Correre, viaggiare, a due o a quattro ruote, meglio se d’epoca. Percorrere strade sconosciute, alla ricerca delle sfide e dell’avventura. Questo blog è dedicato a tutti quelli che hanno un’auto o una moto, e una storia da raccontare. Perché non si stancano mai di esplorare il mondo.
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mercoledì 29 marzo 2023
LA 19MA FESTA DELLA FIAT 1100
Organizzata in collaborazione con la Pro Loco di Zugliano (VI), grazie al Presidente, Mirko Bonbon, e l’amministrazione comunale, (presente il Sindaco, Sandro Maculan) presso la meravigliosa location di Villa Giusti Suman, dimora quattrocentesca che domina la vallata, si è tenuto il tradizionale incontro annuale delle Fiat 1100 e derivate costruite dal 1937 al 1969. Il sempre caparbio organizzatore, Fabio Urasini è riuscito anche questa volta a fare centro, radunando ben 50 esemplari (e quindi 100 partecipanti) provenienti non solo dal Veneto ma anche dal Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, dando una panoramica interessante della produzione, iniziata con la capostipite di tutte le "1100", la Fiat 508C "Nuova Balilla 1100", uscita nel giugno del 1937, la cui evoluzione stilistica, presentata alla fine del 1939 e subito ribattezzata popolarmente "musone", fu la prima vettura della marca torinese a fregiarsi della denominazione Fiat 1100. Il soprannome "musone" derivava dall'imponente calandra spartivento (in uso anche sulla Fiat 2800) che la differenziava esteriormente dalla prima versione, poi anche definita "musetto" per retroformazione. Nell'immediato dopoguerra, la 1100, lievemente modificata, assunse la designazione di 1100 B, (presente uno splendido esemplare nella classica livrea blu scura ed anche una versione BL (o lunga) che veniva adibita ad uso “noleggio con conducente”. Al centro della esposizione nel piazzale della Villa, particolarmente apprezzata e fotografata, una Fiat 1100 B Cabriolet 4 posti del 1948, una delle numerate versioni, che Il reparto Carrozzerie Speciali del Lingotto produsse, tra il ’47 ed il ‘49. Poi, alla fine dell'estate del 1949, uscì la 1100 E caratterizzata esteriormente dall'adozione di un vano posizionato nella coda, destinato all'alloggiamento della ruota di scorta. Anche di questa versione ve ne erano vari esemplari con in aggiunta le versioni ELR, destinate al trasporto merci. Molti dei nostri genitori e/o nonni (per i più giovani) hanno fatto Scuola Guida, con le 1100 E Musone. La E rimase a listino fino alla primavera del 1953 quando nacque la 1100-103. Quest’anno si festeggiano i 70 anni dal lancio della Fiat 1100 103. Il motore particolarmente robusto e affidabile (un 4 cilindri 1089 cc. da 36 cv), le prestazioni elevate rispetto alla cilindrata (110 km/h e consumi relativamente limitati), la buona abitabilità' interna, la versatilità di impiego e il prezzo "ragionevole", assicurarono un ottimo successo di vendite alla 1100, che diventò subito per antonomasia "la vettura media" dell'automobilista italiano. Ampia la panoramica presente: dalla versione sportiva TV (turismo veloce), alle versioni 103 Industriali (preziose risorse per i nostri artigiani), alla 103 E e , la successiva 103D. Poi, la versione più raffinata della evoluzione del 103 D, la 103 H Lusso (soprannominata “coda di rondine” per il profilo laterale terminante con un logo). Presente anche una 1200 Cabriolet, modello, che al debutto nel 1959, vinse il premio eleganza a Cortina d’Ampezzo. Il tutto che ci porta agli anni ’60 ove per ridurre i prezzi vengono unificate le versioni con la nascita delle Export (anche in versione familiare) e la Special che viene sostituita dalla 1100 D nell’autunno del 1962. Infine, il canto del cigno con la 1100 R che, comunque, dal 1966 al 1969, venne apprezzata e richiesta ancora in 340.000 esemplari, segno della longevità di un progetto che continuava ad avere i suoi estimatori. Particolarmente gradita da tutti la gentile accoglienza con gli omaggi per la pulizia “waterless” offerti da Fabrizio Guasti Mafra ed il tradizionale rinfresco, come da abitudini della “Festa della 1100”. Si è avuta quindi la possibilità della visita guidata (in due gruppi, dato il numero di persone presenti) alla Villa. La Villa paga, purtroppo, l’utilizzo inappropriato dal 1939 come “Casa della Dottrina Cristiana” e di seguito completamente inutilizzata fino al 1989, quando fu ceduta al Comune, che intraprese il suo recupero, portandolo a compimento nel 1998. Nelle cinque sale interne colpiscono la ricchezza delle decorazioni pittoriche, con particolare riguardo alla prospettiva illusionistica di alcune realizzazioni ove risalta anche i dipinti con “effetto ombra”! Di interesse i soffitti con un rivestimento della travatura con carte dipinte! Un ambiente infine celebra la vittoria della battaglia di Vienna del 1683 contro le forze ottomane. Si narra che per i festeggiamenti, l’imperatore chiese di preparare un nuovo dolce e che gli “chef” dell’epoca, per “giocare con la luna turca”, inventarono il “cornetto”, una delle classiche brioches che si consumano ancora oggi nei bar per le nostre colazioni. A concludere la piacevole mattinata, c’è stato uno scambio di targhe tra associazioni, club e sindaco con foto di gruppo. La colonna infrangibile è partita quindi per un giro panoramico sulle circostanti colline, attraversando paesi e frazioni dove le riconoscibili 1100 hanno sollecitato un sorriso ed un saluto. Si è giunti quindi a Fara Vicentino al Ristorante da Lino che domina la piccola Chiesetta di Sant’Antonio, dove, il conviviale gruppo ha potuto degustare un menù vicentino e di stagione, come il risotto con gli asparagi ed i tagliolini con piccione. Nel corso del pranzo è stata premiata la Fiat 1100 103 più vecchia presente, che è risultata datata 27 gennaio 1954 e che è stata fotografata insieme ad una delle più giovani Fiat 1100 R (seconda serie) dell’aprile 1968. Per chiudere in bellezza, alla ripartenza per i rientri, un presente di ricordo dell’evento: una bottiglia di vino, Malbech Trevenezie IGT, da bere in ricordo di questa riuscita giornata! Un ringraziamento particolare a nome di tutti i millecentisti è stato fatto al Presidente Lino Trotta ed a tutto il Direttivo del club A.N.T.E.A.S che hanno coperto i costi extra pranzo. Mentre complimenti sinceri vanno a Fabio Urasini che con pragmatismo e rigore, riesce sempre ad organizzare queste Feste ove si respira la passione, scevra da interessi economici e dove, chissà perché, finita un’edizione si spera presto nella prossima, per la quale, però dovremo aspettare un anno!
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