Sapere per saper fare. Sotto questo motto è partito a Padova il primo corso di formazione al Restauro di Veicoli Storici organizzato dalla CNA Padova (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) insieme a TECNA Innovazione e Sviluppo Impresa. Il primo modulo di formazione dal titolo “Percorso di Introduzione al Restauro” è partito sabato 21 gennaio 2017 presso la sede del C.A.P.A. Consorzio Autoriparatori Padovani, con la prima lezione della durata di otto ore, a cui fanno seguito altre due lezioni di eguale durata, nelle giornate di sabato 4 febbraio e sabato 18 febbraio.
Il piano è assai ambizioso: il primo modulo ha affrontato infatti temi importanti e fondamentali per introdurre i concetti principali sia di tipo tecnico che normativo per parlare di restauro. Per questo, il modulo si pone come elemento propedeutico indispensabile per affrontare poi i corsi successivi, che l’Accademia del Restauro intende poi completare nell’arco dell’anno, approfondendo temi più complessi, espressamente dedicati ai professionisti del comparto, come
- “I Dieci Errori da non Commettere in un Restauro” (corso rivolto espressamente ai professionisti, con approfondimenti sugli aspetti tecnici fondamentali come lo smontaggio, la verniciatura, la ricerca dei pezzi mancanti, il coinvolgimento del cliente);
- “L’Uso delle Nuove Tecnologie nel Processo di Restauro” (dedicato particolarmente alle nuove tecnologie che aiutano nello studio dei materiali, nella comunicazione, nella catalogazione e redazione dei preventivi, ma soprattutto nella produzione di pezzi e parti in vari materiali utilizzando laboratori di scannerizzazione e stampa digitale in 3D).
Altri due corsi successivi saranno appositamente dedicati agli appassionati, uno pratico dedicato espressamente alla fase manuale del restauro (un vero e proprio laboratorio), concentrato su veicoli di piccole dimensioni (“La Complessità e la Qualità di un Semplice Restauro”), ed uno dedicato a chi vuole acquistare un veicolo storico, dal titolo “L’Acquisto Intelligente di un Veicolo Storico”.
Il piano degli interventi e dei corsi è stato presentato nel corso della prima giornata del corso, grazie all’apporto pratico e visivo di vari relatori, fra i quali Nicola Verdicchio di CNA, Giorgio Andrian, esperto Unesco, Manuela Masenello, restauratrice laureata in Storia dell’Arte, gli esperti creatori di Officine Digitali e Andrea Lopane dell’omonimo laboratorio di restauro auto storiche a Cormano.
Tanti e interessanti gli argomenti trattati: dopo alcuni accenni su come è nata la volontà di creare a Padova un centro dedicato al restauro dei veicoli storici (considerando il fatto che molti dei restauratori attuali sono oramai anziani e c’è l’esigenza di trasferire questa professionalità alle generazioni più giovani), il discorso si è ampliato, andando ad affrontare il punto focale, e cioè che cosa si intenda oggi con la parola restauro, nelle sue varie sfaccettature di restauro commerciale, restauro conservativo e restauro integrale.
Numerosi coloro che hanno partecipato a questo primo corso, oltre una trentina, grazie al coinvolgimento di tanti soggetti, sia professionisti, appassionati ed anche le scuole professionali. Numerosi anche i partecipanti che arrivavano da fuori Padova (soprattutto dalla Lombardia, Brescia in primis, e dall’Emilia) e tante anche le motivazioni che hanno spinto un numero consistente di persone ad iscriversi. In particolare, fra gli autorestauratori, alcuni erano interessati ad apprendere operativamente le tecniche migliori, ma molti erano piuttosto interessati a capire quali percorsi tenderà a seguire il mercato del restauro di veicoli storici, se si andrà sempre più verso un restauro rispettoso delle origini e della lettura veritiera della storia di un veicolo, o se si andrà piuttosto ad intraprendere la strada di un restauro commerciale, volto a rendere fruibile nell’immediato il prodotto autovettura. Fra gli appassionati, invece, prevaleva l’interesse per gli aspetti più operativi, per capire su quali elementi focalizzare l’attenzione nel caso di un acquisto di un veicolo restaurato (riconoscere un buon restauro e riconoscere se il valore dell’auto restaurata è compatibile con il prezzo pagato all’acquisto, o semplicemente capire, in base al valore dell’auto, quale restauro è più opportuno eseguire). Inoltre, per i giovani alla ricerca di una nuova professione, il corso ha senza dubbio fornito idee ed aperto una strada che, nelle intenzioni del CNA, dovrà portare Padova a diventare territorio d’eccellenza per il settore; infine per tutti è stata un’occasione di confronto e di scambio di esperienze.
