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martedì 18 giugno 2013

COME UN RALLY LA 16° COPPA PEDAVENA

Strizza l’occhio agli appassionati dei Rally la Coppa Pedavena, e per questa sedicesima edizione ha puntato tutto su una sola cosa: il piacere di scatenare i motori i sulle strade chiuse delle Prealpi venete. Quelle stesse strade che hanno visto nel tempo passare tante competizioni di prestigio, a cominciare dal San Martino di Castrozza.
E questa volta il Rally Club 70  di Romano d’Ezelino ha avuto la giusta ricompensa: 90 auto fra le storiche e moderne alla partenza da località Pedavena a Feltre, con alcune “livree” agonistiche delle case ufficiali , fra cui quelle bianche e gialle delle Opel Kadett e Manta, o il triangolo bianco Marlboro sul rosso delle Lancia Fulvia HF, o ancora le strisce nero-rosso-blu Martini delle  FIAT 131 Abarth. Ma non solo: c’erano tutte le regine dei rally, dagli anni 70 ad oggi: persino due Saab, la 96 V4 e la 99 EMS, insieme alle Porsche 911 T e Carrera, alle Mini Cooper, A 112 Abarth fino alle più recenti Peugeot 205 e Renault 5.
Per le moderne, invece, non potevano mancare le Peugeot 106 e le Renault Clio.
Tanti anche i nomi dei top driver di regolarità, come Francesco Boschieri vincitore dell’ultima Coppa dalla Favera, ed Enzo Scapin , che corre in regolarità sport, o LuiginoGennaro per la regolarità classica. Proprio perché nella formula questa turistica, aveva tanto di simile alle gare di Campionato di regolarità sport, alle quali potrebbe essere ben facilmente paragonata, sia per percorso, sia per organizzazione, sia per le strade chiuse. Le velocità medie di prova, invece, erano tutte al limite massimo dei 35 km all’ora. Ma su percorsi di montagna impegnativi, e rilevamento al centesimo di secondo (anche se i cronometristi Ficr nel loro sito esponevano addirittura il millesimo di secondo).
Per gli appassionati di rally, invece, c’era la 131 Abarth di Franco Ceccato, il pilota scledense che a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta ha conquistato numerosi successi (una per tutte: la Mitropa Cup) proprio al volante della vettura torinese.. Ceccato ha deciso di riprendere in mano il volante per la scuderia "4 Rombi” e ritrovare il piacere di percorrere ancora le prove speciali che lo videro protagonista. Alla partenza con una Bmw M 3 c’era anche Massimo Ceccato, e proprio sul duello tra Franco e Massimo si giocava in parte la suspense  della manifestazione.
Partenza dal piazzale antistante la Birreria Pedavena, sabato 15 giugno, con la presentazione delle auto per un nutrito pubblico che, approfittando della prima vera giornata estiva, era arrivato fino al piazzale della birreria Pedavena per qualche buona bevuta. Una rapida discesa verso la valle e poi le prime due prove cronometrate, come detto su strade chiuse, a San Vito la prima, di 6 minuti e 20 per 3,7 km, la seconda di 5 minuti (‘) e 40 (‘’) per 3,3 Km.
E poi subito giù verso Valstagna per la prova più attesa, quella denominata l’universitrà dei rally, teatro di tanti passaggi di corse famose, dal San Martino di Castrozza al Città di Bassano, dai rally delle Prealpi Venete al Campagnolo e a quello delle Alpi Orientali. Una salita con tornanti  insidiosi e curve larghe da percorrere in pieno, sollevando il brecciolino del lato strada. Un percorso di 2,9 km da percorrere in 5 minuti. Chi si aspettava di rivivere l’atmosfera del San Martino di Castrozza e sognava di emulare Sandro Munari era accontentato: con tanto pubblico a spronare i piloti, il fischio delle ruote e qualche testacoda, ma nessun dritto, per fortuna dei concorrenti.
Dalla Valstagna poi ancora due prove di quelle “toste” a Piangrande (3,150 km in 5’25’’) e Foza (3,540 km per 6 minuti) e poi tutti giù di nuovo verso la Valsugana ed Enego, passando sopra la Brenta che qui è ancora un torrente, e poi su per le Scale di Primolano, avvincente salita sotto i muraglioni delle fortificazioni italiane costruita sul vecchio confine del 1914, con i tornanti che si susseguono l’uno dopo l’altro. Uno spettacolo emozionante per chi siede a fianco del pilota e ha il tempo di distogliere gli occhi dal roadbook e perdere un po’ di concentrazione.
Poco consigliato, invece, durante le prove speciali in Valstagna, guardare in giù per scorgere il grande canyon del Canale di Brenta, con le sue rocce spioventi.. però se in qualche tratto qualcuno ci è riuscito, ne valeva la pena….

Ad Enego il Controllo orario, presso la Birreria Ciclamino, e subito dopo si riparte per un secondo giro. Ancora prove speciali che senza dubbio i concorrenti hanno affrontato con meno prodezze, perché aiutati dalle note raccolte dai navigatori più saggi al primo giro, ma hanno affinato le tecniche di guida.
Alla fine del secondo giro era prevista una sosta, presso la birreria Cornale per un ristoro, prima di ripetere nuovamente la prima parte del percorso e le prime due prove speciali di San Vito e Novegno. E Su queste prove, con arrivo in salita e in discesa, si è fatta la classifica della gara, che ha visto trionfare al primo posto BOSCHIERI-FRASCAROLI su TRIUMPH DOLOMITE SPRINTd davanti a GENNARO/BIASIN su PORSCHE 911 seguiti da DEMARIN/RUZZIER, FERRARA/CAMPORESE, SCAPIN/MORANDI e PRATI/VENTURI.

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