Quarta edizione, sabato 1 e domenica 2 settembre, per la MotoDolomitica, raduno di motociclisti organizzato dalla Scuderia Trentina Storica. Una trentina le moto d’epoca giunte sulle strade delle Dolomiti per sfidare i passi alpini in questo suggestivo raduno, che unisce l'impegno di guida ai paesaggi mozzafiato. Splendidi i modelli di moto d’epoca che hanno partecipato a questo evento dedicato al loro glorioso passato: la manifestazione era infatti riservata alle due ruote costruite fino al 1992, con un doveroso occhio di riguardo per quelle certificate A.S.I. Da segnalare la presenza delle più datate, sempre bellissime, come la A.J.S. 38/2 del 1938 del bresciano Mauro Pasotti o la Guzzi GT Norge del 1928 di Antonio Mengozzi che da Forlì è salito a Trento per partecipare alla moto turistica trentina. Fra le old bike che gli appassionati hanno potuto ammirare in azione per due giorni sulle strade della provincia anche una Benelli Leoncino del 1955 di Fabio Dalmonego mentre da Pavia, Stefano Toma si è cimentato sulle tortuose strade dolomitiche con una Bmw R 51/3 del 1955. Da applausi anche la Guzzi Sport 14 del 1929 splendidamente conservata da Icilio Caciorgna di Macerata così come la gemella, ma costruita nel 1925, del trentino Renzo Fontanari. La quarta edizione della MotoDolomitica era articolata in due tappe, la prima purtroppo flagellata dalla pioggia, con partenza alle 14 di sabato 1 settembre della storica piazza di Piedicastello a Trento ed un percorso di circa 150 chilometri che ha toccato in successione Vigolo Vattaro, Caldonazzo, Levico, Pergine Valsugana, Canzolino, Madrano, Baselga di Pinè, Cembra, con sosta all’agritur “l’Olivo”, Giovo, San Michele all’Adige, Campodenno, Tenno, costeggiare quindi il lago di Santa Giustina, Cles e Terzolas con arrivo al Pippo Hotel per la cena con animazione seguita dal meritato riposo per piloti e per le amate motociclette.Domenica 2 settembre, ore 9, partenza per la seconda tappa, di circa 140 chilometri, che ha visto i partecipanti impegnati su di un percorso che ha annoverato la scalata a passo Carlo Magno e la discesa su Madonna di Campiglio, e poi a toccato Pinzolo, il passo Duron e Ballino, Tenno, Riva del Garda, Cavedine, Toblino, Terlago, Lamar ed arrivo finale nuovamente ai piedi del Doss Trento, che domina il capoluogo trentino, giusto in tempo per degustare i piatti tipici della cucina trentina nelle accoglienti sale della trattoria “Piedicastello” dove si è svolta la cerimonia di premiazione e di commiato.
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