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lunedì 30 ottobre 2017

Viaggiare a Cielo Aperto : Omaggio dell’A.A.V.S agli anni Ruggenti alla Mostra Auto e Moto d’Epoca di Padova 2017






L’Associazione Amatori Veicoli Storici A.A.V.S. è stata fondata nel 1998 e, da quell’anno, è sempre stata presente con un suo stand alla Mostra Auto e Moto d’Epoca di Padova. Anzi l’assemblea costitutiva dell’Associazione si è svolta proprio presso la Mostra di Padova,  il 7 novembre 1998.
A.A.V.S. è federata alla FIVA (Fédération InternationaleVéhiculesAnciens) dal 2000 e, da allora, lo stand di A.A.V.S. è l’unico nella Mostra di Padova in cui campeggia, ben visibile il logo FIVA, tanto che molti visitatori sono indotti a pensare, anche per la rarità e il prestigio dei veicoli esposti, che si tratti dello stand ufficiale della FIVA e non di uno dei soli tre enti italiani riconosciuti dalla FIVA stessa. Questo è stato molto apprezzato dal Presidente FIVA Patrick Rollet che è stato presente a Padova per i primi due giorni di apertura al pubblico.

Fin dalla sua fondazione A.A.V.S. si è posta come obiettivo principale la salvaguardia dei veicoli storici attraverso la modifica dell’Art. 60 del Codice della Strada,  che di veicolo storico dà una definizione “derivata” dalla sua iscrizione a dei Registri tenuti da enti di diritto privato. A questo scopo A.A.V.S. ha studiato e fatto presentare, nel corso degli anni, quattro Disegni di Legge.
Gli stand di A.A.V.S. presso la Mostra Auto e Moto d’Epoca di Padova sono sempre stati tematici e i veicoli esposti, prestati da soci ed amici, hanno lo scopo principale di illustrare il tema proposto. A completamento dell’esposizione, ogni anno vengono distribuiti migliaia di volantini, muniti di fotografie, che aiutano i visitatori ad approfondire, una volta a casa, l’argomento trattato.

I temi principali affrontati negli ultimi anni sono stati “I protagonisti”, conferenza con gli ingegneri Forghieri e Dallara, il pilota René Arnoux e alcuni giornalisti specializzati; “Anche senza benzina” in cui si è trattato il tema delle fonti energetiche alternative (elettrico e gassogeno); “Cento anni e più” in cui erano esposte soltanto automobili ultra centenarie; “L’evoluzione della carrozzeria”, dal semplice telaio con 4 spartani sedili alle magnifiche creazioni degli stilisti italiani; “I precursori” in cui erano esposti dei veicoli in cui per la prima volta venivano applicati dispositivi che oggi troviamo sulle più economiche e diffuse utilitarie.




