lunedì 17 settembre 2012

Montagne d'Argento nella Magnifica Comunità

Cavalese regala scenari bellissimi in questo periodo dell’anno. L’area tersa di settembre, le giornate ancora piacevolmente calde, e soprattutto la natura superba delle Dolomiti sono l’accogliente palcoscenico di questa cittadina, capoluogo storico della Val di Fiemme e sede ancora oggi della Magnifica Comunità, l’Assemblea che raggruppa tutti i comuni della valle.
Cavalese è anche il luogo di partenza, ogni anno, di una manifestazione di auto storiche: Montagne d’Argento, gara di regolarità organizzata dalla Scuderia Trentina Storica, associazione di appassionati che ha a calendario i più bei raduni di montagna per le auto d’epoca, a cominciare dalla Rievocazione Storica della Stella Alpina.
Concentrata in un giorno e mezzo, Montagne d’Argento, con i suoi oltre cento chilometri di percorso è l’itinerario ideale per avere insieme, nel breve spazio di un week-end, il piacere di guidare su strade alpine nello spettacolare ambiente montuoso delle Dolomiti, e la sorpresa di scoprire, in questo territorio turisticamente molto conosciuto, ancora piccoli particolari nascosti.
L’itinerario scelto quest’anno per la seconda edizione di Montagne d’Argento, in partenza da Cavalese, era una “chicca” per chi voleva divertirsi a guidare, ed un suggerimento anche per coloro che preferiscono solo ammirare il paesaggio dal finestrino. E così erano circa una trentina le auto storiche che, con piloti e navigatori a fianco, si sono presentati alla partenza da Cavalese il 15 settembre alle 18 in punto. Una bella serie di modelli rari e di prestigio, per la gioia dei turisti che hanno potuto ammirare alcuni gioielli della meccanica, come la Bmw 2002 TI del 1973 dei triestini Prodam-De Monte o la Morgan Spider del 1970 della coppia Detassis-Angeli, tutte rigorosamente omologate come originali in ogni loro pezzo dall’ASI, l’Associazione che tutela e certifica la perfezione delle Auto e Moto Storiche. Ma c’erano anche tante Lancia Fulvia Coupé, sia HF che Montecarlo, con la classica livrea rosso-nera.
Un percorso volutamente semplice, quello scelto per la prima breve tappa del sabato, in cui erano concentrate 22 prove di abilità alla guida, predisposte nel piazzale di partenza della Funivia del Cermìs e sotto il gruppo montuoso del Latemar. Strade pianeggianti e veloci, che hanno regalato però ad alcuni equipaggi la sorpresa di vedere, nel verde dei prati, alcuni cerbiatti a fare capolino nei boschi a margine della strada. Bellissima e affascinante anche in questa prima parte di percorso la vista dei trampolini di salto di Predazzo, che dominano la spianata ai piedi del massiccio del Latemar.
Al termine della prima tappa, le auto sono ritornate a Cavalese nell'Hotel "La Stua" per il piacere di una cena con i prodotti tipici della valle, i funghi soprattutto, principi della stagione, e lo speck, sempre presente nei piatti saporiti della cucina trentina.
Più impegnativo, ma affascinante, il percorso del giorno seguente, domenica 16 settembre. Dopo la partenza da Cavalese, due passi alpini, piacevoli da percorrere in questa stagione meno popolata da turisti: il Passo Valles, che sale a 2032 metri regalando stupefacenti viste sulle Pale di San Martino, e il Passo San Pellegrino, con i suoi tornanti stretti e la discesa adrenalinica verso la Val di Fassa, che i concorrenti hanno percorso fino a Moena per poi ritornare in Val di Fiemme a Cavalese e fermarsi per un aperitivo ed una visita guidata allo splendido Palazzo vescovile.
Il palazzo, un tempo residenza estiva del Principe Vescovo di Trento, signore di tutta la valle, è oggi la sede della Magnifica Comunità della Valle, una antica comune che accorpa i paesi della val di Fiemme. Ancora oggi il palazzo, abbellito dall’alta torre medievale e recentemente restaurato proprio ad opera della Magnifica Comunità, è uno dei più begli esempi di architettura cinquecentesca trentina, come lo storico Castello del Buonconsiglio a Trento. Molti, infatti, sono gli artisti che hanno prestato la loro opera in entrambi gli edifici. Il Palazzo di Cavalese, oltre ad ospitare un piccolo museo-pinacoteca con raccolte di opere pittoriche della valle, merita una visita soprattutto per le sue camere completamente rifasciate in legno e le sale affrescate, come la sala in cui il Principe Vescovo, feudatario del luogo, esercitava attraverso il suo vicario la giustizia ordinaria. A testimoniare questo periodo  ci sono ancora, al pianterreno del palazzo, le piccole prigioni in cui venivano rinchiusi gli imputati in attesa del giudizio. Invece, ai piani superiori, il palazzo fungeva in parte da residenza del vicario stesso e del Principe Vescovo, quando era in visita nella valle. Uno splendido esempio di edificio medievale trasformato in sontuosa villa rinascimentale.
Da Cavalese alla Valfloriana, poi, per scoprire un paesaggio ancora tipico del Trentino, ma lontano dalle grandi montagne, e più dolce e agreste. Dopo aver attraversato Castello e Molini di Fiemme, infatti, si arriva a Segonzano, con le sue incredibili piramidi di roccia scavate in forme originali dalle piogge. Poco sopra, c’è l’agriturismo Fior di Bosco, azienda agricola che produce formaggi ancora come una volta, con il latte delle sue mucche.
Qui sono arrivate, una ad una, tutte le auto d'epoca in gara, e qui si sono svolte le premiazioni, con la consegna al primo arrivato, la coppia milanese Massara-Schira, portacolori della scuderia Loro Piana Classic su Lancia Fulvia HF del 1966,  del trofeo e del’ambito cronografo Eberhard, messo in palio da “Progetto oro gioielli” di Cavalese per il vincitore della seconda edizione di Montagne d’Argento.

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