martedì 9 giugno 2015

Un evento storico nel centenario della I° Guerra mondiale: il 5° Jeep e Gipponisti a Serramazzoni

La passione  per i veicoli militari non ha mai fine. Ed è stato proprio per questo che il 5° Jeep e Gipponisti, un evento con cadenza biennale, che è diventato il più significativo raduno dedicato ai veicoli e agli aeroplani dei due conflitti mondiali, tenutosi a  Serramazzoni (MO) il 1° e  2 giugno ha avuto tanto successo.Auto, Motociclette, Sidecar, Jeep, aerei  e  tante divise riunite per un evento nato anni fa da un’idea di Marzio Cavazzuti e Andrea Salvatori in collaborazione con il Comune di Serramazzoni e la locale Associazione Commercianti. Indispensabile per la sua riuscita l'organizzazione del Club Volkswagen Italia, federato A.A.V.S (Associazione Amatori Veicoli Storici – federata FIVA www.aavs.it ) con il patrocinio del Circolo della Biella e l’ABMC (American Battle Monuments Commission) americana Impruneta di Firenze.  La giornata del 1° giugno è iniziata con l’accoglienza degli equipaggi e l’apertura della “mostra scambio”  con un ricco mercato dedicato all’oggettistica d’epoca militare: dalla letteratura, all’abbigliamento, modellismo, simulacri di armi, senza dimenticare medaglie, targhe ricordo ed addirittura macchinari per l’incisione delle piastrine militari. A completare l’atmosfera, figuranti in uniformi del gruppo rievocazione Q 33, e la Brigata Garibaldi Stella Tricolore per i Partigiani, costumi e musiche dei tempi.
Purtroppo il maltempo ha costretto gli organizzatori ad un cambio di programma per il 1° cruising, ma si è potuto ampiamente recuperare grazie alla magnifica giornata estiva del 2 giugno. La Fanfara “Luciano Manara” dei Bersaglieri, diretta dal Caporalmaggiore Stefano Pasquali  dell’ Ottavo Reggimento Bersaglieri, ha accompagnato  tutti gli ospiti e cittadini di Serramazzoni ad una deposizione della corona d’alloro davanti al monumento dei Caduti con l’esecuzione dell’Inno Nazionale ed il sempre emozionante “Piave” seguito dal toccante “Silenzio Fuori Ordinanza”. Presente una delegazione composta dall’assessore Simone Gianaroli, e dall’assessore alla cultura e turismo, Maria Chiara Venturelli, insieme al comandante della stazione Carabinieri di Serra, M.llo Massimiliano Mantini, e Antonio Bentivogli, presidente della sezione A.N.C.  Mentre poi la Fanfara dei Bersaglieri dava fiato agli ottoni, con un repertorio più leggero ed orecchiabile, l’occhio ha alzato lo sguardo al cielo per seguire la pattuglia acrobatica bresciana dei Boredom Fighter Team che ha sorvolato più volte, anche con emozionanti evoluzioni, le piazze gremite di pubblico entusiasta.  Si è quindi concentrata l’attenzione in Piazza della Repubblica, centro della Mostra di oggettistica militare, dove si è potuto anche approfondire la conoscenza con i circa 40 mezzi militari intervenuti, ove naturalmente la parte del leone è stata presa dalle Jeep Willys veicoli che hanno fatto la storia dei mezzi militari della 2^ guerra mondiale. In particolare le Willys, conosciute anche come “Ford GPW”, sono “sbarcate” in Italia nel luglio 1943 in conseguenza dell’arrivo degli americani in Sicilia. Alla fine della guerra, nel 1945, la maggioranza di questi mezzi rimase in Italia, molti ancora in servizio dell’Esercito Italiano, altre alle forze di pubblico servizio.  Tra le notazioni di questi veicoli che erano originariamente a 6 volt, il fatto che quelli adibiti a forze di pubblica sicurezza con uso notturno, vennero tutti modificati a 12 volts per poter avere fari più luminosi la notte. Ma per gli appassionati vi erano anche mezzi assolutamente particolari, come un Camion Chevrolet del 1943 arrivato con lo sbarco di Salerno, una Mutt, e per le motociclette militari, una Harley WLA del 1944 ed una DKW 125, oltre ad una bicicletta da Bersagliere la celebre “cariola”. Ma il mezzo più curioso era un autocarro pick up proveniente dalla Guerra del Vietnam del 1968. Si trattava di un M 715 Kaiser Jeep un imponente e massiccio 6 cilindri in linea di 3970 cc (motore Tornado della Continental), veicolo anfibio a quattro ruote motrici inseribili, con 165 cv di potenza (che sembrano pochi), con una coppia “infinita”. Come da invito, presenti anche alcune Volkswagen  Pescaccia (Typ 181), modello “civile” prodotto dal 1969 al 1979 erede, ingentilita, delle Kubelwagen militari.
La colonna di veicoli ha quindi preso marcia per il previsto tour sulla via Giardini, sulle orme di quella che doveva essere la ferrovia Modena-Pavullo, ovviamente su percorso sterrato fuoristrada (all’andata), ove abbiamo avuto modo di scoprire le caratteristiche delle Willys. Sconsigliata alle donne con minigonna, vista l’escursione che devono fare le gambe per salire e scendere, dall’accensione si sente, per noi appassionati, un suono del motore pastoso e retrò che dà subito un senso di sicurezza che dice : “con questo mezzo torniamo a casa”. I sedili sono essenziali ma comodi, si scontrano, però, con la mancanza per il passeggero di un maniglione (come sul Maggiolino, per esempio), a cui attaccarsi. Rigida quello che è giusto, la Ford GPW ci fa intuire che il raggio di sterzata è piuttosto ampio e che la vettura è sovrasterzante. Infine tra i Gipponisti, abbiamo notato che si tiene una certa distanza di sicurezza.  Non è per scrupolo di osservanza della legge, quanto perché le Willys non sono state concepite per le frenate di emergenza ma per arrampicarsi su ogni dove… Infatti, basta inserire le ridotte che questi mezzi di ben 2200 cc. 4 cilindri, sebbene con soli 60 CV di potenza, si tramutano in “ragnetti” che si arrampicano ovunque.  Da notare che anche le Pescaccia, sebbene a due ruoti motrici, abbiano tenuto agevolmente il passo in questa “pacifica” sfida di salita collinare. Dopo una pausa ristoratrice per un aperitivo “in quota”, tra panorami caratterizzati da verde (non solo militare) e cielo terso, si è ridiscesi per il pranzo presso il ristorante tradizionale “La Roccia” in località Montagnana di Serramazzoni (MO).  Nel pomeriggio la festa è continuata con un Concerto della Fanfara dei Bersaglieri e le premiazioni. Ottima come sempre la regia del presidente del Club Volkswagen Italia, Marzio Cavazzuti, che ha reso questa edizione che ha celebrato il 70° anniversario della Liberazione nel centro nord, un’edizione speciale. Considerando i colori del nostro tricolore, Cavazzuti ha portato in questo evento: il verde della “storia”, il bianco della cultura, ed il rosso della passione. Il prossimo appuntamento è già fissato, nel 2017. Pare che ci sia qualcuno che già  si è messo alla ricerca di una Jeep per partecipare  al prossimo raduno e poter dire come me : Io c’ero!

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