A tutte queste esigenze ha pienamente risposto il corso, che ha coinvolto i partecipanti fornendo spiegazioni ed approfondimenti di spessore professionale elevato. Chiarimenti specifici sono stati dedicati alla parte normativa (che cosa s’intende per Veicolo Storico, le varie tipologie di certificazioni, sia nazionali che internazionali) e, con una digressione approfondita nel mondo dell’arte, è stato aperto un confronto sul tema del processo di recupero completo del bene storico, se esso debba essere compiuto mirando alla riconsegna del bene alla sua forma originaria o se esso debba mirare a conservare anche traccia degli avvenimenti, dei passaggi storici che si sono succeduti nel corso della sua vita. Dibattito approfondito e mai del tutto risolto, al punto che oggi si assiste alla presenza di varie scuole di pensiero, come nella storia dell’arte, così nel campo delle auto storiche, con esempi di auto restaurate e riportate in tutta la sua lucentezza e perfezione originaria ed auto restaurate conservando i segni del tempo impressi sulla carrozzeria. Una conclusione fondamentale ha trovato però d’accordo tutti, e cioè il fatto che la direzione che assumerà il restauro fra i due estremi sarà in massima parte dettata dal gusto dei collezionisti. L’artigiano storico è infatti colui che fa un mestiere specifico (ed in Italia ci sono delle eccellenze in questo settore), ma sempre in linea con le esigenze dei committenti. Tema delicato, che deve sempre tener conto però di un obbligo: anche per gli operatori del sistema è infatti importante consigliare il collezionista, onde evitare che le auto vengano restaurate in maniera sommaria, snaturando ed avvilendo il mercato, ma soprattutto intaccando il tema della sicurezza. Non bisogna infatti mai dimenticare le responsabilità civili connesse alla consegna di un mezzo viaggiante pericoloso.
Interessante anche la parte dedicata alle nuove tecnologie a supporto dei restauratori, con la presentazione delle funzionalità delle scannerizzazioni e delle stampanti 3D effettuato dai giovani di Officine Digitali Srl (BO), che hanno fatto toccare con mano le realizzazioni effettuate di alcuni pezzi mancanti di un’auto (prese d’aria) ed aperto ad interessanti prospettive di collaborazione mediante le nuove frontiere di progettazione e di realizzazione in vari materiali (legno, metalli) aperte dalle tecnologie in 3D a costi molto competitivi.
Un esempio concreto di restauro integrale è stato oggetto di disamina grazie all’apporto delle esperienze di Andrea Lopane, restauratore specializzato da anni nel restauro di alcune auto da collezione, in particolare carrozzerie Touring (grazie all’assunzione nella sua officina di restauro dei battilastra e dei tecnici della prestigiosa fabbrica chiusa negli anni ’60). Le lezioni impartite da Lopane, hanno avuto per argomento le indicazioni sullo studio storico da effettuare prima del restauro, l’analisi dei materiali, la documentazione fotografica originale ed il reperimento, spesso attraverso i registri di marca od i musei, di tutte le informazioni disponibili. I partecipanti hanno poi potuto apprendere alcuni concetti concreti, come l’importanza della redazione di una cronistoria dettagliata di tutte le fasi del restauro e poi, passando alle fasi più pratiche, come eseguire le prime puliture lasciando inalterata la patina del tempo.
Padova è la città ideale, è stato infine sottolineato, per avviare questo Polo Formativo, sia per la presenza della Fiera delle Auto d’Epoca, sia per l’indubbia presenza di molti amatori e delle professionalità specializzate che già operano sul territorio. L’Accademia del Restauro, a questo scopo, ha segnato il primo passo in questa direzione.
L’INTERVISTA
Per approfondire il tema del restauro di auto storiche, abbiamo intervistato il Sig. Schiavon dell’omonima officina in Padova.
Signor Schiavon, che tipo di appassionato c’è in Veneto?
Guardi io parlo per la nostra esperienza. Nel nostro territorio ci sono indubbiamente molti appassionati, con pezzi sicuramente rari. Per questo coloro che chiedono un restauro sono spesso molto esigenti, sia che si tratti di un’auto trentennale, di cinquant’anni o anche anteguerra. Ma anche sulle ventennali troviamo amatori molto preparati e molto esigenti. Pochi sono i commercianti, e di solito vengono da fuori. Per questo la nostra è una clientela verso la quale bisogna avere molto riguardo.
Quando si prende in mano un restauro, ci sono tante cose da fare. Come si orienta il restauratore?
Bisogna prima di tutto portare la massima attenzione sulla sicurezza, e anche di questo sono coscienti gli appassionati. Perché vede, in un restauro entrano in gioco molte competenze: quella motoristica, quella cosiddetta ciclistica (freni, ruote, ecc.), quella del carrozziere, di chi segue le parti elettriche, ed il restauratore deve capire subito quale lavoro deve fare. Non importa se un’auto magari farà solo un raduno all’anno, o solo pochi chilometri: la volta che esce dal garage deve essere un mezzo meccanicamente perfetto. Perché ci si può far male anche in cinquanta metri di strada. Oppure restare a piedi.
E c’è collaborazione fra i vari esperti di ogni settore?
Sì, un buon restauro è sempre il frutto di un gruppo di lavoro affiatato. E qui a Padova soprattutto abbiamo un bel potenziale, con rapporti di collaborazione molto stretti. E’ un’eccellenza del territorio ed un punto di forza. Speriamo anche che entrino giovani nuovi, che si qualifichino in fretta, per garantire lo scambio generazionale.
I prezzi dei restauri saliranno?
E’ un punto delicato: già è sempre più faticoso trovare i pezzi da sostituire, trovare dove recuperarli. E poi sta sparendo la categorie di personaggi che hanno esperienza, soprattutto per la fascia delle cinquantennali: ci sono specialisti che vanno in pensione, che non vogliono più continuare, sono anziani, e i giovani devono acquisire le competenze. E questo rende difficile effettuare un restauro in tempi brevi ed a costi contenuti. Ma bisogna sempre avere una giusta dimensione.
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