sabato 9 marzo 2013

De Nittis a Padova

Un percorso singolare si è aperto a Palazzo Zabarella di Padova, che con una mostra (dal 19 gennaio al 26 maggio 2013) dedicata al pittore ottocentesco De Nittis ripercorre la nascita della corrente pittorica illuministica italiana. Pittore caro a Telemaco Signorini, De Nittis inizia la sua carriera pittorica a Napoli, con splendide vedute della campagna per poi aprirsi al mondo parigino, ed avvicinarsi a Degas e Manet. Rimane però, sempre, un originale e unico, affascinato dai paesaggi e dalla durezza della sua terra contadina (era nato a Bisceglie). Nelle vedute campestri, spesso animate da personaggi veri ( i contadini, i pastori, le ragazze) si esprime la sua lirica pittorica più sincera, così come nelle splendide cartoline (quasi fotografie) del Vesuvio e delle sue eruzioni. Differente, e forse più freddo, appare il pittore quando dipinge tenere signorine a passeggio al Bois de Boulogne o alle corse di cavalli. Eppure questi furono i quqadri che gli diedero notorietà alla fine dell'ottocento. In esse eccelle per le innumerevoli sfumature dei bianchi, o per l'uso originale del pastello, che graffia e dà corpo alla tela. Ma rimane sempre un pittore che sa cogliere aspetti veri, sociali. Come nelle vedute, assai più tarde rispetto ai paesaggi napoletani o parigini, di una Londra immersa nello smog e nella nebbia. La sua vita fu breve (morì a 38 anni), ma nel suo repertorio sfondano tutti gli elementi di uno spazio pittorico nuovo, che si apre al novecento riscoprendo la luce, i colori, la vita vera: c'è insomma, in De Nittis, un accenno di impressionismo ma anche molto, molto verismo.

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