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venerdì 28 settembre 2012

Maggio 2012: Padova incontra la Mille Miglia

Sono passati tanti anni dall’ultima volta in cui le auto della Mille Miglia hanno attraversato la città del Santo. Tanti, troppi: la corsa vera, quella Mille Miglia che faceva battere i cuori e teneva tutti alzati la notte, portava la gente ai margini delle strade a veder correre quei bolidi così potenti, quasi impossibili da guidare, fu sospesa nel 1957. Troppi incidenti, fra il pubblico soprattutto. Poi è arrivata la rievocazione storica: le auto di allora a correre (un po’ meno, perché la competizione è diventata una gara di regolarità) sulle strade di oggi. Ma l’itinerario (partenza da Brescia, fine della prima tappa a Ferrara, poi giù verso Firenze, Siena e arrivo a Roma, e poi ancora ritorno a Brescia) era passato poche volte da Padova, che in origine, quando si correva la Mille Miglia vera, era una delle città toccate dalla corsa. Poi, finalmente, quest’anno il grande ritorno. L’evento ha attraversato la città nel suo palcoscenico più bello: Prato della Valle. Più di vent’anni dopo l’ultima volta.
A partire dalle undici di sera, sono arrivate le prime auto. Controllo orario e passaggio sotto le tribune allestite per assistere alla competizione. 375 auto d'epoca, alle quali si affiancano diverse decine di Ferrari «Tribute» di Maranello. Il Prato della Valle è diventato una grande  carosello, pieno di gente e appassionati. Ovunque il rombo dei motori, odore di olio bruciato e di benzina. Tensione e festa, un veloce passaggio e via. Braccia levate al cielo da tutti gli equipaggi, un saluto alla città e poi una corsa veloce verso il buio. Qualche auto si ferma, intoppi del motore, e gli spettatori scavalcano le transenne e vanno a spingerla. Riparte, sgommando, un po’ incerta, poi s’infila veloce e ballerina, sul rettilineo che porta lontano. Un’ora o poco meno: passano veloci i concorrenti, consegnano la scheda e via, ma il Prato è bello da vedere, coi suoi lampioni accesi, e vedere questi bolidi passare uno dietro l'altro, a decine per volta, o anche solitarie, è una grande emozione. Un attimo, e le auto storiche sono già lontane, in strada Battaglia verso Monselice. Cala un silenzio triste dopo l’ultima vettura, non c’è più nessuno da aspettare. Si torna a casa, con la gioia negli occhi, ma anche con la voglia di veder ricominciare tutto daccapo. Pazienza, sarà per l’anno prossimo.

Padova: il più grande salone vintage del settore auto



Aprirà le porte il 25 ottobre in preview, e proseguirà il 26-27 e 28 ottobre, alla Fiera di Padova, Auto e Moto d’epoca, il più grande salone Vintage dedicato alle auto e moto d’epoca. Ci saranno, come sempre, moltissimi stand delle principali marche automobilistiche e motociclistiche, visto che, come ogni anno, per gli amanti del settore il Salone di Padova rappresenta l’evento clou, il più completo e famoso, che attira espositori e visitatori anche dall’estero. Per quattro giorni, dunque, i motori torneranno a rombare nella Città del Santo, dopo la notte calda di maggio, quando la Mille Miglia è tornata dopo più di vent'anni a passare per le vie del centro storico patavino.
Ci saranno gli stand delle principali case automobilistiche, motociclistiche, e quelli dei club di appassionati di auto e moto vintage. Non mancheranno, come sempre, oltre alle esposizioni, aree di vendita di auto e moto, i mercatini di pezzi di ricambio e di automobilia, cioè di tutto ciò che attira gli amanti del settore: giornali, riviste, libri, modellismo, memorabilia, collezioni di oggetti d’epoca, caschi e abbigliamento.
Un singolare concorso letterario: IO L’AMO, vedrà i racconti più belli pubblicati sulle riviste del settore, ed un concorso d’eleganza, POVERE MA BELLE, dedicato alle auto con un costo inferiore ai 12.000 euro, porterà le venticinque auto più belle a sfilare lungo i viali del quartiere fieristico.

La Baia di Sisitiana e il Castello di Duino



Un fascino romantico senza eguali è quello che circonda il Castello di Duino, situato a pochi chilometri da Trieste, nella cittadina di Duino Aurisina. Il castello è proprietà e dimora dei conti di Torre e Tasso di Valsassina (famiglia derivante dalla naturalizzazione italiana di un ramo del casato Thurm und Taxis). Il castello è stato costruito sulle rovine di un avamposto romano, inglobando una torre del XVI secolo. La sua edificazione fu voluta nel 1389 da Ugone di Duino, capitano di Trieste, in sostituzione del Castelvecchio risalente al X secolo, di cui sono ancora visibili le rovine su uno sperone roccioso a picco sul mare.
Ineguagliabili gli scorci panoramici che si godono dal parco del castello sulla baia di Sistiana, ma ancor di più il luogo esercita una grande attrazione sugli innamorati per la storia d’amore legata alle vicissitudini della “Dama Bianca”, una giovane, si dice, che abitò il vecchio maniero, e che fu gettata in mare dal marito geloso .
A ricordo della leggenda nel 2010 lo scrittore Dusan Jelinčič ha ambientato nei dintorni del Castello di Duino il suo romanzo "La dama bianca di Duino" (Diabasis, Reggio Emilia). Non è comunque l’unica opera letteraria ispirata da questo luogo suggestivo. Nel castello di Duino, infatti, lo scrittore e poeta Rainer Maria Rilke ideò e iniziò la composizione delle Elegie duinesi mentre era in visita dalla Principessa Maria della Torre e Tasso. A ricordo dell'evento è stato intitolato al poeta anche un sentiero panoramico - il sentiero Rilke - lungo circa 2 km. che corre alto sul costone roccioso tra Duino e la baia di Sistiana, con splendidi scorci sulla Riserva naturale delle Falesie.