Il tema scelto per lo stand di quest’anno è stato : “ Viaggiare a cielo aperto” in cui tre splendide macchine scoperte facevano intendere come il puro piacere del viaggio in  automobile si scopre, appunto, percorrendo senza fretta, in una macchina aperta, strade secondarie e itinerari panoramici. Esposte anche due opere dell’artista Carla Fiocchi ispirate agli anni ruggenti.
Per illustrare e rafforzare questo concetto, che è alla base della filosofia che anima A.A.V.S., nel vasto stand dell’ Associazione, situato al Padiglione 15, era consultabile il secondo numero della rivista “Slowdrive Magazine”, pubblicata dall’Editoriale Delfo di Brescia, con il contributo della Associazione Amatori Veicoli Storici.
Questa rivista fa parte dei “benefit” che soci e club associati ricevono, a partire dal 2017, aderendo all’Associazione.
“Le scoperte degli anni ruggenti”.
Un periodo di sollievo e speranza tra la fine della prima guerra mondiale e la grande crisi del '29: questi sono stati gli anni 20. Anni di crescita, scoperta e spensieratezza dal jazz alla nascita dell'industria automobilistica. Sono anni d'oro per l'auto italiana quando il 60 per cento della produzione nazionale era dedicata all'esportazione e una sorta di Made in Italy ante litteram si era già affermato nei desideri dei pochi ma facoltosi appassionati d'auto in tutto il mondo.  L'A.A.V.S (www.aavs.it federata FIVA) nel Padiglione 15  ha esposto tre gioielli dei “ruggenti anni 20”  ognuno con  caratteristiche originali: una DIATTO  20 S (1923); una FIAT 512 (1926) ed un' ALFA ROMEO 6C 1750 GS  (1930).
La versione a “bateau” della sportiva sulla quale corsero i fratelli Maserati
La prima “scoperta degli anni ruggenti” esposta al Padiglione 15 dall’Associazione Amatori Veicoli Storici era una DIATTO 20 S del 1923, che monta un motore a 4 cilindri di 1.995 cc. La sua caratteristica più saliente è la carrozzeria di tipo torpedo a quattro posti, con parabrezza separato per i posti posteriori e una coda definita a “bateau” perché ricorda, nella sua forma rastremata, quella di un’imbarcazione.
La 20 S era considerata e pubblicizzata come una vettura dalle spiccate qualità sportive, con tante partecipazioni vittoriose alle gare sia in Italia che in Francia. Tra i molti piloti che hanno gareggiato e vinto con vetture Diatto, si ricordano in particolare i fratelli Alfieri ed Ernesto Maserati che, in seguito, avrebbero fondato l’omonima fabbrica di automobili.
Come la maggior parte delle fabbriche di automobili del primo ‘900, anche la Diatto ha preso le mosse da una fabbrica di carrozze operante a Torino per passare prima al montaggio in Italia di vetture costruite su licenza francese e dare, successivamente, origine a modelli progettati e costruiti in casa. La carrozzeria del modello esposto a padova 2017 è opera del carrozziere francese E. Mouche & C. di Lione.
Strategia all'avanguardia per un prodotto da esportazione
La seconda “scoperta degli anni ruggenti” esposta al Padiglione 15 dall'Associazione Amatori Veicoli Storici era un poderoso torpedo FIAT 512 prodotto dal 1926 al 1928 in 2583 esemplari. Fu costruito per rimpiazzare la FIAT 510, utilizzandone il telaio ma migliorando le sospensioni e adottando i freni a comando meccanico sulle 4 ruote. La FIAT 512 ha un motore a 6 cilindri di 3.446 cc con cambio a 4 rapporti. Con una potenza di 46 cavalli raggiungeva gli 80 km/h con un consumo medio di 20 litri per 100 km.
Trattandosi di una vettura di alta gamma, la maggior parte dei modelli prodotti ha trovato acquirenti in Gran Bretagna e Australia. Esisteva anche una versione carrozzata Limousine. Una caratteristica di Fiat, a differenza dalla maggior parte delle Case, era la decisione di vendere auto già carrozzate in diverse versioni, chiuse e aperte, invece che lasciare al proprietario l'incombenza – o l'opportunità - di “vestire” il telaio secondo i suoi gusti. Questa torpedo, di ampie dimensioni (è lunga m. 4,80 e pesa a pieno carico 2.375 kg.) poteva trasportare fino a 6 persone.
La terza “scoperta degli anni ruggenti” esposta al Padiglione 15 dall’Associazione Amatori Veicoli Storici era una ALFA ROMEO 6C 1750 GS V serie del 1930: una spider a due posti dal carattere spiccatamente sportivo, adatta al gran turismo ma concepita per le corse. Su questo telaio, tecnicamente molto interessante, sono state prodotte varie tipologie di carrozzeria - berlina a 4 porte,  torpedo,  cabriolet e spider a due porte -  opera principalmente di grandi carrozzieri quali Zagato e Touring. La lunghezza del telaio, per di più, non era standard ma variava in funzione del tipo di carrozzeria cui era destinato. Di questo modello esposto a Padova e chiamato Gran Sport sono stati costruiti 257 esemplari mentre il totale delle 6C 1750 prodotte ammonta a 2635 esemplari. Anche il motore, a seconda dell’impiego previsto, veniva offerto in più versioni, con e senza compressore, con distribuzione monoalbero o doppio albero a camme in testa e a testa fissa. La cilindrata esatta è di 1.752 cc per tutti i motori 6C 1750 ma la potenza varia a seconda della distribuzione (monoalbero o bialbero) e dell’alimentazione (con o senza compressore). Durante la sua carriera la 6C 1750 ha partecipato, nelle varie versioni e con grande successo a molte gare tra cui la Mille Miglia, il Tourist Trophy e i Gran Premi di Monza e del Belgio.
Per seguire le attività dell’Associazione Amatori Veicoli Storici è possibile consultare il sito  www.aavs.it o la pagina Facebook dedicata.

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