Correre, viaggiare, a due o a quattro ruote, meglio se d’epoca. Percorrere strade sconosciute, alla ricerca delle sfide e dell’avventura. Questo blog è dedicato a tutti quelli che hanno un’auto o una moto, e una storia da raccontare. Perché non si stancano mai di esplorare il mondo.
Pagine
▼
giovedì 22 giugno 2017
LE STORICHE AL TOUR SINFONIA DEI SETTE LAGHI
Un tuffo nel blu dei laghi alpini ha consolidato anche quest’anno l’amicizia di un gruppo di gentlemen drivers formatosi quasi per caso. Il gruppo di amici, oramai affiatato dopo la prima esperienza dello stupendo Tour Umbria Mistica, ha ripreso il volante venerdì due giugno per partire per il Tour Sinfonia dei Sette Laghi, ancora una volta alla scoperta di luoghi nascosti e piccoli gioielli. Quest’anno il giro da affrontare aveva come meta i sette laghi che costellano le Alpi, fra il versante svizzero e quello italiano: i piccoli due laghi di Varese, di Monate ed il grande Lago Maggiore, poi il lago di Lugano, di Como ed infine quello d’Iseo.
Anche in quest’occasione, animatori dell’allegra combriccola, Renato e Stefano, che con tanta cura hanno studiato le tappe e il percorso, ma non solo: come sempre hanno fatto da “padrini” delle auto storiche, segnalando a tutti, prima della partenza, quali accorgimenti adottare e come provvedere ad un buon set di ricambi da portare con sé per evitare spiacevoli panne.
Per fortuna, però, è andato tutto bene; le auto d’epoca non hanno avuto problemi ad affrontare gli oltre 550 chilometri di questa gita: si sono comportate benissimo le Jaguar XK120, così come la Triumph TR3 e la Porsche 356. Nessun problema anche per la Austin Healey 100M Le Mans, che aveva avuto qualche ritrosia alla partenza: anche lei ha preso molto presto il ritmo delle altre. Vivacissime le due “moderne” del gruppo, la Mini Cooper coupé e la Punto Abarth, mentre ha dominato la strada l’unica Ferrari presente.
Il gruppo si è riunito a Bergamo venerdì due giugno di prima mattina per la partenza, percorrendo poi un lungo tratto di autostrada fino a Castiglione Olona, dove li attendeva la visita al Borgo ed alla Collegiata di Castiglione. Uno splendido panorama che ha incantato i visitatori, così come la maestosa facciata della Cattedrale, i suoi affreschi e le casupole del borgo, luogo incantevole e di grande suggestione. Al termine della visita il pranzo alla Locanda alla Collegiata, e poi una lunga tappa finale, salutando da lontano la Rocca di Angera, fino all’arrivo al Grand Hotel Dino di Baveno sul lago Maggiore. In questo luogo incantevole, alla prima cena di benvenuto, il gruppo ha ripreso l’affiatamento dopo tanti chilometri e un intero anno trascorso dall’ultima gita. Tra discorsi, racconti e risate, la prima giornata si è conclusa ben sperando nel bel tempo per i giorni successivi. Che puntualmente non è mancato: e così, sabato tre giugno, dopo la partenza per Intra, ed una volta caricate ordinatamente le auto storiche sul traghetto per Laveno, il gruppo si è goduto lo spettacolo della navigazione sul lago, per poi sbarcare a Laveno e proseguire in auto fino all’Eremo di Santa Caterina del Sasso, piccolo monastero aggrappato alla montagna, che scende a picco sulle acque del lago. Da qui la partenza per Menaggio, con un suggestivo percorso lungo le sponde del lago di Lugano, quindi l’attraversamento della città di Lugano ed il breve tragitto in territorio svizzero che si è concluso al valico di Ponte Tresa. Quindi l’arrivo sulle sponde del lago di Como per il pranzo ed un breve relax al Grand Hotel Victoria a Menaggio.
Nel pomeriggio, la partenza per affrontare la prima tappa di montagna vera, verso la Valtellina. Lassù il tempo non è più stato favorevole come prima, ed un minaccioso temporale ha sormontato le capote delle spider fino all’arrivo all’Aprica, fortunatamente senza causare danni. Prima dell’arrivo all’Aprica, c’è stato anche il tempo di una piacevole sosta in una cantina, la Tenuta la Gatta di Bianzone, luogo che conserva una antichissima tradizione (le caves in cui vengono conservate le botti fanno parte di un antico convento e risalgono al XV secolo).
Dopo la serata trascorsa in compagnia all’Hotel Arish, all’Aprica, la pioggia battente ha accompagnato la discesa delle auto storiche verso Capo di Ponte, punto d’inizio dei percorsi che attraversano il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane in Val Camonica, Patrimonio dell’Umanità tutelato dall’Unesco. La suggestione del luogo, che conserva sulle sue pietre le testimonianze di tanta storia umana, sin a partire dalle prime vestigia preistoriche del neolitico sino all’età storica, è notevole. Sulle lastre di arenaria lucidate dall’erosione dei ghiacciai, si potevano ammirare i graffiti e le incisioni dal significato magico dei cacciatori che hanno abitato sin dalle epoche più antiche questi boschi secolari. Non ostante la pioggia battente, la visita ha trasmesso il suo indubbio fascino, quasi invitando a voler ritornare per poter scoprire gli oltre tre chilometri di percorsi in cui si possono con pazienza ritrovare disegni simbolici di animali e cacciatori, scene e figure di significato complesso (il mago, il carro) e scritture ( in caratteri etruschi ) probabilmente in lingua camuna od in vari dialetti retici non ancora traducibili.
Dalla Val Camonica il ritorno allo splendore dei laghi, con l’arrivo sul lago d’Iseo dopo aver costeggiato la ripida e selvaggia costa occidentale, fino alla sosta per il pranzo al Ristorante Trenta Passi, di nuovo baciati dal sole.
Con il pranzo finale si è conclusa la tre giorni di questo splendido viaggio ed ai saluti non è mancata la voglia di ritornare a rivedersi, magari per un prossimo grande incontro o per progettare mete future.
Nessun commento:
Posta un commento