Coppa Città della Meldola

Non si ferma la voglia di festa a Meldola, dove venerdì 21 settembre è passata la carovana del “Gran Premio Nuvolari”, la competizione delle auto storiche di fama mondiale che richiama concorrenti da tutte le parti del mondo a bordo di veri e propri gioielli che hanno fatto la storia dell'automobilismo.
E così domenica 30 settembre si replica: per tutti coloro che hanno un'auto storica (questa volta anche più recente dei bolidi che hanno partecipato al G.P.Nuvolari) c'è la possibilità di andare a provare quelle stesse strade che ha percorso il G.P. Nuvolari con la "Coppa Città della Meldola - Giro dei 4 Castelli".
Ospitalità romagnola, paesaggio storico e agreste, e tanta carica sportiva per questa manifestazione  organizzata da “Sadurano Motor Sport” in cui gareggiano auto d'epoca costruite dal 1946 al 1981.
I concorrenti dovranno cimentarsi in 35 prove cronometrate, lungo i 105 chilometri del percorso, con tempi imposti al centesimo di secondo e con medie inferiori ai 50 km orari. Venerdì 29 si terranno le verifiche tecnico sportive, mentre la domenica alle 9.30 verrà dato il via ufficiale alla competizione. Partenza e arrivo sono previsti in piazza Felice Orsini dove si terrà anche, alle ore 16, la premiazione degli equipaggi vincitori.
Una delle tappe della manifestazione sarà il parco del Grand Hotel Terme della Fratta, luogo incantevole e accogliente, dove sarà piacevole sostare e rimanere, magari per un masaggio o una cura termale.

A Barcellona l'8 e 9 dicembre per il Montjuic Revival


Quale miglior occasione di approfittare del fine settimana dell'Immacolata per una visita a Barcellona? La città è invitante in inverno, solitamente il clima è tiepido e la vicinanza delle feste natalizie rende ancora più vivace questo luogo già pieno di tanto brio!
In più, c'è una novità: quest'anno l'8 e il 9 dicembre a Barcellona si apre il Montjuic Revival, un avvenimento tutto dedicato all'automobilismo, a ricordare la montagna magica percorsa da tanti piloti di rally, ed anche il circuito considerato un mito nel mondo della Formula 1: il Montjuic. L'evento sarà caratterizzato da una mostra di auto e di foto e oggetti legati al mondo delle corse e dell'automobilismo.

La magia del Samba Summit


Una festa particolare è il Samba Summit, una vera ccasione ghiotta per coloro che capiscono e amano il viaggiare in auto storica. Il Samba Summit raduna ogni anno gli amanti delle storiche VolksWagen degli anni '60 e '70.
L'organizzazione è sempre d'eccezione, quella del Club Volkswagen Italia, club ufficiale di Volkswagen Group Italia e federato A.A.V.S ( Associazione Amatori Veicoli Storici ). Querst'anno il Samba Summit è giunto alla sua  8^ edizione e sarà dedicato come sempre principalmente al Typ 2, ai suoi derivati ed a tutte le Volkswagen classiche raffreddate ad aria (ante ’74). In questa occasione, il Raduno, sarà ambientato nelle splendide montagne del Trentino-Alto Adige, più precisamente tra Brunico, Bressanone, Bolzano, per poi concludersi a Fondo (Val di Non, TN) dopo aver scalato lo storico Passo della Mendola a 1362 metri s.l.m. che negli anni è stato l'ospite di epiche sfide automobilistiche, dove campioni come Scarfiotti, si sono esibiti domando i loro bolidi. Da Sabato 20 Ottobre, gli equipaggi radunisti si ritroveranno per la punzonatura a Brunico,dove, dopo il saluto del Primo Cittadino, le vetture storiche sfileranno tra le vie del Centro. Il "convoglio", percorrendo la SS 49 attraverserà Bresssanone per poi sostare presso la Concessionaria Autoabrenner di Bolzano, Sede di Volkswagen Group Italia nella Provincia e Main Sponsor della Manifestazione, per un meritato pit stop, rifocillando motori, piloti e accompagnatori. Nel pomeriggio si raggiungerà il “Mendelpass” ed infine ricongiungersi sulle rive del Lago Smeraldo a Fondo (TN) per la cena conviviale,le premiazioni ed il pernottamento che si terranno presso l'omonimo Hotel. Domenica 21 Ottobre, invece, è prevista la visita della Weinstrasse che conduce al Lago di Caldaro mediante l'impiego della storica funicolare del 1903.
NB: la pre-iscrizione è obbligatoria entro il 16 Ottobre 2010.

Per ulteriori approfondimenti : www.clubvolkswagenitalia.it

giovedì 27 settembre 2012

I Tesori di Cividale


Una posizione strategica lungo il corso del Natisone, quella di Cividale, piccolo centro del Friuli che brilla per la numerosità dei suoi tesori, perle di arte antica radunate nello spazio ristretto di questa cittadina di 11mila abitanti.
Dal Tempietto Longobardo all’Ara di Ratchis, dall’Ipogeo Celtico al ponte del Diavolo, dal Duomo al palazzo dei provveditori, Cividale custodisce un numero rilevante di testimonianze storiche, preservate più facilmente che in  altri luoghi grazie al fatto di trovarsi in posizione marginale rispetto alle rotte classiche del turismo più invasivo.
Cividale nasce come fortificazione romana al tempo di Giulio Cesare, ma presto diventa un centro abitato con un mercato che attira i commerci da tutta la regione limitrofa. Per questo il suo primo nome è Forum Iulii, da cui il nome della regione Friuli. Al tempo della discesa di Attila in Italia, assume su di sé le attività amministrative un tempo svolte da Aquileia, e diventa Municipium, cioè capoluogo di regione. Ma è con la discesa dei Longobardi in Italia a partire dal 568 che la cittadina cresce, diventando capitale del primo ducato longobardo in Italia. Nel 737 il Patriarca di Aquileia pone qui la sua sede e, dopo la discesa in Italia dei Franchi, diventa un centro culturale e capitale della Marca orientale, cioè a dire di circa tutto l’attuale Friuli. Una posizione dominante di centro politico e commerciale, che con alterne vicende conserverà fino all’arrivo dei veneziani nel 1419. Da allora, la rivalità con Udine, la quale era in forte ascesa grazie a una più congeniale posizione geografica, caratterizzerà la sua storia, mentre pestilenze, guerre e la perdita di potere sul territorio a scapito della Repubblica di Venezia ne decreteranno sempre più la marginalità e la decadenza. Ma non per i turisti di oggi.
Irrinunciabile, nel corso di una visita, fermarsi al Tempietto Longobardo, lo splendido esempio di scultura altomedievale del VII secolo, ma da non dimenticare un luogo forse meno eclatante, ma ricco di misteri: è l’Ipogeo Celtico, un intricato dedalo di cunicoli e gallerie che si estende sotto la città Incerte sono le origini di questo ambiente ricco di fascino scavato nel sottosuolo: si crede avesse una funzione funeraria, forse all’epoca dei primitivi abitanti celtici del luogo, ma è stato certamente riutilizzato ai tempi dei romani e dei Longobardi, forse come carcere, forse come serbatoio di raccolta delle acque. Incerto anche l’uso di bagno sacrale, secondo alcuni studiosi, ad uso della comunità ebraica di Cividale, che qui vicino aveva la sua sinagoga.
Sei semplici gradini scendono dal livello della strada al primo piano di questo ambiente sotterraneo, che si apre con una grande sala da cui si dipartono tre corridoi in discesa. L’orientamento si perde subito, ma si capisce che i livelli scavati nella roccia sono più di uno.  Alcuni sedili e panche di pietra dall’uso sconosciuto sono ai lati dei corridoi, altrove pilastri e cunicoli tracciano l’architettura suggestiva di questo luogo. Due mascheroni, teste umane o leonine con le fauci spalancate, sono scolpiti grossolanamente sull’arcata di due dei tre corridoi. Anche questo un segno del mistero: che cosa volevano rappresentare quei mascheroni? Non si sa. Forse divinità antiche, forse abbellimenti di epoca rinascimentale. Incerto, come il loro utilizzo, è lo sviluppo di queste gallerie. Oggi si fermano al livello del fiume, senza via d’uscita, ma non si esclude che, nel passato, avessero una loro destinazione, ed una risalita al livello del suolo, in un luogo che resta ancora da scoprire.

