martedì 14 gennaio 2014

Antonello da Messina: la mostra



Grande successo ha avuto al Mart di Rovereto la Mostra dedicata ad Antonello da Messina. Una raccolta dei più bei ritratti del celebre pittore quattrocentesco siciliano ha attirato numerosissimi visitatori fino all'ultimo giorno dell'esposizione, il 12 gennaio.
Il progetto espositivo, curato da Ferdinando Bologna e Federico De Melis ha presentato un'indagine articolata sull'originale figura del pittore e sul suo tempo, mescolando insieme le atmosfere fiamminghe proprie delle prime esperienze pittoriche di Antonello e la sensibilità rinascimentale, tutta italiana, delle opere mature, fino al soggiorno a Venezia, vera tappa di completamento finale del percorso artistico del pittore.
Hanno trovato posto nell'esposizione, oltre alla celebre Vergine, alcune opere custodite in musei statunitensi e persino un'opera proveniente dalla Romania.
A provare come l'autore già da giovane si ponesse fuori dai canoni classici della pittura rinascimentale, alcuni ritratti potenti, caratterizzati dalla presenza tutta terrena dei tratti e delle fisionomie dei visi. Nei suoi visi la gente del popolo riprende infatti vita, così come certe suggestioni paesaggistiche orientaleggianti. Singolare la compiutezza dei tratti dei volti, con l'incarnato che ha il pallore dei soggetti del nord, ma il calore del meridione negli sguardi. Ed il gesto di pudicizia così familiare alle donne siciliane si ritrova anche nella Madonna col leggio, che con una mano chiude il velo azzurro che le copre la testa.
Altre suggestioni, quasi fiabesche, che ricordano le miniature persiane (familiari all'artista, che aveva avuto la possibilità di conoscere l'archivio pittorico raccolto da Alfonso d'Aragona), si sviluppano negli spazi delle composizioni complesse, come l'annunciazione, o in certe opere andate perdute e fortunatamente conosciute attraverso le copie di altri pittori.
Dalla data di arrivo a Venezia (1475) la sua pittura prende poi nuova vita: sviluppa il senso dello spazio e le figure acquistano una maggiore dinamicità, come nella Madonna Benson, proveniente dalla collezione della National Gallery di Washington, in cui il volto del bambino sembra guardare oltre il mondo esterno alla tela con grande intensità.

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