Una 3°
edizione alla riscoperta della montagna e delle sue tradizioni, con alcuni
passaggi inediti e divagazioni culturali che hanno conquistato i trenta
equipaggi arrivati in Trentino per questo appuntamento oramai confermato a
calendario ASI: Montagne d'Argento, una gara tutta svolta fra la Val di Fiemme e la Val di Fasssa, fra Trentino e Alto Adige.
La corsa, che partiva come nelle passate edizioni dal centro di Cavalese, quest’anno ha regalato panorami ineguagliabili, con la salita fino ai quasi 2.000 metri del Passo Costalunga, sfruttando alcune strade recentemente asfaltate per favorire il passaggio del Giro d’Italia. Immancabili i grandi panorami delle Dolomiti, con il Gruppo del Latemar e del Lagorai a dominare il percorso, e in lontananza le cime innevate del gruppo dell’Adamello e del Brenta.
I percorsi in auto nei boschi di abeti,vero patrimonio naturale, i centri invernali di Obereggen, di Pampeago e del Cermis, con le piste da sci e da fondo, le tradizioni della Val di Fiemme, con i suoi gusti e un’ospitalità calda, unita ad ua cucina molto curata e originale nei sapori, hanno favorito il clima di amicizia e di sincera voglia di divertirsi che ha accomunato tutti i trenta equipaggi partecipanti. E gli organizzatori, il gruppo della Scuderia Trentina Storica, esperti nella preparazione di questo genere di manifestazioni (basta ricordare la Coppa Primavera e la Stella Alpina, gara storica fra le più dure e impegnative) hanno fatto sì che tutto funzionasse alla perfezione, con scelte appropriate anche per ristoranti e alberghi: di grande fascino il soggiorno e la cena del sabato sera a Cavalese presso l’hotel ristorante La Stua, arredato secondo le tradizioni delle case della valle, compresa la classica stufa in maiolica all’interno della camera, ed il pranzo al Beauty & Vital Hotel Maria, con una cucina che abbina alle tradizioni un’inventiva tutta particolare.Una innovazione anche la
conclusione culturale, con la visita al museo delle tradizioni “Casabegna-Museo della gente di Carano” creato in una antica casa contadina, allestito e curato per merito di alcuni volontari al centro di un villaggio dal sapore antico, ma ancora vivace. Una raccolta particolare che illustra con passione la vita di un tempo.
La corsa, che partiva come nelle passate edizioni dal centro di Cavalese, quest’anno ha regalato panorami ineguagliabili, con la salita fino ai quasi 2.000 metri del Passo Costalunga, sfruttando alcune strade recentemente asfaltate per favorire il passaggio del Giro d’Italia. Immancabili i grandi panorami delle Dolomiti, con il Gruppo del Latemar e del Lagorai a dominare il percorso, e in lontananza le cime innevate del gruppo dell’Adamello e del Brenta.
I percorsi in auto nei boschi di abeti,vero patrimonio naturale, i centri invernali di Obereggen, di Pampeago e del Cermis, con le piste da sci e da fondo, le tradizioni della Val di Fiemme, con i suoi gusti e un’ospitalità calda, unita ad ua cucina molto curata e originale nei sapori, hanno favorito il clima di amicizia e di sincera voglia di divertirsi che ha accomunato tutti i trenta equipaggi partecipanti. E gli organizzatori, il gruppo della Scuderia Trentina Storica, esperti nella preparazione di questo genere di manifestazioni (basta ricordare la Coppa Primavera e la Stella Alpina, gara storica fra le più dure e impegnative) hanno fatto sì che tutto funzionasse alla perfezione, con scelte appropriate anche per ristoranti e alberghi: di grande fascino il soggiorno e la cena del sabato sera a Cavalese presso l’hotel ristorante La Stua, arredato secondo le tradizioni delle case della valle, compresa la classica stufa in maiolica all’interno della camera, ed il pranzo al Beauty & Vital Hotel Maria, con una cucina che abbina alle tradizioni un’inventiva tutta particolare.
La parte sportiva ha sancito il trionfo dei bolognesi Rimondi-Fava su Porsche 911 S Targa del 1974, gran favoriti della vigilia, che non hanno tradito le attese. L’equipaggio bolognese è sempre stato davanti a tutti nella classifica generale, fin dalle prime prove di abilità al centesimo di secondo del sabato. I portacolori della scuderia Bologna Auto Storiche si sono dovuti guardare le spalle da Carlo Ballabio della Scuderia Trentina Storica, giunto secondo quest’anno dopo il terzo posto ottenuto nel 2011, in solitaria in gara sulla sua Alfa Romeo Spider junior del 1969. Terzi Costa-Dapor, Porsche 356 A del 1956, mentre al quarto posto si sono piazzati i vicentini Scapin-Morandi su Fiat 124 Sport Spider del 1969 che nella frazione conclusiva hanno superato i padovani Converso-Ameglio su Lancia Fulvia Montecarlo del 1972, che avevano chiuso la prima tappa al quarto posto provvisorio, ma che si sono consolati con il trofeo posto in palio dal Comune di Cavalese per la miglior prestazione sulle otto prove d’abilità disputatesi in centro a Cavalese.
fine settimana bellissimo!!!!!!!
RispondiEliminaMilena