Eine empfindsame Reise im Automobil - L'incredibile Viaggio di Otto Bierbaum


Otto Julius Bierbaum era un tedesco con la passione delle novità. Nel 1902 intraprese un viaggio singolare. In automobile (una cabrio della casa costruttrice tedesca Adler), insieme alla moglie Gemma, partì da Berlino alla volta di Sorrento. Poi, arrivato laggiù, tornò indietro, lungo il Reno, fino a casa. Un modo del tutto originale e innovativo di affrontare il più classico dei viaggi cari alla nobiltà tedesca dell’ottocento: il Grand Tour, quello che Goethe rese immortale. Ma Bierbaum fu un precursore più che continuatore, perché la sua automobile, una delle prime costruite allora, compì uno sforzo memorabile. Bierbaum attraversò la Germania, scese verso Praga e poi a Vienna, per poi percorrere tutta la penisola italiana. Tornò poi indietro attraversando la Svizzera, e fu la sua auto a scalare per prima il Passo del Gottardo. Le sue gesta e le sue opinioni di viaggio sono raccontate nel libro Eine empfindsame Reise im Automobil, che è ancora oggi un bell’esempio di letteratura tedesca.

lunedì 24 settembre 2012

Alla Fiera di Padova la mostra Villeneuve

Alla Fiera di Padova di Auto d'Epoca del 25-28 ottobre 2012 sarà esposta per la prima volta la mostra itinerante dedicata a Gilles Villeneuve, mito indimenticato dell'automobilismo.
Tra i "momenti di gloria" di Villeneuve sarà mostrato al pubblico su uno schermo il grande duello che il ferrarista sostenne nel 1979 in Formula 1 al G.P. di Francia sul circuito di Digione con René Arnoux.
Gilles Villeneuve scomparve a 32 anni nel 1982 sul circuito di Zolder in un incidente nel corso delle prove del G. P. del Belgio.


La sua Ferrari 126 C2, scontratasi con la March di Jochen Mass a 225 km/h, si schiantò al suolo dopo un volo in cui il cockpit del pilota fu letteralmente staccato dalla monoposto.

venerdì 21 settembre 2012

Trieste-Opicina: ecco la storia

E' il 1911 e Trieste non è ancora italiana. Sulle alture del Carso si corre per la prima
volta la Trieste-Opicina. Una gara durissima, strade ancora sterrate, e le auto di allora,
bolidi che correvano incuranti della polvere, con le ruote dure come sassi, e un volante
grande come un timone. Piloti dai visi anneriti, nascosti da occhialoni scuri. I
muscoli della mascella serrati, le braccia tese a far voltare quei mostri d'acciaio poco
inclini a farsi dominare. Le salite di quella gara diventano già storia.  Il primo vincitore è Hieronimus Otto, su Laurin & Klement, la futura Skoda. Un vero personaggio, che in quella prima edizione concluse i 7,4 chilometri alla media "folle" di 72.742 km/h. Era il 4 giugno e, nonostante la pioggia incessante, il pubblico e la città avevano organizzato un affettuoso abbraccio a quest'iniziativa, talmente affettuoso da richiedere l'intervento di ben 200 gendarmi a cavallo e centinaia di metri di funi di contenimento lungo il tracciato.
Poi la guerra, e bisognerà aspettare il 1926 per vedere ritornare le auto sulle strade, ancora sterrate, della Trieste-Opicina.
La partenza è davanti al Caffè Fabris, il percorso è 9,5 Km. Si sfidano le Bugatti, le Alfa Romeo, le Lancia Lambda e le OM 2000, le Fiat 1456 e la piccola Peugeot 720 cc.  Vittoria assoluta per  Emilio Ricchetti,su Bugatti, triestino. Per l'edizione del 1927, si fa "rullare" tutto il percorso per renderlo più scorrevole. 33 gli iscritti, vittoria al  Barone Ettore Franchetti, che arriva a Trieste dalla Toscana alla guida di una Diatto
2600 corsa, la vettura con cui affronta la gara e la vince in 7' e 29" a 76.169 km/h di media.
Ma l'edizione memorabile è quella del 1928, per merito di una donna: la nobile triestina marchesa Lotty d'Incisa - Camerana concede vasti territori sulle pendici di Scorcola di sua proprietà per l'ampliamento ed il miglioramento del percorso. La gara si corre in autunno., e la vittoria va alla Lancia Lambda di Strazza. Nel 1929 si allunga ancora il percorso, arrivano nomi famosi: Achille Varzi  sulla Alfa Romeo, che vince. La media è salita a 84 Km/h, la gara è diventata una delle più veloci e impegnative d'Italia, è il 1930 e arriva Tazio. Nuvolari è accompagnato dal suo direttore sportivo Enzo Ferrari. Solo per vincere. Su un'Alfa Romeo P2, ed entusiasma il pubblico. Arriva a tutta velocità sulla difficile curva della Cava di Faccanoni, curva che come le altre lui chiamava "risorsa", ed anziché rallentare, sfrutta la scarsa aderenza del fondo sterrato, per lasciar scappare la vettura in un derapage da manuale, senza mai staccare un attimo l'acceleratore. Nuova media di 95.151 km/h e record per Nuvolari. La gara continua fino al 1932, poi un periodo di indesiderata, ma obbligatoria, sosta.
Nel giugno del '39 il triestino Guido Kozmann riesce di nuovo ad entusiasmare gli
appassionati con la sua Lancia Aprilia, in una gara stravolta nel regolamento che vede al
via solo vetture di produzione nazionale, tutte rigorosamente autarchiche.
Ma incombe la guerra, e dopo di allora le corse cambieranno. La Trieste-Opicina è comunque entrata nella storia dell'automobilismo: con le sue salite, le sue curve e controcurve, rimane nel cuore degli sportivi e dei tanti che l'hanno vista e vissuta.

