E' passato alla storia per le sue interpretazioni cinematografiche, ma è stato anche un pilota vero, Steve McQueen, uomo simbolo di una vita vissuta intensamente. Che fosse un unomo singoalre e dal carattere scontroso e difficile non ci sono dubbi, ma questa sua scontrosità e avversione ad ogni imposizione ne hanno fatto anche un uomo eroico, oltre che un attore di successo, che ha sempre voluto provare ogni emozione fino al limite.
Singolare e unica la sua interpretazione nel film dedicato alla 24 ore di Le Mans, girato in pista ma non durante la gara (per divieto del produttore) anche se Steve McQueen girò in pista con una Porsche 908 su cui era montata una pesante telecamera...e lui guidava sempre al limite!
Ma Steve McQueen non disdegnava nemmeno di partecipare a corse vere, automobilistiche e motociclistiche, rischiando spesso di mettere in forse la sua integrità fisica e la sua carriera d'attore. Nel 1970 partecipò alle 12 ore di Sebring insieme a Peter Revson con una Porsche 908 spyder (guidandola con un piede fasciato a causa di un precedente incidente motociclistico), arrivando primo nella sua categoria e secondo assoluto a soli 23" dal vincitore Mario Andretti su Ferrari.
Lo spericolato Terence Steve McQueen era nato a Beech Grove nel 1930. A 14 anni era già membro di una gang di strada e la madre si vide costretta a mandare il ragazzo presso una scuola di correzione californiana. Da lì passò direttamente al corpo dei Marines, dove si distinse per il coraggio e la disponibilità verso i compagni. Entrato negli Actor's Studios, esordì nel mondo del cinema con un piccolo ruolo in "Lassu' qualcuno mi ama", per poi passare a ruoli di primo piano in vari film Western. La sua consacrazione (e il suo personaggio più famoso) rimase però quella che gli diede il film "La Grande Fuga" in cui interpretava un capitano americano che tentava di fuggire da un campo di prigionia tedesco. Rimase mitica la sua fuga in motocicletta, scena lunghissima e spericolata, in cui lui stesso guidò la moto della fuga, senza servirsi di stuntman.
Un altro grande film in cui le sue capacità di spericolato pilota vennero in luce fu Bullitt. Sua la guida della Ford Mustang durante il famoso inseguimento per le strade a salischendi di San Francisco.
Ma la sua più grande interpretazione restò il film Papillon, che lo consacrò fra i più grandi attori itnernazionali. Ancora una grande interpretazione fu L'Inferno di Cristallo, suo ultimo grande film. Alla fine degli anni '70 gli fu diagnosticato un mesotelioma, e la sua ultima battaglia, contro il cancro stavolta, fu condotta con grande coraggio fino al 1980. Ma non venne mai dimenticato dai suoi fans.
Steve McQueen fu anche un grande collezionista: nella sua collezione c'erano alcune tra le più famose auto sportive dell'epoca come ad esempio: Porsche 908, Porsche 917, Porsche 356 e Porsche 911 Carrera S, Ferrari 512 e Ferrari 250 Lusso Berlinetta, Jaguar D-Type XKSS. Ma non riuscì mai ad acquistare la Ford Mustang del celebre inseguimento di Bullitt.
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