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mercoledì 21 giugno 2017

STRADA ROYALE: LA GUIDA CHE DIVERTE


C’era tutto quello che fa la qualità in una manifestazione per auto d’epoca in questa terza edizione della Strada Royale organizzata dalla ScuderiaVeltro di Cuneo.
Le strade, prima di tutto, scelte per il divertimento alla guida, ma anche per il loro fondo curato e adatto alle vetture più “fragili”;  poi ancora i tempi, ben ritmati in questo raduno che ha dedicato tante ore al volante, ma anche molte alla cultura e al turismo, oppure al semplice divertimento, per apprezzare il piacere di stare bene insieme. Il gusto infine, che ha dato a tutti modo di apprezzare sia le gioie del palato che il semplice relax in una spa. Insomma, in questa due giorni sulle Alpi Marittime, dal 17 al 18 giugno, per i venti partecipanti alla 3° Strada Royale, tanti svaghi e nemmeno un minuto di noia.
Un’organizzazione dinamica e particolarmente attenta ha permesso infatti ai partecipanti di divertirsi anche nelle inevitabili pause di un giro , complessivamente, copriva una distanza di circa 230 chilometri.
In più, a mantenere vivo l’interesse per i luoghi visitati, c’erano le bellezze del paesaggio, le curiosità artistiche e, non ultime, le domande a quiz per stimolare la mente e aggiudicarsi i premi messi in palio: gli orologi di prestigio e sportivi delle marche Glycine e Fonderia cosi come i quadri di Andrea Mazzone, i prodotti tipici del territorio, libri e memorabilia.
La manifestazione ha centrato l’obiettivo anche nelle aspettative dell’ASI e del suo Trofeo Marco Polo, in cui la Strada Royale è inserita, proponendo il giusto mix fra valorizzazione del territorio, stimoli culturali e affiatamento fra i concorrenti.


Partite da Cuneo sabato 17 giugno di prima mattina, evitando il caldo afoso della pianura le auto si sono subito dirette verso il Colle di Tenda costeggiando Borgo San Dalmazzo ed attraversando i centri storici di Robilante, di Vernante con il suo castello,  e di Limone Piemonte. Le auto storiche hanno poi affrontato tutte insieme la salita tortuosa che porta a Quota 1400, sulle Alpi che si affacciano al confine francese. Qui la prima sosta per ammirare il paesaggio montano, con i suoi prati e qualche vetta appena imbiancata. Le foto di rito ed una fresca colazione e poi giù, con le spider in testa, per raggiungere poco più in basso il bivio che conduce al tunnel del Colle di Tenda. Una breve attesa per affrontare la lunga galleria (aperta alternativamente ai due sensi di marcia) e poi il passaggio in territorio francese per attraversare Vievola e discendere lungo la serie di tornanti che portano a Tenda. Un veloce sguardo per ammirare la città che domina la strada e che con la parte più antica si aggrappata alla montagna, ricordando che Tenda, già appartenuta alla Contea dei Lascaris di Ventimiglia e poi contesa a lungo fra francesi e italiani,  è divenuta francese nel 1946, come il poco distante territorio della Brigue (Briga Marittima), dove le auto sono arrivate dopo l’ingresso nel territorio scosceso che scende verso Saint Dalmas de Tende. I ponti medievali, le casupole affacciate sulla valle hanno segnato il percorso prima di arrivare al bivio che porta alla splendida cappella di Note Dame des Fontaines (la Madonna del Fontan).
La sosta si è protratta in questo luogo idilliaco che unisce la semplicità della chiesa, poco più di un oratorio, alla meraviglia del paesaggio naturale, caratterizzato dallo sgorgare dal terreno di alcune sorgenti d’acqua  purissima, motivo dell’antichissimo (si parla del II o III secolo dopo Cristo) insediamento di una piccola testimonianza religiosa, poi accresciuta nel tempo.


La visita all’interno del santuario, completamente affrescato dal Canavesio e dai pittori della sua scuola nel 1492, e non a torto definito la Cappella Sistina delle Alpi, è stata accompagnata da una descrizione particolareggiata e ricca di spunti storici sulla simbolica della pittura medievale; al di fuori della chiesa, poi, il percorso turistico è stato completato da una passeggiata sotto gli archi in pietra che accoglievano i viandanti ed i molti fedeli che attribuivano virtù miracolose alle acque che sgorgano poco sotto il santuario .