Trieste rivela il suo fascino alla prossima Trieste-Opicina


Uno scorcio indimenticabile della città di Trieste è quello che si gode dall’alto, e per abbracciare il magnifico panorama di questa città e del suo golfo vale la pena di andare a percorrere il tragitto della Triestre-Opicina, una gara storica per antonomasia, (la prima edizione data 1911) che rivive oggi ìgrazie al Club dei Venti all’Ora come gara di regolarità per auto d’epoca.
Le salite a Trieste sono memorabili, e quelle che da Trieste portano al borgo sloveno di Opicina (raggiunto anche dal Tram a cremagliera, che supera agevolmente un dislivello non indifferente) sono fra quelle che si ricordano. Strade immerse in una boscaglia ruvida, profumata, che con l’autunno si tinge dei colori del rosso e dell’arancio.
Ma la Trieste-Opicina non si ferma qui: l’edizione di quest’anno (che si terrà il 20-21 ottobre) arriverà fino all’affascinante a cittadina friulana di Cividale (che nel pomeriggio di domenica ospiterà l’arrivo dell’evento) dopo aver attraversato il percorso storico della “Trieste-Opicina” le strade del Carso Triestino, passando per Duino Aurisina e Gradisca d’Isonzo.
Innovativa anche la formula sportiva dell’edizione 2012 della Trieste-Opicina, ispirata allo spirito amichevole dei “Drive it Day” inglesi: in due giorni di festa ci sarà l’impegno di una serie di prove di guida e di abilità che daranno vita ad un evento capace di comunicare, a chi lo seguirà, che la fortuna di possedere un’auto d’epoca si sposa con il piacere di condividere con il pubblico atmosfere, ricordi , cultura e passione.
Prove sempre diverse, come nel prologo di sabato sera con delle manche a due da percorrere a tempo costante autoimposto capaci di garantire divertimento ai guidatori e spettacolo al pubblico, o come in quelle da affrontare nella giornata di domenica dove si susseguiranno settori di precisione arricchiti dal concetto del “no potato sack” dove, prima del passaggio, il navigatore verrà fatto scendere ed il pilota passerà sul pressostato senza il suo prezioso aiuto; ma a completare il tutto ci saranno anche prove di media, di slalom e prove combinate di accelerazione e frenata nella quale, una volta preso il tempo dalla partenza, il concorrente dovrà frenare in un’apposita area senza uscire di un centimetro dalla stessa se non a scapito di pesanti penalità.

mercoledì 19 settembre 2012

Un raduno per celebrare il buon gusto

Al palato e non solo è piaciuto il 7° Raduno del Gusto di Felino (Parma), una manifestazione nata quasi per gioco fra un gruppo di amici, che si è svolta sabato 15 settembre 2012.
Una serie di auto d'epoca, un giro turistico-sportivo e una serie di appuntamenti enogastronomici sapienti, ma facili da inventare in un territorio ricco di sapori come quello del parmense,  dove la manifestazione si è fermata per due giorni prima di snodarsi tra le strade della Valbaganza, della Valtaro e della Valparma.
Alle 18.00 l’organizzazione del Ceroteam ha dato ufficialmente via al RADUNO DEL GUSTO offrendo un aperitivo di benvenuto prima di un giro turistico accompagnato sulle colline alla ricerca del tramonto e della trattoria Leoni di Barbiano che ha fatto da “primo assaggio” di sapori per la cena.
Domenica 16 settembre il RADUNO DEL GUSTO ha visto le registrazioni nella piazza principale di Felino, Piazza Miodini che ha fatto da palcoscenico alla partenza della prova di abilità a media e del tour turistico affrontato da ben 60 equipaggi.
Un percorso di abilità nel rispetto delle medie imposte che ha toccato, oltre che Felino, le località di Barbiano, Torrechiara, Mamiano, Lesignano Bagni, Langhirano, Cozzano, Riano, Arola, Pilastro, Sala Baganza, Collecchio e Medesano.
Lungo il percorso quasi sempre panoramico, nel mezzo della natura si sono programmati controlli orari “gustosi” dove poter degustare prodotti tipici della food valley.
Alla manifestazione si è potuto partecipare, come da tradizione alla prova di abilità con cronometro e road-book o al percorso turistico accompagnato da auto di safety car predisposte dall’organizzazione lungo un unico percorso collinare e panoramico.
L’azienda agricola Bertinelli ha accolto nel primo pomeriggio tutti gli equipaggi che hanno degustato piatti locali e tipici accompagnati da vini locali dei colli di Parma.
L’entusiasmo di tutti gli intervenuti hanno accompagnato le premiazioni di fine manifestazione.

