vivere.

Non c'è nulla di meglio di una'auto storica, magari spider, per scoprire le meraviglie di una terra dove il tempo si è fermato: il cuore della Toscana. Un fazzoletto verde e rigoglioso, diviso e conteso fra le provincie di Firenze e di Siena (non a caso nemiche per secoli) che si stende dolcemente a ridosso del mare e degli Appennini, movimentato da tonde colline, fitti boschi e strade bianche contornate da filari di cipressi che salgono sinuosi verso castelli e tenute immerse nei vigneti.

E' stata una comitiva un po' goliardica e un po' seriosa quella che si è mossa per passare alcuni giorni d'aprile in questo tesoro neanche tanto nascosto, ma  vasto e ricco di angoli inesplorati che neanche gli stranieri (oramai  accasati qui) sono ancora riusciti a stanare. Perché gli abitanti qui sono un po' gelosi delle loro attrattive, tendono a non svelarle troppo. I cartelli stradali sono radi a volte fuorvianti, per arrivare ad un punto esistono spesso più vie, ma perdersi non è che un modo di gustare ancor più con gioia e sorpresa il gusto della vacanza.

Con questo spirito un gruppo, che potremmo oramai definire di "aficionados", dopo gli itinerari degli anni scorsi (in Umbria, sui laghi dell'arco alpino, in Corsica) ha deciso di partire per una nuova esperienza, immancabilmente da vivere a bordo di un'auto d'epoca, e senza lesinare, fra una visita culturale ed un tuffo nella storia, qualche incursione nel gusto degli assaggi (e che assaggi!) di vino buono e di buona cucina.

Grazie all'inventiva di Renato e Stefano, ed alla pazienza delle loro compagne, il programma di viaggio ha conquistato tanti appassionati: hanno risposto all'appello una ventina di equipaggi, con auto davvero super. Le Jaguar storiche nei vari modelli E ed XK, le Lancia, dall'intramontabile Aurelia alla grintosa Delta, una rara FIAT 1400 e ancora: Austin Healey, Alfa GT Junior, Porsche 356 e Mercedes 190. Tutte hanno sfilato sulle strade della Toscana lasciandosi ammirare e suscitando l'invidia di molti. Punto di partenza Mantova, davanti all'ingresso di Palazzo Te il 25 aprile, e formazione dell'intera carovana all'area di servizio Cantagallo sotto Bologna. Da laggiù un percorso lungo la vecchia A1 nel tratto panoramico per scavalcare Firenze e giungere per l'ora del pranzo alla prima sosta presso il castello di Meleto dopo aver percorso l'intera Chiantigiana che attraversa Greve, Panzano, Radda e Gaiole in Chianti. Una visita all'Azienda agricola, un assaggio (uno?) ai prodotti locali e poi via per arrivare per ora di cena al Relais Borgo Scopeto, luogo d'incanto nel Comune di Castelnuovo Berardenga, affacciato sopra un colle che occhieggia Siena da lontano.

Per il giorno successivo un itinerario inedito, studiato apposta per tenersi lontani dalle folle di turisti ed entrare nella Toscana più segreta, scegliendo strade sinuose e sicure, che con i loro saliscendi fra colli e vigne hanno messo tutti di buon umore non ostante il tempo cupo. Tappa designata il paesino di Murlo, poggiato su di una collina ai cui piedi si stende un ampio panorama di piccole gobbe, più simili a tumuli che a vere colline. Un luogo ideale per andare in cerca di tesori etruschi. E difatti qui un famoso archeologo toscano dei primi del novecento, Ranuccio Bianchi Bandinelli, ha eseguito alcune interessanti scoperte e ritrovamenti (ma non solo lui probabilmente). Comunque il lavoro ufficiale ha permesso di costituire una pregevole raccolta di manufatti etruschi nel piccolo ma ben gestito museo di Murlo, interessantissimo per gli studiosi ma poco frequentato dai turisti. Il bello di questo museo è che, a differenza di quelli più famosi, qui i reperti parlano più della vita degli etruschi che non delle loro sepolture. Un veloce giro per le stradine del paese deserto e poi via per una seconda tappa ed il pranzo al Castello di Leonina, con l'arrivo finalmente sotto uno splendido sole. Da qui un lungo percorso nel verde per ammirare lo scenografico paesaggio delle crete senesi fra Asciano e Siena e arrivare in tardo pomeriggio ancora a Borgo Scopeto.



Il 27 aprile partenza da Borgo Scopeto per raggiungere e attraversare in corteo il centro di Pienza e poi partecipare alla visita guidata del palazzo Piccolomini, residenza studiata e concepita dal Cardinale Piccolomini (poi Papa Pio II) come palazzo ideale di un uomo del Rinascimento: cortili e giardini per passeggiare e meditare osservando la dolcezza del paesaggio toscano, una ricca biblioteca e grandi sale per accogliere ospiti illustri. Dopo la sosta per il pranzo, l'itinerario prosegue verso l'eremo di Monte Oliveto, ancora percorrendo, con il piacere di guidare, strade deserte e agevoli. Intorno campi e colline, questa volta più verdi: il grano sostituisce le vigne. A Monte Oliveto la visita è immersa in un'atmosfera spirituale: l'eremo, nato ai primi del 1300, ospita ancora una trentina di monaci benedettini che qui vivono osservando l'antica regola dettata agli inizi del IX° secolo. Imponente la struttura del complesso e della chiesa, rimaneggiata in stile barocco, ma sereno e luminoso il chiostro, abbellito dagli affreschi alle pareti realizzati in parte da Luca Signorelli, che raccontano la storia del monaco fondatore dell'Ordine. E per concludere la serata, dopo la cena al ristorante di Borgo Scopeto, una gita veloce fino alla mezzanotte nel centro di Siena, ad ammirare la celebre Piazza del Campo, i suoi palazzi e la fonte Gaia.

L'ultimo giorno non poteva che essere grigio, ma con molta fortuna gli scrosci di pioggia hanno bagnato solo le auto, mentre il gruppo si riparava nell'Abbazia di Coltibuono (o del buon raccolto), oggi non più luogo monacale dell'ordine di Vallombrosa, ma azienda agricola che produce un ottimo Chianti.

La voglia di continuare il viaggio e rimanere assieme ha stretto tutti in un finale esplosivo all'ultima sosta a pochi passi da Firenze, dove fra brindisi e battute il momento di ripartire si faceva via via più lontano... Alla fine, però, anche l'ora del ritorno è arrivata, salutata dalla pioggia (doveroso!) e dalle notizie sul traffico, molto congestionato sul nodo di Firenze, consuetudine immancabile. E mentre un temporale fortunatamente raffreddava i motori fermi in coda, in tutti non è mancato un pensiero affettuoso verso chi c'era e chi non ha potuto esserci, verso chi può e chi non può, insomma, una sorta di benevolo e scaramantico abbraccio collettivo e un arrivederci alla prossima puntata.

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