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martedì 27 marzo 2018

BELLISAI-PODDI: DALLA SARDEGNA ALLE … VALLI E NEBBIE DI FERRARA








Veni, Vidi, Vici. All'insegna di questo motto la coppia di gentlemen sardi Bellisai-Poddi, partiti da Cagliari, sono arrivati a Ferrara e, grazie ad una Alfa Romeno Giulietta presa in prestito da un amico di Bologna hanno conquistato la 29° edizione del Valli e Nebbie, aggiudicandosi tra gli applausi di un'affollata sala del Museo Bargellini a Pieve di Cento la splendida scultura raffigurante la Cisitalia 202, l'auto che rappresenta essa stessa una vera e propria opera d'arte (per anni esposta al Moma di New York) creata dal genio ferrarese di Giovanni Savonuzzi. La coppia vincitrice ha lasciato a pochi centesimi di penalità i favoriti della vigilia, i bolognese Sandrolini Cortesi-Giordano già vincitori di passate edizioni della manifestazione ferrarese, questa volta in gara con una Rover P5 del ‘64.
Il Valli e Nebbie 2018 è stata un’edizione che ha segnato il ritorno alla passione vera per le auto storiche, toccando, sotto l’attenta organizzazione del Club Officina Ferrarese capitanato da Riccardo Zavatti, il record degli iscritti. Infatti, il  “Valli e Nebbie” di quest’anno ha superato i 90  concorrenti al via, con equipaggi italiani e stranieri arrivati anche da lontano: oltre ai vincitori arrivati dalla Sardegna, c’erano equipaggi dell’Alto Adige, di Roma ed un nutrito gruppo di concorrenti arrivati dalla Svizzera, tutti pronti a sfidarsi nel segno del tradizionale ricorso alla strumentazione che si addice all’epoca delle auto in gara. A dimostrazione che quando una manifestazione è organizzata bene, con passione , non occorrono decine e decine di prove cronometrate o libertà di strumentazione adottata per fare il pienone di iscritti. E al Valli e Nebbie, ormai tra i pochi eventi che uniscono la passione per le auto storiche alla cultura, all'arte, al turismo ed all'enogastronomia, può a ragione essere assegnata la palma d'oro di  questa tipologia di raduni. Splendide e rare anche le auto in gara: dalla Itala 51 S del 1922 alla FIAT 501 Corsa del 1923,  alla Bentley Speed Model del 1926, alle OM 665 S MM del 1929, alla FIAT 1100 S MM Motto del 1947, alle Riley e Bugatti fino alla Lancia Flaminia GT Touring del ’61.
All'insegna di questo fil-rouge fra motori e cultura, i concorrenti hanno così potuto passare un week end (dal 23 al 25 marzo) all’insegna di tutti quegli elementi che sono il cuore delle manifestazioni ASI.  Così, per i partecipanti arrivati alle verifiche il venerdì pomeriggio, era stata preparata una visita guidata alla Collezione Cavallini-Sgarbi allestita nel Castello Estense, che nelle sue sale dell’imbarcadero ha ospitato, nella serata di sabato 24 marzo, la cena di gala della manifestazione, occasione unica per gustare alcune prelibatezze della cucina. Il sabato mattina, invece,  dopo la partenza da Ferrara, c’è stato spazio per le velleità sportive dei piloti, con un percorso che, seguendo il corso del fiume Po, portava prima alle prove di Ro Ferrarese e Crespino, e poi ad una destinazione che lasciava tutti stupiti per l’audacia della scelta: l’Autodromo di Adria, dove si disputava una prova cronometrata sul circuito appositamente riservato alle auto storiche.  
Poi ancora il percorso sugli argini alla foce del Po: cento chilometri seguendo il corso del fiume maestoso nella sua corsa verso il mare. Una grande zona selvaggia, fatta di tamerici, di lingue di terra e di fosse popolate dagli uccelli acquatici: ibis e fenicotteri nascosti fra le erbe di palude. Un’occasione per dare uno sguardo veloce a questo particolare ecosistema che sta diventando sempre più un richiamo turistico internazionale, sia per appassionati ciclisti che canoisti, oltre che di chi va alla ricerca dei gusti e delle antiche tradizioni. Ci sarebbe da scrivere un libro sul mutare lento di questo territorio fra acqua e terra, che vive dell’espansione del grande fiume a cui deve i suoi tesori:  i molluschi, il pescato fresco, i prodotti della terra bonificata e resa fertile. Un ipotetico itinerario del gusto per suggerire altre visite e nuove tappe in questo ricchissimo delta. Una breve sosta a Porto Tolle, situata sul ramo del Po di Venezia,  e da qui le auto hanno liberamente proseguito seguendo la strada deserta che lambisce le golene per arrivare per il pranzo ad un altro luogo simbolo di questo territorio: l’antica idrovora di Cà Vendramin, un’opera ingegneristica oggi trasformata in Museo per testimoniare gli interventi idraulici fatti dall’uomo per  bonificare le paludi.
Bisogna abituarsi ai colori pallidi per apprezzare questi luoghi; non così per il successivo appuntamento della domenica, quando i concorrenti, dopo il via al mattino ancora da Ferrara (dove le auto avevano sostato nella notte, custodite ma esposte alla curiosità dei turisti), sono partiti per strade secondarie fino a raggiungere Sant’Agata Bolognese, sede della fabbrica originaria e dell’attuale Museo Lamborghini. Tra sfavillanti Miura, Jarama ed Espada, agli appassionati è stata illustrata con una guida attenta e precisa la storia del marchio del Toro, nato per la tenacia e la lungimiranza di Ferruccio Lamborghini.
La due giorni ferrarese si è poi conclusa ancora con un tuffo nell’arte, con la visita all’inaspettata e ricca Galleria privata Bargellini di Pieve di Cento: una collezione ricchissima e poco conosciuta di quadri e sculture, dedicata ai grandi maestri dell’arte dagli anni ’30 ad oggi. Rappresentati in primis gli artisti italiani delle grandi scuole di pittura astratta e figurativa contemporanea  (da De Pisis, De Chirico, Guttuso, Depero, Sassu, Morandi, Carrà) ma anche i maestri più recenti: Fontana, Burri, Vedova, Capogrossi, Guidi, Sironi, Afro, Schifano e Saetti, oltre agli scultori Manzù, Pomodoro e Marini.
E nella sala dei convivi del Museo si sono tenute le premiazioni ed i saluti per questa riuscitissima edizione del Valli e Nebbie, che ha premiato con trofei unici nel genere  e di grande valore anche i vincitori delle rispettive “categorie”: ai tre miglior classificati di ogni classe sono infatti andati dei pistoni veri che hanno “corso” nei motori delle auto Lamborghini. Trofei che ogni appassionato non ha potuto mancare di apprezzare. Ad aggiudicarsi gli ambiti premi sono stati Maurizio Piantelli con Paola Montaldi su Bentley Speed Model del 1926 nella classe C, Maurizio Lenzi con Maurizio Donini su FIAT 508 CS Coppa d'Oro del 1935 nella classe D, Alberto Prandoni con Paola Innocenti su Mercedes 280 SL del 1979 nella classe G.
Gradino più alto del podio anche per Alessandro Ciapparelli con Francesca Maffini su FIAT 501 Corsa del 1923, aggiudicatisi il Trofeo messo in palio dal Gruppo Promotor per la prova all’Autodromo di Adria.
Adesso parte l’attesa per la storica 30° edizione del Valli e Nebbie che, senza dubbio, saprà riservare eccezionali sorprese ai tanti affezionati che hanno già annunciato la loro presenza.

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