lunedì 17 settembre 2012

Montagne d'Argento nella Magnifica Comunità

Cavalese regala scenari bellissimi in questo periodo dell’anno. L’area tersa di settembre, le giornate ancora piacevolmente calde, e soprattutto la natura superba delle Dolomiti sono l’accogliente palcoscenico di questa cittadina, capoluogo storico della Val di Fiemme e sede ancora oggi della Magnifica Comunità, l’Assemblea che raggruppa tutti i comuni della valle.
Cavalese è anche il luogo di partenza, ogni anno, di una manifestazione di auto storiche: Montagne d’Argento, gara di regolarità organizzata dalla Scuderia Trentina Storica, associazione di appassionati che ha a calendario i più bei raduni di montagna per le auto d’epoca, a cominciare dalla Rievocazione Storica della Stella Alpina.
Concentrata in un giorno e mezzo, Montagne d’Argento, con i suoi oltre cento chilometri di percorso è l’itinerario ideale per avere insieme, nel breve spazio di un week-end, il piacere di guidare su strade alpine nello spettacolare ambiente montuoso delle Dolomiti, e la sorpresa di scoprire, in questo territorio turisticamente molto conosciuto, ancora piccoli particolari nascosti.
L’itinerario scelto quest’anno per la seconda edizione di Montagne d’Argento, in partenza da Cavalese, era una “chicca” per chi voleva divertirsi a guidare, ed un suggerimento anche per coloro che preferiscono solo ammirare il paesaggio dal finestrino. E così erano circa una trentina le auto storiche che, con piloti e navigatori a fianco, si sono presentati alla partenza da Cavalese il 15 settembre alle 18 in punto. Una bella serie di modelli rari e di prestigio, per la gioia dei turisti che hanno potuto ammirare alcuni gioielli della meccanica, come la Bmw 2002 TI del 1973 dei triestini Prodam-De Monte o la Morgan Spider del 1970 della coppia Detassis-Angeli, tutte rigorosamente omologate come originali in ogni loro pezzo dall’ASI, l’Associazione che tutela e certifica la perfezione delle Auto e Moto Storiche. Ma c’erano anche tante Lancia Fulvia Coupé, sia HF che Montecarlo, con la classica livrea rosso-nera.
Un percorso volutamente semplice, quello scelto per la prima breve tappa del sabato, in cui erano concentrate 22 prove di abilità alla guida, predisposte nel piazzale di partenza della Funivia del Cermìs e sotto il gruppo montuoso del Latemar. Strade pianeggianti e veloci, che hanno regalato però ad alcuni equipaggi la sorpresa di vedere, nel verde dei prati, alcuni cerbiatti a fare capolino nei boschi a margine della strada. Bellissima e affascinante anche in questa prima parte di percorso la vista dei trampolini di salto di Predazzo, che dominano la spianata ai piedi del massiccio del Latemar.
Al termine della prima tappa, le auto sono ritornate a Cavalese nell'Hotel "La Stua" per il piacere di una cena con i prodotti tipici della valle, i funghi soprattutto, principi della stagione, e lo speck, sempre presente nei piatti saporiti della cucina trentina.
Più impegnativo, ma affascinante, il percorso del giorno seguente, domenica 16 settembre. Dopo la partenza da Cavalese, due passi alpini, piacevoli da percorrere in questa stagione meno popolata da turisti: il Passo Valles, che sale a 2032 metri regalando stupefacenti viste sulle Pale di San Martino, e il Passo San Pellegrino, con i suoi tornanti stretti e la discesa adrenalinica verso la Val di Fassa, che i concorrenti hanno percorso fino a Moena per poi ritornare in Val di Fiemme a Cavalese e fermarsi per un aperitivo ed una visita guidata allo splendido Palazzo vescovile.
Il palazzo, un tempo residenza estiva del Principe Vescovo di Trento, signore di tutta la valle, è oggi la sede della Magnifica Comunità della Valle, una antica comune che accorpa i paesi della val di Fiemme. Ancora oggi il palazzo, abbellito dall’alta torre medievale e recentemente restaurato proprio ad opera della Magnifica Comunità, è uno dei più begli esempi di architettura cinquecentesca trentina, come lo storico Castello del Buonconsiglio a Trento. Molti, infatti, sono gli artisti che hanno prestato la loro opera in entrambi gli edifici. Il Palazzo di Cavalese, oltre ad ospitare un piccolo museo-pinacoteca con raccolte di opere pittoriche della valle, merita una visita soprattutto per le sue camere completamente rifasciate in legno e le sale affrescate, come la sala in cui il Principe Vescovo, feudatario del luogo, esercitava attraverso il suo vicario la giustizia ordinaria. A testimoniare questo periodo  ci sono ancora, al pianterreno del palazzo, le piccole prigioni in cui venivano rinchiusi gli imputati in attesa del giudizio. Invece, ai piani superiori, il palazzo fungeva in parte da residenza del vicario stesso e del Principe Vescovo, quando era in visita nella valle. Uno splendido esempio di edificio medievale trasformato in sontuosa villa rinascimentale.
Da Cavalese alla Valfloriana, poi, per scoprire un paesaggio ancora tipico del Trentino, ma lontano dalle grandi montagne, e più dolce e agreste. Dopo aver attraversato Castello e Molini di Fiemme, infatti, si arriva a Segonzano, con le sue incredibili piramidi di roccia scavate in forme originali dalle piogge. Poco sopra, c’è l’agriturismo Fior di Bosco, azienda agricola che produce formaggi ancora come una volta, con il latte delle sue mucche.
Qui sono arrivate, una ad una, tutte le auto d'epoca in gara, e qui si sono svolte le premiazioni, con la consegna al primo arrivato, la coppia milanese Massara-Schira, portacolori della scuderia Loro Piana Classic su Lancia Fulvia HF del 1966,  del trofeo e del’ambito cronografo Eberhard, messo in palio da “Progetto oro gioielli” di Cavalese per il vincitore della seconda edizione di Montagne d’Argento.

venerdì 14 settembre 2012

Villa Barbaro di Maser



Villa Barbaro a Maser (TV) è uno dei capolavori del Palladio. Abbellita da un meraviglioso giardino all’italiana, è circondata dalle colline coltivate a vigneto ed è essa stessa luogo di degustazione e di produzione dei vini trevigiani, nell’incanto di un ambiente rimasto ancora intatto. L’interno, dalle regolarissime stanze quadrate che conferiscono atmosfere rinascimentali, sono arricchite dagli affreschi di Paolo Veronese e dagli stucchi di Alessandro Vittoria. La stanza centrale si apre sul retro, con uno scenario di grande effetto, su un ninfeo abbellito da una fresca fontana.


Di fronte alla villa, quale ideale proseguimento del viale d’acccesso, si trova il Tempietto palladiano, recentemente restaurato grazie all’intervento di Veneto Banca.