Da qui le auto sono ritornate sul versante italiano per raggiungere lo chalet alpino 1400 che li attendeva per il pranzo e poi il centro di Limone Piemonte. In questa famosa località di sci le auto hanno fatto vetrina, nella piazzetta centrale, ammirate dai turisti di passaggio.
Poi la corsa , attraversando Roccavione , Boves e Peveragno, verso Lurisia, dove i concorrenti sono arrivati nel pomeriggio, in tempo per godersi i piaceri del percorso benessere alla Nivolano spa dell’Hotel Reale. A seguire la cena di gala nell’hotel ed una passeggiata serale nella località termale.

Un percorso più pianeggiante e veloce domenica 18 giugno, che ha visto le auto d’epoca partire da Lurisia in direzione Cuneo nel primo mattino, per proseguire verso Busca ed arrivare a Piasco, posta all’imbocco della Val Varaita, per visitare il Museo dell’Arpa. Luogo unico in Europa, questo Museo, con l’annessa fabbrica creata nei primi anni ’60 da Victor Salvi, raccoglie l’unica testimonianza esistente della storia di uno strumento classico, utilizzato sin dalle epoche più antiche (nelle forme più semplici) ed arrivato oggi alla perfezione delle creazioni più elaborate, frequente non solo nei concerti classici ed operistici o nella musica da camera, ma anche in alcuni concerti rock. All’italo-americano Victor Salvi, arpista nell’orchestra di Toscanini e cultore dello strumento, si deve la creazione non solo del museo, ma anche dell’officina, oggi la più rinomata al mondo, che avvalendosi delle maestranze particolarmente abili nell’intaglio del legno presenti nella zona (patria dei mobili di Saluzzo), crea e restaura le arpe utilizzate dalle orchestre più famose: una particolare arpa è stata creata per la Corte reale inglese (per il principe Carlo in particolare) ed è stata suonata in occasione del matrimonio fra il Principe William e Kate Middleton.

Ancora poca strada per raggiungere e superare Saluzzo e procedere verso l’Abbazia di Staffarda, ultima tappa prima del pranzo di fine gara e delle premiazioni.
Staffarda, grande monumento medievale, centro di lavoro e di preghiera dei monaci dell’Ordine Cistercense provenienti da Tiglieto in Val d’Orba, conserva ancora intatti molti dei tratti delle grandi abbazie medievali del XII° secolo, riconoscibili tra le distruzioni ed i le ricostruzioni di epoca successiva : la grande porta della torre d’ingresso, il chiostro, con le coltivazioni delle piante officinali, la chiesa romanica a tre navate, il refettorio e la sala capitolare. Ai partecipanti una simpatica guida ha ricostruito il percorso storico dell’abbazia, testimonianza di opere di pace e di bonifica agricola con i suoi monaci ed i conversi che abitavano le molte strutture del complesso antico, ma anche di guerre e distruzione, come quella patita ad opera dei soldati francesi nel 1690 dopo la battaglia di Staffarda, vinta dal generale Catinat contro le truppe di Vittorio Amedeo II di Savoia.

Da Staffarda il ritorno indietro in direzione di Saluzzo per arrivare a Verzuolo dove, nell’ottocentesco palazzo Drago, si è svolto il pranzo dei saluti e le premiazioni, con tutti i partecipanti ben felici di complimentarsi con il presidente della Scuderia Veltro Enrico Merenda, la sua famiglia, gli amici ed i soci che si sono prodigati per la riuscita della manifestazione. A loro i ringraziamenti di tutti e le parole di apprezzamento, soprattutto quelle del Commissario ASI Spaziali che ha elogiato gli organizzatori per le belle giornate che hanno saputo preparare. “Voi avete fatto  parte turistica” ha detto Spaziali “ora bisogna che i vostri piloti ci mettano la parte competitiva, venendo a partecipare alle finali del Trofeo finale Formula ASI che, per tutti i concorrenti delle varie manifestazioni, Trofeo Marco Polo in testa, si terranno  a Bologna in occasione dell’ASI Motorshow”.
In quell’occasione ai partecipanti alla Strada Royale sarà data l’occasione, con un’auto e la strumentazione fornita dall’ASI (cronometri rigorosamente meccanici!) di cimentarsi in alcune prove di regolarità per una giornata.

La strada per molti non è finita ancora, quindi,  così come la Strada Royale, che da appuntamento a tutti gli appassionati per la sua prossima quarta edizione.

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