Bellissima la barchessa che raccoglie una singolare collezione di antiche carrozze.

mercoledì 12 settembre 2012

Sulle colline del Prosecco, presto patrimonio dell'Unesco

Si apre la vendemmia, e le colline del Prosecco sopra Conegliano si animano di vita. I filari sono ancora verdi, quest'anno, per una annata che, complice il gran caldo, ha anticipato il classico appuntamento d'autunno. Ma il vino sarà ancora più gustoso si spera, e intanto questa terra si prepara ad essere dichiarata patrimonio dell'umanità, e rientrare fra i beni tutelati dall'Unesco.
Un giusto riconoscimento per qusta parte della Marca Gioiosa, che annovera fra le sue bellezze non solo le dolci colline coperte dai filari, ma anche eleganti ville venete, come quella di Monastier o di Maser, e castelli antichi, come quelli di Conegliano e di Collalto a Susegana. Ed è anche la dolcezza delle strade, che si snodano lente e sinuose fra le colline e filari, ad attrarre tanti turisti.
Una volta all'anno qui ha luogo una rievocazione per auto storiche, quella del Circuito di Conegliano, organizzata dal Club Serenissima Storico, seguendo le strade di una antica corsa di auto che si disputava all'inizio del 1900.
La recente edizione 2012 del Circuito di Conegliano ha preso il via domenica 9 settembre per la quattordicesima volta. La manifestazione, che si è svolta con il regolamento ASI della Regolarità con rilevamenti di passaggio e strumentazione libera, ha previsto 30 passaggi cronometrati e alcune soste in luoghi caratteristici della pianura e delle colline attorno a Conegliano, per un totale di circa 150 chilometri.
La partenza è stata data sempre a Conegliano, davanti alla stazione della cittadina veneta. Quindi, prima serie di prove nell’area del PalaZoppas, seconda serie presso il Campo Fiera di Santa Lucia di Piave, a seguire altre prove presso il centro commerciale “Al Centro” di Mareno di Piave e nella zona industriale di San Vendemiano; quindi sosta ristoro a Bibano presso l’Antica Osteria dei Nobili di Moreno Garbo; ritorno a Conegliano per ripetere la prova della partenza e iniziare l’itinerario lungo le caratteristiche strade delle colline fino alle prove di Refrontolo all’interno del parcheggio dei Magazzini Ferracin. A seguire altro percorso collinare verso la pianura con passaggio sulla pedemontana. Una scelta felice, questa ultima parte del percorso, che ha permesso ai concorrenti di assistere ai primi lavori di vendemmia. All'arrivo, prima la coppia Rimondi-Fava su Porsche 911 S, che hanno brindato al successo ovviamente con una bottiglia di Prosecco.

sabato 8 settembre 2012

Quarta Motodolomitica a Trento

Quarta edizione, sabato 1 e domenica 2 settembre, per la MotoDolomitica, raduno di motociclisti organizzato dalla Scuderia Trentina Storica. Una trentina le moto d’epoca giunte sulle strade delle Dolomiti per sfidare i passi alpini in questo suggestivo raduno, che unisce l'impegno di guida ai paesaggi mozzafiato. Splendidi i modelli di moto d’epoca che hanno partecipato a questo evento dedicato al loro glorioso passato: la manifestazione era infatti riservata alle due ruote costruite fino al 1992, con un doveroso occhio di riguardo per quelle certificate A.S.I. Da segnalare la presenza delle più datate, sempre bellissime, come la A.J.S. 38/2 del 1938 del bresciano Mauro Pasotti o la Guzzi GT Norge del 1928 di Antonio Mengozzi che da Forlì è salito a Trento per partecipare alla moto turistica trentina. Fra le old bike che gli appassionati hanno potuto ammirare in azione per due giorni sulle strade della provincia anche una Benelli Leoncino del 1955 di Fabio Dalmonego mentre da Pavia, Stefano Toma si è cimentato sulle tortuose strade dolomitiche con una Bmw R 51/3 del 1955. Da applausi anche la Guzzi Sport 14 del 1929 splendidamente conservata da Icilio Caciorgna di Macerata così come la gemella, ma costruita nel 1925, del trentino Renzo Fontanari. La quarta edizione della MotoDolomitica era articolata in due tappe, la prima purtroppo flagellata dalla pioggia, con partenza alle 14 di sabato 1 settembre della storica piazza di Piedicastello a Trento ed un percorso di circa 150 chilometri che ha toccato in successione Vigolo Vattaro, Caldonazzo, Levico, Pergine Valsugana, Canzolino, Madrano, Baselga di Pinè, Cembra, con sosta all’agritur “l’Olivo”, Giovo, San Michele all’Adige, Campodenno, Tenno, costeggiare quindi il lago di Santa Giustina, Cles e Terzolas con arrivo al Pippo Hotel per la cena con animazione seguita dal meritato riposo per piloti e per le amate motociclette.Domenica 2 settembre, ore 9, partenza per la seconda tappa, di circa 140 chilometri, che ha visto i partecipanti impegnati su di un percorso  che ha annoverato la scalata a passo Carlo Magno e la discesa su Madonna di Campiglio, e poi a toccato Pinzolo, il passo Duron e Ballino, Tenno, Riva del Garda, Cavedine, Toblino, Terlago, Lamar ed arrivo finale nuovamente ai piedi del Doss Trento, che domina il capoluogo trentino, giusto in tempo per degustare i piatti tipici della cucina trentina nelle accoglienti sale della trattoria “Piedicastello” dove si è svolta la cerimonia di premiazione e di commiato.

Al via Montagne d'Argento

Mancano pochi giorni al via al raduno Montagne d'Argento della Scuderia Trentina Storica, in partenza il 15 settembre da Cavalese. Si prepara così la seconda edizione di questa gara originale, che vedrà le auto storiche impegnate in un percorso lungo la Val di Fiemme e le più belle montagne delle Dolomiti.

Coppa d'Oro delle Dolomiti: è Cané

Giuliano Canè e Lucia Galliani su Lancia Aprilia del 1938 sono i vincitori assoluti alla 65° edizione della Coppa d'Oro delle Dolomiti, la gara delle dolomiti ampezzane per eccellenza, che ogni anno riunisce in questo scenario alpino le più belle vetture d'epoca di sempre. C'erano le splendide BMW 328 Roadster del 1938, le Aston Martin-Ulster del 1935, l’Alfa Romeo-6C 1750 Castagna del 1929,la Jaguar Biondetti - Special del 1950, la Mercedes Benz -300 SL Gullwing del 1955, la Maserati-A6 GCS del 1954 per arrivare alle più recenti.
Misurina e Auronzo, Sella Ciampigotto e la Val Pesarina i luoghi più suggestivi del passaggio di questa 65° edizione, così come Pesariis, il “Paese dell’orologio e Pieve di Cadore.
Premiazione e sfilata in Corso Italia a Cortina all'arrivo, dopo una gara in cui la pioggia e il forte vento hanno flagellato gli equipaggi, costringendo ben dieci vetture al ritiro.
Al termine della gara si è disputato il Trofeo Alte Sfere Heritage by BarkTM , che prevedeva tre prove concatenate di  20”, 7” e 8” su un percorso di 120 metri. Ancora una volta sul gradino più alto del podio la coppia Canè-Galliani, seguita dagli equipaggi Sisti-Gregori e Riboldi-Riboldi su Fiat Morettini 508 S del 1936. L’azienda italiana BarkTM ha premiato le prime 10 posizioni con capi d’alta gamma dell’omonimo marchio.
Nella classifica della Coppa d'Oro, invece, sorpresa con il secondo posto agguantato dalla coppia padre-figlia Ezio e Francesca Salviato anche loro su Lancia Aprilia. Non è una vettura italiana, ma una bellissima Riley Spryte del 1936, l’auto che con Sergio Sisti al volante e Roberto Gregori come navigatore, ha chiuso il podio con il terzo posto.
Ai vincitori Canè-Galliani della scuderia Loro Piana Classic, il prestigioso premio del main sponsor Parmigiani Fleurier, due cronografi Kalpagraphe e, da Roma, la medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ai primi classificati è andato il Trofeo “Coppa d’Oro delle Dolomiti” (riproduzione della Coppa d’Oro delle Dolomiti creata nel 1947 e depositata presso l’Automobile Club di Belluno) che rimarrà in loro possesso sino alla prossima edizione per essere poi riassegnato; all’eventuale terza vittoria dello stesso pilota, il Trofeo resterà definitivamente in suo possesso.
Le coppe dei secondi classificati sono state offerte dal Museo Mille Miglia e consegnate al team Salviato – Salviato della scuderia Varese Auto Moto Storiche dal Cav. Attilio Camozzi, Vice Presidente del Museo.
La coppia Sisti-Gregori, terza arrivata, ha ricevuto un trofeo d’argento.
Il direttore del Centro Porsche Padova Luigi de Vita Tucci ha premiato l’equipaggio più giovane in gara che, per il secondo anno consecutivo, è stato quello dei fratelli bresciani Pietro e Cesare Foresti di 20 e 16 anni, su Porsche 356 A Speedster del 1955. Porsche Italia ha premiato il miglior equipaggio classificatosi su una vettura Porsche, il team Montevecchi-Mussoni, e il primo equipaggio femminile in classifica Meini-Zacchi con un corso della Porsche Sport Driving School.

mercoledì 5 settembre 2012

Milleitinerari a Chioggia

Un Bragozzo
Chioggia isola felice. Piccola Venezia. Chioggia Città d'Arte. Tante sono le definizioni di questa piccola città lagunare a sud di Venezia, che con la più grande meta turistica condivide tante cose. Prima di tutto, quella di essere una città costruita interamente sull'acqua. Infatti, le tre isole che, attraversate da tre canali principali, compongono la città, formano un centro storico affascinante e romantico, fatto di palazzi antichi, ponti, calle e piazzette. La vita è però molto più intensa e colorita di quella di Venezia: la città qui non è popolata da turisti, ma da abitanti veri e molto sanguigni, come ebbe a descrivere anche Goldoni nelle sue celebri "Baruffe Chiozzotte". Si respiar un'aria di città di mare, molto più che a Venezia, e una passeggiata lungo canal Vena o canal Lombardo porta a scoprire il mondo variopinto dei bragozzi, (le antiche e coloratissime barche da lavoro) e Canal Riva) o i pescherecci che si dondolano ai moli.
Come Venezia, poi, Chioggia ha la sua spiaggia, è Sottomarina, che certo non è luogo d'élite come il Lido, ma è meta ambita di molti turisti balneari.
E infine, anche Chioggia ha il suo Leone di San Marco, nella piazza centrale, su una colonna. Ma è un po' più piccolo di quello di Venezia, e per questo i suoi abitanti lo chiamano affettuosamente "El Gato".
Ma in un periodo particolare dell'anno, Chioggia diventa molto più "Terrestre": è nel secondo fine settimana di settembre (quest'anno sarà l'8-9 settembre) quando la città si riempie di auto d'epoca in occasione del raduno "Il Macinino", giunto oramai alla sua 14° edizione.
Mostra statica delle vetture, gita in bragozzo a Pellestrina, pranzi, cene, sfilata delle auto per il centro storico e concorso d'eleganza saranno gli eventi clou di questa singolare manifestazione, che raccoglie sempre un nutrito numero di partecipanti, grazie alla sua originalità ed al prezzo d'iscrizione molto contenuto: 10 euro per vettura.
Canal Vena
Un'occasione per conoscere meglio questa interessantissima cittadina. Unico vincolo: le auto dovranno essere state costruite entro il 1970. Per info: Stefano Sambo. Cell. 338.3818008

Picco Astore

Per gli amanti della guida sui saliscendi alpini, per chi desidera strade avvincenti e spettacolari, con tante curve impegnative, in un paesaggio sempre suggestivo, il Rally Club Isola Vicentina organizza Sabato 15 settembre 2012 il 4°Autoraduno del Picco Astore a Tonezza del Cimone. Il programma del raduno prevede la partenza da Tonezza del Cimone alle 10:30 ed un itinerario che raggiunge Folgaria e ritorna a Tonezza dopo aver percorso le strade della montagna veneta intorno al monte Cimone. L'arrivo è previsto alle ore 17:30.
All'autoraduno saranno ospiti il Club Subaru SC05 ed il 112 Abarth Club. La manifestazione proseguirà domenica 16 settembre con l'espèosizione delle vetture al Palahockey e l'incontro presso la sala congressi con i piloti navigatori e tecnici della Scuderia Quattro Rombi. A seguire il pranzo per tutti i partecipanti.

lunedì 3 settembre 2012

Winter Marathon

Anche se è un po' presto per pensare all'inverno, suggerirei di guardare per tempo il calendario per non perdersi la Winter Marathon, una delle più dure gare automobilistiche invernali.
Tanto più che le iscrizioni alla 25ª edizione della Winter Marathon, in programma a Madonna di Campiglio dal 24 al 27 gennaio 2013 e riservata a vetture costruite entro il 1968 sia a trazione anteriore che posteriore, sono già aperte. Le iscrizioni dovranno essere effettuate attraverso il modulo online presente sul sito  www.wintermarathon.it e successivamente spedite al Comitato Organizzatore, accompagnate dalla copia di un documento sportivo della vettura (Fiche ACI-CSAI, HTP FIA/CSAI, ASI, AAVS o FIVA) e dalla tassa di iscrizione. Sempre attraverso il modulo online sarà possibile optare per l'eventuale arrivo dell'equipaggio il giovedì e aggiungere alla quota l'ospitalità per una o più persone al seguito. Le iscrizioni chiuderanno domenica 25 novembre 2012.
Quest'anno il percorso di oltre 400 km, in parte rinnovato, sarà intervallato da una dozzina di passi dolomitici e da 40 prove cronometrate.

Inoltre alle vetture da corsa progettate in origine senza la possibilità di essere coperte o anche solo protette lateralmente (es. Amilcar CGSS, Bugatti Type 35/37, Ermini Sport, OSCA MT4, etc.) verrà sottratto al coefficiente un bonus pari al 5% (vedi sezione 'Regolamento' sul sito internet).

Rally di Sanremo



La storia del Rally di Sanremo è molto antica, e per chi non la conoscesse, è bene sapere che il primo Rally Internazionale di Sanremo venne organizzato nel lontano 1928 e vinto dal maggiore dell'esercito rumeno Urdareanu a bordo di una Fiat 520.


Dopo la seconda edizione, nel 1929, la gestione dell'evento viene affidata a nuovi organizzatori, che decidono invece di realizzare una corsa su strade cittadine: la prima edizione di questa competizione, chiamata Circuito Automobilistico Sanremo, avviene infatti nel 1937 e viene vinta da Achille Varzi. Il vero Rally di Sanremo non ricompare se non oltre vent'anni dopo, nel 1961, sotto il nome di Rally dei Fiori. Questo nome viene mantenuto sino al 1968, quando venne ribattezzato con il nome attuale, Rallye Sanremo. Nel 1970 il Rally si fuse con il Rally di Sestrière e divenne per due edizioni Sanremo-Sestrière – Rally d'Italia, e nel 1972 tornò ad avere il proprio nome originario Rallye Sanremo. Dal 1970 al 1972 il Rally fece parte del calendario del Campionato Internazionale per Costruttori (IMC), il primo germe di quello che sarebbe poi diventato il più famoso campionato rallistico del Mondo, il Campionato Mondiale Rally (WRC). Per oltre 30 anni, dal 1972 al 2003 – con l'eccezione del 1995, quando l'evento è stato solo parte della FIA 2-Litre Campionato Mondiale per Costruttori - il Rally di Sanremo fu scelto dal WRC come rally ufficiale del Rally d'Italia, ovvero la tappa italiana di questo grande campionato mondiale. Dal 2004 è invece stato scelto il Rally di Sardegna come tappa del Rally d'Italia.


Dopo la dipartita dal calendario WRC, il Rally di Sanremo è entrato a far parte del Campionato Italiano Rally (CIR), comprendente 8 gare che si snodano in tutta Italia, da San Marino, alla Lombardia, alla Sardegna.


Dal 2006 il Rally di Sanremo è anche una gara valevole per l'Intercontinental Rally Challenge (IRC), campionato internazionale organizzato dalla FIA e trasmesso anche da EuroSport. Fino al 1997 il Rally avveniva su terreno misto asfalto e ghiaia, da allora in poi invece si è deciso di farne un rally interamente su asfalto.

sabato 1 settembre 2012

Fine settimana all'insegna del divertimento a Imola

Dopo la pausa estiva, l’attività motoristica riprende a pieno regime all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari con un mese di settembre all’insegna dei grandi eventi. Si inizia con il fine settimana dell’1 e 2 settembre, che vedrà la disputa del secondo appuntamento dell’Aci-Csai Racing Weekend. In pista oltre 130 vetture distribuite tra Campionato Italiano Gran Turismo, Italiano ed Europeo Formula 3, Porsche Carrera Cup, Trofeo Abarth e l’interessantissimo Campionato Italiano Energie Alternative Green Scout.
PORSCHE SUISSE CUP 8 settembre - Vetture a quattro ruote ancora protagoniste nel weekend successivo, con la disputa sabato 8 della prova italiana della Porsche Suisse Cup, che raduna sul circuito del Santerno tantissimi appassionati del marchio automobilistico tedesco.
MOSTRA SCAMBIO CRAME 14-16 settembre - Il mese di settembre ospita anche come tradizione quello che da tutti gli addetti ai lavori è considerato uno degli appuntamenti più importanti a livello europeo nel settore , ovvero la Mostra Scambio di auto, moto e cicli d’epoca organizzata dal CRAME, giunta quest’anno alla sua 36° edizione. Gli oltre duemila espositori, dislocati lungo la pista e nel paddock, e le decine di migliaia di visitatori, fanno di questa manifestazione un appuntamento assolutamente imperdibile.
200 MIGLIA REVIVAL 21-23 settembre - Come lo è l’evento che si disputa il fine settimana successivo, questa volta dedicato alle moto, che vedrà l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari palcoscenico della 3° edizione della 200 Miglia Revival. La grande novità di quest’anno è la disputa di una gara endurance, con al via modelli di moto che hanno scritto pagine indimenticabili nella storia del motociclismo.
PROVE LIBERE MOTO 24 settembre - Per tutti gli appassionati c’è poi una giornata di prove libere moto, il 24 settembre, che offre la possibilità di usufruire di corsi di guida sicura con istruttori d’eccezione: Marco Lucchinelli, Manuel Poggiali, Fausto Ricci e Davide Capirossi metteranno a disposizione la loro professionalità ed esperienza per insegnare tecnica e sicurezza per affrontare la pista.
I corsi di guida sono aperti ad ogni livello, da chi si approccia per la prima volta alla pista a chi vuole perfezionare la sua tecnica di guida.
Tutte le informazioni sulle manifestazioni, gli eventi e le gare li trovate sul sito ufficiale: